Punta Valfredda
Bella vetta di 2944 metri posta a sud del Passo
di Valfredda (2805) ed a nord del Passo di Valnera (2676), la Punta
Valfredda sorge sulla cresta confinaria Ayas-Valle del Lys dominando ad
oriente la conca dei laghi di Valfredda
(chiusa più ad occidente dalla Punta
Palasina, 2782, ed a settentrione
dalla quota 2920 lungo la cresta derivante dal Corno
Vitello). E' posta
a nordest ed è prossima al vallone di
Palasina, perfettamente ammirabile dalla vetta. Nota anche come Punta
Lavassey, con riferimento all'omonimo alpeggio (1998) posto sul
Grand Torrent Messouere, e come Corno di Valnera nella
sottostante valle di Gressoney, la Punta Valfredda è facilmente
raggiungibile dal Passo di Valnera lungo la bella ed aerea cresta
meridionale. Nel 1966, secondo Mario
Aldrovandi un ulteriore toponimo sarebbe stato
quello di Valeille, del resto comune anche al Colle
Valfredda.
Anche i pendii sudoccidentali, composti da pietraie ed
erba, digradano piuttosto dolcemente, mentre dal versante settentrionale
la Valfredda si presenta più rocciosa ed ostile.
Si tratta di una vetta riservata comunque ai
soli escursionisti esperti, specialmente nel periodo invernale o in caso
di innevamento. Si segnala che un
aggiornamento risalente all'agosto 2009 è disponibile in calce alla
pagina. Dati più circostanziati e precisi sono reperibili nel manuale Le
Vette della Val d'Ayas.
Punta Valfredda. Le vie
di salita
Lungo la dorsale intervalliva che separa la
Val d'Ayas dalla Valle del Lys o di Gressoney, la Punta Valfredda si
trova a nord dei 2754 metri della Punta
Valnera ed a sud del Corno
Vitello (3057). Verrà descritto il percorso più frequentato e
conosciuto, proveniente dal Passo di Valnera via rifugio ARP. La salita
alla Valfredda ha inizio, dunque, ai 2400 metri del rifugio ARP,
raggiungibile in circa due ore dai 1815 metri di Estoul
mediante la carrabile numero 5, che risale l'intero vallone di Palasina;
naturalmente è possibile raggiungere il rifugio anche dalla zona
superiore di Ayas, risalendo il vallone di
Mascognaz alla volta dei 2668 metri del Colle
Palasina, scendendo
quindi nel magnifico comprensorio dei laghi omonimi e proseguendo
brevemente alla volta dell'ARP. Sul retro del rifugio, poco a sinistra
della poderale che vi accede, un prato piuttosto umido porta all'inizio
del sentiero 5C (ed intervallivo 105) per il Passo di Valnera (da non
confondersi con l'omonimo Colletto, posto lungo la cresta sudoccidentale
"interna" tra la Punta Valnera
ed il monte Bieteron, 2764). In un'ora
e trenta circa il sentiero, in costante pendenza e terra battuta, porta
a valicare sulla sinistra tre dei minuscoli laghetti di Valnera, tra
erba e grandi rocce piane, in un ambiente spesso molto umido; al rifugio
ARP la segnaletica accredita al medesimo percorso il tempo di 2 ore e 15
minuti per la Punta Valnera.
