Punta Palasina Sommità costituita da roccia ed erba, la Punta Palasina è alta 2782 metri e sorge lungo la dorsale interna alla Val d'Ayas che nasce dalla cresta sudovest del Corno Vitello (3057 metri) correndo ad ovest in un'ampia curva alla volta del Corno Bussola (3023 metri), dopo aver attraversato la Punta Palasina, il Colle Palasina (2668) e la Punta del Lago (2816 metri). Questa cresta funge da spartiacque "interno" tra l'ampia valle dei laghi Palasina ed il soprastante vallone di Mascognaz. La Punta è situata a 45° 47' 37.3'' N, 7° 45' 59.7'' E, ad oriente del Colle Palasina, a circa 500-600 metri in linea d'aria, ed è facilmente distinguibile salendo al Colle stesso dal vallone di Mascognaz, poco oltre l'alpe Palud (2273 metri). Il toponimo Palasina deriva dal termine patois per pascolo ripido o dirupato, Pala, appunto. Molto panoramica e poco frequentata in estate fino all'apertura del nuovo sentiero 3D, presenta tratti di roccette e pendii erbosi potenzialmente scivolosi, oltre a frequenti tratti di sfasciumi instabili che la rendono riservata ai soli escursionisti esperti e ben allenati, capaci d'affrontare terreni simili. Un valido punto di appoggio nelle vicinanze è comunque offerto dal Rifugio Arp; durante la stagione invernale è invece considerata una grande classica delle salite scialpinistiche e sci-escursionistiche, richiamando innumerevoli appassionati. Vai alla Galleria fotografica
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Punta Palasina. Itinerari di salita Un possibile itinerario è quello che sale dai 2406 metri dell'alpe Palasina, prossima all'omonimo comprensorio lacustre, nonché al rifugio ARP, e raggiungibile dai 1815 metri di Estoul mediante la carrabile numero 5, in circa tre ore: dall'alpe si sale il ripido versante meridionale della Punta, perlopiù erboso, puntando ad oriente (destra) della vetta ed uscendo in cresta dai più dolci pendii orientali, digradanti verso i vicini e sottostanti laghi Valfredda. L'itinerario alternativo, forse più apprezzabile per chi intende partire da Champoluc, consiste come anticipato nel risalire l'intero vallone di Mascognaz alla volta dei 2668 metri del Colle Palasina, prossimo alla vetta, affrontando quindi la cresta orientale che giunge al passo. Il vallone si risale mediante il sentiero 14, che in tre ore e trenta porta dai circa 1558 metri di Champoluc al Colle Palasina, superando i 1822 metri di Mascognaz ed i relativi alpeggi; sul medesimo percorso passa l'intervallivo 105. Tale percorso è stato invece sperimentato da Varasc.it nell'estate 2013: si tratta del nuovo sentiero 3D che, in cresta, collega il Colle Palasina alla Punta Palasina ed al Corno Vitello, unendo in un unico e magnifico percorso il Corno Bussola ed il Vitello. Il percorso è segnalato al Colle Palasina (Corno Vitello, 1.40 ore, 3057 metri, EE) con un dislivello di 389 metri (più svariati saliscendi) dal valico alla vetta; la segnaletica è nuova e frequente, accompagnando in ambo i sensi la progressione con frecce gialle e segnavia. La lunghezza è di circa 2.7 km in linea d'aria. Parti del 3D hanno richiesto un notevole lavoro di sterro e consolidamento, presentando anche tratti attrezzati. Dal Colle Palasina (segnalato con una quota di 2661 metri, errata) si sale verso oriente, lasciando alle spalle la continuazione del 3D per la Punta del Lago ed il Corno Bussola, oltre al grande ometto segnavia; si affronta una cresta inizialmente molto ampia, con bassa erbetta e roccette chiare, mentre il sentiero punta il primo risalto roccioso seguito da altri rilievi. Piega a destra sul lato meridionale, a 2727 metri, passando sopra un ampio pendio di grandi rocce ormai parzialmente interrate; prosegue in piano ed in costa tra l'erba sul fianco meridionale della Punta Palasina, descrivendo un ampio semicerchio sotto alla vetta dopo aver superato una piccola e panoramica sella erbosa a quota 2740. Il sentiero in terra battuta curva, salendo da sud su erba fino alle spalle e ad oriente della vetta, lievemente soprastante; si può raggiungere agevolmente la cima della Punta Palasina da questo punto, segnalato da una piccola lastra con freccia gialla. Tornando alla spalla erbosa appena sottostante
