Mascognaz Piccolo ed antico centro abitato posto a 1822 metri di quota, Mascognaz offre un panorama pressoché totale sulla valle superiore d'Ayas, dal monte Zerbion al ghiacciaio verso nord. Poche baite ed antichi rascard, ora ristrutturati, vicoli strettissimi, una chiesetta ed un abbeveratoio: il tipico paese d'alta quota, strutturato per resistere ai pesanti e lunghi inverni locali. Attualmente, Mascognaz ha conosciuto da alcuni anni un notevole sviluppo turistico ed urbanistico, con costruzione di una hotellerie e di alcune abitazioni a disposizione della clientela. Nell'anno 2010, ad esempio, si è costruito un nuovo rascard nel centro del piazzale principale di Mascognaz - iniziativa che ha destato un certo scalpore, purtroppo non nuovo nell'ambito di questo villaggio alpino, da qualche decennio. Nella stagione invernale, Mascognaz è meta di uno dei principali e più noti itinerari con le ciaspole dell'alta Val d'Ayas, ovvero il sentiero normale (14 e varianti). Inoltre dall'inverno 2010 la Traccia 2, segnalata in rosso e proposta agli escursionisti invernali con ciaspole, sale da Barmasc a Mascognaz con difficoltà M, segnalata al Ponte Amponey (località Varasc) con tempistica di 45 minuti per Mascognaz e di un'ora per Barmasc, nonché alle Ville Rivetti di Antagnod. Vai
alla Galleria fotografica Mascognaz. Una nuova via di salita Il paese di Mascognaz è raggiungibile anche mediante il sentiero 14D. Ultimato nel corso del 2011, tale percorso diparte dal ponte ligneo antistante la Cascata al termine di Rue L'Ostorion, debitamente segnalato da due paline gialle in bella evidenza (Mascognaz, 40 minuti, difficoltà E; Cascate di Mascognaz, 10 minuti, difficoltà E). Interamente nel bosco, il percorso alterna tratti molto ripidi a zone pressoché pianeggianti, offrendo più balconi protetti da staccionate lignee sull'impressionante salto d'acqua: un sentiero erto, ben tenuto ed accattivante per i fotografi. Si consiglia di percorrerlo in discesa e di evitarlo in caso di neve o acqua al suolo; in estate, la parte superiore è spesso celata da giovani ontani o da rovi ed ortiche sul bordo dei pascoli sottostanti il villaggio di Mascognaz. Ben segnalato da frecce gialle, il sentiero 14D termina ai piedi delle nuove abitazioni sul versante opposto del Torrent de Mascognaz rispetto al corpo principale del paese. E' sufficiente valicare il basso ponte di legno sul torrente e risalire il breve pendio retrostante per raggiungere la piazzetta principale di Mascognaz, davanti all'abbeveratoio. Malgrado le recenti interpolazioni e "reinterpretazioni",
si tratta tuttavia di un paese molto antico: la piccola costruzione
in legno sulle rive del torrente, davanti alla grande lapide ad Edoardo Fosson (l'uomo
che nel 1932 costruì il primo acquedotto gratuito per Champoluc) risale
addirittura al 1600-1650. Nel 1896, Giovanni Bobba e Luigi Vaccarone descrissero la salita al paese ed al vallone di Mascognaz: (...) Si toccano i casolari Mascogna - m. 1827 - Vieilla, dove valicato il torrente passasi sulla sponda destra, poi Chavannes e Gemma. Vai
alla Galleria fotografica Da notare, sull'altro versante del paese ed oltre il
torrente di Mascognaz, una curiosa ed antica costruzione che valica il sentiero
13A per il monte Crest. Ha un doppio corpo in pietra e si appoggia sulla
scarpata del torrente; una finestra mostra la scritta 1566,
ed attualmente questa struttura è stata
completamente "rinnovata" a fini abitativi. Mascognaz è anche il punto di partenza per importanti
escursioni: vi parte infatti la strada sterrata per gli alpeggi, da dove, in
corrispondenza di più sentieri -14, 14A e così via- si potranno raggiungere
mete importanti in alta quota, come ad esempio il lago Perrin
e, oltre l'omonimo colle, i laghi Palasina
(sopra Brusson). Dietro a Mascognaz, infatti, nasce una stretta vallata,