Superato il bivio per quest'ultima, sulla destra
di chi sale dall'ARP, si prosegue alla volta dell'ormai vicina cresta
intervalliva, preannunciata da dossi erbosi e ruscelli che scorrono tra
bassa vegetazione e pietrame sparso. Il Passo di Valnera (2676) si
presenta come un ampio valico erboso, compreso tra grandi dorsali
rocciose rivolte sul lato della Valle del Lys; immediatamente a nord del Passo,
dalla Quota 2770, nasce la cresta occidentale che porta ai 2648 metri
del Texel Horn. Sulla sinistra del Passo si prosegue lungo i pendii
erbosi immediatamente sottostanti la dorsale di confine vera e propria,
aiutati da una segnaletica recentemente rifatta e ben visibile, con
totem e continui segni gialli: si trovano segnali del 5C ma anche del
numero 5, che dal Passo conduce alla vetta della Valfredda. La cresta
meridionale compie un'ampia ed aggraziata curva, risalendo costantemente
verso la sommità ormai visibile: dopo aver attraversato un fronte
franoso mediamente esteso, quasi completamente stabile, il sentiero
porta infine in cresta, dove si alternano lunghi tratti d'erba a rocce
interrate e piane, anche di grandi dimensioni. La superficie rimane
comunque generalmente ampia ed arrotondata, senza presentare passaggi di
difficoltà rilevante, nonostante la costante esposizione sul lato
orientale. In circa quaranta minuti dal Passo Valnera si accede alla
vetta, preceduta da un modesto innalzamento roccioso, paragonabile ad
una grande e comoda scalinata naturale. La sommità della Punta
Valfredda, 2944 metri, si presenta come una cresta lunga e stretta,
estesa approssimativamente in direzione nord- sud, con roccette
interrate e rotte dal colore chiaro o rossastro. Un primo ometto, più
basso, precede il secondo di qualche decina di metri: una scritta in
vernice gialla avverte della fine del sentiero 5, mentre le asperità
circostanti offrono comodi sedili ai viandanti. Il panorama, nelle belle giornate, è magnifico:
particolarmente interessante per chi proviene da Ayas può rivelarsi la
vista dei laghi Palasina ad ovest,
con i Valfredda nella medesima direzione ma ancora più sottostanti alla
nostra vetta. Sempre dalla sommità si può apprezzare appieno la cresta
"interna" che, nascendo dalla cresta sudoccidentale del Vitello, corre ad ovest dividendo il
Vallone di Mascognaz dal Vallone di
Palasina; su questa stessa cresta, ben evidente, la Punta Palasina
(2782). La discesa avviene lungo il medesimo itinerario della salita,
anche se non è inusuale incontrare escursionisti provenienti dai dolci
pendii sudoccidentali della Valfredda, parzialmente erbosi e traversati
dai più ampi fronti franosi incontrati lungo la cresta meridionale;
questi pendii declinano verso il sentiero 5C, nella zona immediatamente
precedente il suo arrivo al Passo di Valnera.
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Tempistica
Per quanto concerne infine la tempistica, ecco i
dati registrati nel corso della salita alla Valfredda effettuata da
Varasc.it mercoledì 17 agosto 2006, con tempo nuvoloso.
Partiti alle 08.54 dal parcheggio di Estoul
(1815 metri), abbiamo risalito il vallone di Palasina raggiungendo alle
10.27 il rifugio ARP e ripartendone alle 10.43 verso oriente. Alle 11.36
eravamo al Colle Valnera, dal quale entravano in Ayas immani carovane di
nuvole lattee, proseguendo poi sulla nostra sinistra lungo i pendii
sottostanti la cresta meridionale della Valfredda; alle 12.00
attraversavamo il fronte franoso precedente l'uscita in cresta, dopo la
quale, alle 12.41, eravamo in vetta. In questo tratto siamo stati
lievemente rallentati dalla precaria visibilità concessaci dal maltempo
in entrata da Gressoney. Ripartiti dopo pranzo alle 13.16, siamo scesi
tra le nuvole sempre più fitte lungo i pendii sudoccidentali,
ritornando all'ARP per le 14.25 sotto una pioggia leggera. Ripartiti
alle 15.32, abbiamo raggiunto Estoul alle 16.45, concludendo così la
salita –purtroppo funestata dal meteo avverso- ad una vetta bella e
gratificante.
Varasc.it è
tornato in vetta alla Punta Valfredda mercoledì
05 agosto 2009, verificando il perfetto
aggiornamento del sito e del manuale Le
Vette della Val d'Ayas per quanto concerne questa zona.
Partito alle ore 07.30 dal parcheggio di Estoul ho toccato il bivio per il
sentiero 6A alle 07.45, incontrando poco oltre i danni provocati da una
valanga che ha distrutto ampio tratto del bosco, lasciando intravedere i
prati di Moscerola in basso a destra. Per le 08.00 ero nella valletta dei
Laghi di Estoul valicando il Rio Chamen. Raggiunto il primo dei Laghi di
Estoul alle 08.35 ho piegato a destra raggiungendo in pochi minuti la
Bocchetta di Eclou e, alle 08.50, la struttura portatile (con nuovo palo
in acciaio) cui è annesso un helipad ligneo. Da qui ho intrapreso il
sentiero numero 4 salendo in vetta, come indicato, affrontando cenge
esposte e tratti impervi di roccia, non
consigliabili. Per le 09.25 ero in vetta alla
Punta Valnera, proseguendo quindi verso il
Colletto omonimo e raggiungendo la Punta Valfredda alle ore 10.40. Tale
salita è stata ripetuta il 22 agosto 2010, con discesa al Rifugio
Arp.
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