Laghi, alpe e Vallone di Palasina Il comprensorio dei Laghi Palasina, posto sopra Brusson e raggiungibile anche da Champoluc, è un affascinante ambiente lacustre d'alta quota, posto in un contesto naturale di struggente bellezza. I suoi fertili pascoli sono rinomati dagli albori della storia umana in queste terre, come dimostrato dalle fonti testamentarie medievali recensite da Varasc.it nel giugno 2010. Il curioso toponimo deriva dal termine patois per pascolo ripido o dirupato, Pala, relativamente diffuso in Valle d'Aosta. Questo comprensorio lacustre, posto nella media Val d'Ayas, è composto da più laghi. Scendendo da nord, vale a dire dal Colle Palasina (2668 metri), si incontrano infatti il Lac Long (2633 metri, posto sotto i 2824 metri del Colle Bussola), il lago Pocia (2518 metri) ed il Lac du Couloir, le cui acque, assieme a quelle del piccolo Lac Vert, confluiscono nel grande Lago della Battaglia, a 2485 metri di quota. Quest'ultimo è un bacino molto esteso, dalla vaga forma trapezoidale e contraddistinto da un grande promontorio che quasi divide in due l'intero lago. Dal punto di vista
geologico, nella zona del Colle
Palasina si possono trovare gli antichissimi resti
di camini vulcanici, i cui coni sono ormai scomparsi. Risalgono
all'Oligocene –35/22 milioni di anni fa- e parlano di fenomeni eruttivi di
tipo esplosivo; le rocce che appartengono a questi antichissimi camini, chiamate
andesiti e lamprofiri, hanno colore scuro e si possono trovare anche ad Arcésaz
e nel vallone di Chasten. La loro caratteristica, grazie all'origine relativamente
recente, è quella di non essere state modificate dal fenomeno di orogenesi
alpina. Presso la Punta Palasina (2782 metri)
si trovano invece micascisti superficialmente brunastri o color ruggine,
originati da antichi paragneiss, a loro volta derivanti dall'orogenesi dell'era
paleozoica. Ai Laghi Palasina troviamo infine alternanze tra prasiniti
e calcescisti: le prime hanno colore verde chiaro con cristalli bianchi di
albite, i secondi sono rocce friabili, composte da calcite e da diverse
quantità di clorite, albite, miche e quarzo. Secondo i dati del Catasto
Laghi pubblicati dall'Agenzia Regionale
per la Protezione dell'Ambiente, il lago Pocia ha una superficie di 16.835
metri quadrati ed è un lago ad escavazione glaciale di circo. Possiede fauna
ittica e sponde erbose con eriofori, ma è privo di vegetazione acquatica. Il
Battaglia, lago di escavazione glaciale, vanta ben 59.940 metri quadrati,
possiede sia vegetazione che fauna subacquea. Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS Laghi Palasina. Le vie di salita Esistono più vie per
raggiungere la zona dei Palasina.
Per quanto concerne la tempistica, ecco il resoconto dell'ascensione effettuata da Varasc.it sabato 3 settembre 2005. Partito alle 08.52 da Mascognaz con bel tempo, ho risalito gli aleggi arrivando a Vieille alle 09.10. Alle 09.33 la carrabile mi ha proposto il bivio per il lago Perrin, a sinistra; ho proseguito tuttavia a destra verso i Palasina, notando la piccola croce sul grande masso che si appella alla Vergine con toccanti parole, Je suis dans le chemin, tenez- moi compagnie. Alle 10.10 ho lasciato la strada, in corrispondenza della grande curva con staccionata e del sottostante ruscello che, incanalato in un grande tubo sotto la strada, precipita in una piccola cascata. Per le 10.22 ho raggiunto il pianoro soprastante, valicando il nuovo ponticello: alle mie spalle, salendo al pianoro, ho più volte smarrito il sentiero, ma il percorso era facilmente intuibile. Ho continuato ancora verso i 2668 metri del colle Palasina, guadagnato alle 11.00. Alle mie spalle, verso nordovest, la vista del Castore e del Lyskamm Occidentale si è progressivamente estesa fino a comprendere ogni vetta dalla Gobba di Rollin fino al Lyskamm Orientale. Al Colle, una scritta sulla roccia mi ha informato che i laghi sono "A dieci minuti", anticipando di pochi passi la spettacolare vista dei primi bacini. La stessa salita,
effettuata mercoledì 02 agosto 2006 alla volta del Corno Bussola (3023 metri)
via cresta orientale, mi ha visto partire alle 07.13 dalla Cascata di Champoluc,
raggiungendo Mascognaz alle 07.34 e Vieille alle 07.51. Alle 09.05 ero al Colle
Palasina, dove parte il nuovo sentiero 3D per la cresta orientale del Bussola. Per quanto concerne
invece
la salita da Brusson, il sentiero numero 4 porta direttamente ai Palasina
in tre ore e mezza, proseguendo poi per il colle omonimo. Il percorso è
semplice e, ancora una volta, su strada carrabile. Occorre innanzitutto portarsi
ad Estoul (1819 metri), dove un
comodo parcheggio permette di lasciare la propria automobile per cominciare
l'escursione. E' bene ricordarsi di portare acqua, perché salvo un abbeveratoio
piuttosto rozzo a Chanlossere
(2009 metri) e qualche rivolo per l'irrigazione dei pascoli non ne troverete!