delimitata dalle alte pendici di montagne come il Monte
della Nonna (2534 metri)
ed il Monte Chaleau (2658) verso nord, della Punta
Piure (2902) e del Corno
Bussola (3023 metri) a sud. In particolare, la valletta degli alpeggi di
Mascognaz finisce -dopo il piccolo abitato di Palud- ai piedi del Colle
Palasina, a 2668 metri: un passo obbligatorio quanto rispettabile per i laghi
dall'altra parte, più in basso. Mascognaz. Edilizia, rinnovo e cronaca Nell'estate 2008, Mascognaz si è sfortunatamente rivelata ingombra di materiali edili e dalla cantieristica, come ormai da anni; nel luglio 2011, il paese si presenta come un vero e proprio cantiere, colmo di ruspe, gru, camion per il movimento terra e macchinari. L'antico rascard all'imbocco del proseguimento per il Crest è stato pesantemente modificato, come premesso; ormai ultimate le due costruzioni limitrofe, una delle quali di grandi dimensioni. Anche l'alto vallone di Mascognaz ha visto ulteriori lavori. A Chavannes è stata costruita una nuova stalla; nella stessa zona, tra l'Alpe Chavannes e Toulassa, è stata rinnovata la segnaletica gialla del sentiero 14A per il lago Perrin. A
parte i restauri degli alpeggi destinati alla pastorizia ed alla segnaletica,
tuttavia, è l'improvviso e continuo "sviluppo" urbanistico di
Mascognaz ad attirare l'attenzione degli amanti di Ayas. Nel luglio 2011, ad
esempio, si è constatato come il nuovo rascard nella piazza del paese,
antistante l'antica fontana, sia ormai stato ultimato. Nel corso dei decenni, i
giornali hanno spesso seguito questa evoluzione: il 29 settembre 1985, La
Stampa pubblicò
un accorato articolo, Turisti contestano la
strada "che rovina la Val d'Ayas". Nell'articolo
si descriveva la singolare iniziativa di un nutrito gruppo di villeggianti
esasperati, ben 405 firmatari provenienti da Torino, Vercelli, Alessandria,
Genova, Savona, Bergamo, Pavia e Roma: l'invio di una petizione al Ministro per
l'ecologia Valerio Zanone. L'istanza chiedeva a gran voce di impedire la
realizzazione della strada dal Ponte Amponey ai casolari di Mascognaz, (...)
il cui scopo evidente è l'invasione di una piccola valle laterale, finora
rimasta integra nel suo splendore. La strada poderale che dal Ponte
Amponey di Champoluc conduce a Mascognaz fu oggetto di un secondo articolo nelle
pagine de La Stampa,
rubrica Aosta e
Regione, del 29
luglio 1993: Mulattiera da 1300 milioni.
Champoluc, indagini sui costi ritenuti eccessivi di una pista "taglia
fuoco". L'articolo di Stefano Sergi
riassumeva le vicende della poderale: suddivisa in cinque lotti ed iniziata nel
1985 con la creazione di una pista, quindi nel 1990 con la realizzazione della
strada vera e propria, malgrado le (...) dure
reazioni degli ambientalisti. Su
segnalazione dei Carabinieri di Brusson, secondo il giornalista, si aprì
un'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Aosta e dal procuratore Mario
Vaudano: i lavori furono (...) ordinati dalla
Consorteria Mascognaz-Crest-Frantze presieduta dall'ex vice segretario regionale
della democrazia cristiana Piero Vicquéry di Verrès. Sempre La Stampa, il 23 ottobre 2002, pubblicò l'articolo di Daniela Giachino Nel villaggio di Mascognaz un "miracolo" edilizio. Dall'acquisto di una baita 8 anni fa al graduale recupero nel totale rispetto del territorio. L'articolo riprendeva le parole di (...) Paolo Vitelli, proprietario dell'hotel Briethorn a Champoluc di Ayas e committente dei lavori in corso a Mascognaz. Secondo l'articolo, dall'acquisto iniziale di una vecchia baita originariamente destinata ad essere divisa in sette minialloggi sarebbe invece derivata la dependance del Breithorn. La soluzione di un garage interrato avrebbe risolto il problema dell'affollamento automobilistico dell'antico villaggio.
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