la vetta, si prosegue in cresta su un tratto ampio e protetto verso sud
da rocce e rialzi erbosi; a sinistra (ovest) si scorgono la Punta
Piure ed il Monte della Nonna
nel vallone di Mascognaz, a destra (sud) la Punta
Valnera ed il Monte
Bieteron, il Lago Litteran, il
rifugio ARP. Si notano ampi gradini di pietra rossastra ai piedi di un
enorme ometto, alto circa 120 cm e dominato da una grande lastra, a
quota 2747; qui termina il tratto ampio e protetto della cresta. Il 3D
si inabissa, profondamente scavato nel terreno, in costa; scende ripido
con due mancorrenti ed un gradino di ferro per svariati metri, ai piedi
delle scure rocce della Palasina, proseguendo quindi più dolcemente su
roccette rosse ed erba a mezza costa. Le frecce gialle, in questa zona
spesso avvolta nelle nubi, sono numerose; sulla destra si apre il bacino
dei Laghi di Valfredda. Si torna in cresta affrontando a quota 2705 un
breve tratto attrezzato sul lato sinistro (occidentale) della dorsale,
munito di canapone blu; si risale per qualche metro inerpicandosi sulle
facili roccette di un rialzo, fornito di due lunghi mancorrenti in
ferro, salendo a 2720 metri. La cresta torna ampia ed erbosa,
panoramicissima, con qualche roccetta e molto spazio per la
progressione. Si sale verso nordest, all'altezza del Monte
Perrin che si erge sulla sinistra; la cresta raggiunge infine
l'importante bivio tra i sentieri 5A e 5B ed il 3D, in un punto
soprastante i Laghi Valfredda e posto a quota 2769, N45 47.921 E007 46.
559. Si ignora la deviazione a destra, che scende sul pendio erboso
verso i laghi ed il rifugio ben visibili, procedendo verso est; da qui
procede il sentiero 5B che sale come già descritto in Varasc.it verso
il Corno Vitello, in una zona solitamente frequentata da grandi branchi
di stambecchi, puntando indicativamente il Colle Valfredda e piegando
verso sinistra, abbandonando la cresta percorsa sin dal Colle
Palasina, solo nei paraggi del grande e caratteristico
"dente" del Corno Vitello. L'ultimo tratto del sentiero 5B su
roccette e sfasciumi ai piedi del Corno Vitello si è presentato in
buone condizioni nell'agosto 2013, malgrado la presenza di due grandi
nevai estesi sul pendio tra il "dente" ed il Vitello stesso;
tali nevai, vista la pendenza e la presenza di buche nella neve,
richiedono una certa cautela durante la progressione. Il panorama
offerto dall'ampia cima della Palasina è
notevole e comprende, oltre all'intera regione dei laghi omonimi a sud
ed al vallone di Mascognaz sul lato opposto, montagne quali il Bieteron
(2764 metri) con il lago Litteran
(2230), Punta Valnera (2754) e Punta
Valfredda (2944), il Corno Vitello (3057), il Bussola (3023) ad
occidente. Oltre al vallone di Mascognaz si scorge l'alta costiera che
lo divide dal retrostante vallone di Cuneaz,
dal Monte Perrin (2974) al distante monte
della Nonna (2534).
Punta Palasina. Gli itinerari invernali In occasione della salita invernale di domenica 11 marzo 2007, la Punta Palasina si è presentata parzialmente innevata ed in condizioni favorevoli ad una salita con le ciaspole. L'inclinazione dei pendii e la possibilità di smottamenti della coltre, tuttavia, consigliano grande cautela durante tutto il periodo invernale, in particolar modo per la tendenza alle cornici riscontrata sul versante settentrionale della cresta sommitale. La salita ha richiesto complessivamente meno di quattro ore, dalle 09.59 (Estoul) alle 13.50. La discesa è avvenuta per i pendii sudorientali, meno inclinati. Varasc.it è tornato alla Punta Palasina sabato 22 gennaio 2011, impiegando 3.30 ore da Estoul, via Punta Palasina. La copertura nevosa, pur continua, si è rivelata durissima; il bel tempo ed il basso pericolo di valanghe (1-debole su una scala di 5) ha attirato un numero molto nutrito di escursionisti e scialpinisti. Notevole, come sempre, il panorama dalla vetta.
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