Dopo Chanlossere si giunge ad una quota già più rispettabile, e la strada -ora
sentiero numero 5/6- propone il bivio per il lago Litteran,
a 2228 metri. Occorre tener presente che, in caso di neve, le falde del monte
Bieteron possono essere pericolosamente valangose. Proseguendo si giunge
all'alpe Palasinaz, 2407 metri: un lungo pascolo profondamente incuneato tra i
pendii che nascondono i laghi soprastanti. Una volta arrivati al pianoro, è
sufficiente attraversarlo seguendo il sentiero tracciato: questo salirà sulla
sinistra in uno stretto "imbuto" roccioso, percorso tra parentesi dal
ruscello proveniente dal lago della Battaglia. In pochi minuti si raggiunge il
lago, dove dall'estate 2006 sorge un piccolo ma caratteristico ponte in pietra,
simile per architettura a quelli presenti nella non lontana Valle del Lys.
Nello stesso periodo sono stati eseguiti lavori sul sentiero che costeggia il
lato destro del lago, quali interramenti di pietre nei punti più fangosi, oltre
ad un ponte in legno tra il Battaglia ed il vicino Lac Vert. Esiste infine una terza via di salita, più erta e meno frequentata, che sale da 1435 metri di quota lungo la strada tra Brusson ed Estoul raggiungendo il villaggio abbandonato di Bringuez e risalendo quindi al Lago di Bringuez ed al Colle di Bringuez per poi discendere sulla conca dei laghi di Palasina. Tale itinerario è illustrato nella pagina dedicata da Varasc.it nell'ottobre 2012 al paese di Bringuez. Vai
alla Galleria fotografica Laghi
Palasina. Un po' di storia
La zona dei Palasina, come molte altre in Val d'Ayas, possiede una storia antichissima, come illustrato nel sunto archeologico della Val d'Ayas realizzato da Varasc.it nel maggio 2010. In tempi ormai lontani vi vennero rinvenute addirittura monete d'epoca romana: si ritiene che i laghi fossero la sepoltura naturale di chi perdeva la vita nelle ricche miniere della zona, prima sfruttate dai Salassi e, dopo il loro annientamento, dagli stessi romani. Più generalmente, l'acqua abbondante e gli ampi pascoli costituivano una ricchezza importante per il sostentamento delle genti valligiane (ad esempio, poco più a valle, Estoul significa chiaramente "stalla"), la cui presenza in questi luoghi solitari è testimoniata da antichi documenti. In epoca feudale, i contadini ed i pastori dell'alpe dovevano fornire al signore burro e formaggio, oltre probabilmente ad altri prodotti della terra. Antico possedimento dei signori di Gressoney, i Vallaise, in Val d'Ayas, la zona dei Palasina era chiamata nel XIII secolo Palleysina. Nel 1323 compare nel testamento di Ebalo di Challant, ed ancora prima, nel resoconto dell'investitura feudale di Gotofredo di Challant, datato 28 luglio 1263. Qui la zona viene invece definita Palasinaz e vengono stabilite le cifre (20 soldi di Susa) che i nobili dovranno pagare, ogni anno, al convento di San Maurizio Agaunese per la cessione di queste ed altre terre. Da giugno 2010, ulteriori spunti di analisi sono offerti dalle fonti testamentarie medievali recensite da Varasc.it. Nel 1899, l'abbé Amé Gorret e Giovanni Varale descrissero le alpi di Bringuez e Palasina nell'opera Guida illustrata della Valle di Challant o d'Ayas: Le montagne od alpeggi di Bringuez e di Palasina, sono assai belle e consigliabili all'escursionista che non voglia troppo affaticarsi. Nel 1263, Goffredo di Challant riconosceva di tenere queste montagne, con molte altre terre, in feudo dall'abbazia di S. Maurizio nel Vallese. Il bacino
principale del comprensorio, il Lago della Battaglia (2485 metri) deve infine il
suo nome ad uno scontro che avvenne sulle sue rive durante la guerra dei
Trent'anni (1619-1648) o nel corso delle guerre napoleoniche, tra austriaci e
truppe francesi. Nel medesimo periodo venne fortificato il Colle
della Ranzola (2170 metri); in zona avvennero scaramucce e scontri che,
secondo alcune fonti, costarono la vita a circa seicento soldati. Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS
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