Laghi di Valfredda
Interessante e riparato comprensorio lacustre posto a 2533 metri circa (N45 47.639 E7 46.432, al lago superiore) e formato da due bacini maggiori e da un terzo minore, il più alto, ormai colmato (rilevamento del settembre 2010). Il toponimo Valfredda è ampiamente diffuso nelle zone alpine valdostane e piemontesi e deriva dal latino Vallis frigida, indicando una conca o valle battuta dai venti freddi del nord o esposta ad una copertura nevosa più prolungata. Facilmente raggiungibile dal rifugio ARP o dai 2406 metri dell'alpe Palasina, la zona dei Valfredda si presenta come una stretta valletta profondamente incassata tra i 2943 metri della Punta Valfredda, i 2782 della Punta di Palasina e, più avanti, i 2805 metri del Colle di Valfredda. I sentieri dedicati ai laghi sono in realtà due, partendo entrambi dal rifugio ARP (che si raggiunge dai 1815 metri di Estoul in meno di due ore, lungo il sentiero numero 5): il 5A per il Colle Valfredda ed il 5B per il Corno Vitello (3056 metri). Lasciando il rifugio ARP alla propria destra, si valicano alcuni ruscelli seguendo il ben marcato sentiero per i Palasina per un tratto, lasciandolo poi e risalendo in direzione nord-ovest su facili pendii in cui si inseguono tracce di sentiero. In meno di mezzora si risale il primo, grande pendio, oltrepassando alcuni ventosi poggi superiori privi di vegetazione ad alto fusto ed accedendo alla valletta vera e propria: sulla nostra destra ed in basso scorgiamo il primo lago, poco sopra il secondo. Il ruscello che nasce da questi bacini ricade, creando cascatelle, vicino al rifugio sottostante. Secondo i dati del Catasto Laghi pubblicati dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, i laghi Valfredda possiedono una superficie di 6130 metri quadrati (inferiore), 6895 (medio) e 2920 (superiore). Il lago inferiore possiede sponde con vegetazione di palude alpina, ricche di eriofori, mentre il lago intermedio ha una vegetazione subacquea composta da muffe verdi; le sue sponde sono erbose e rocciose. Nel lago superiore, domenica 19 settembre 2010, si sono notati molti avannotti. Vai
alla Galleria fotografica In special modo dal secondo lago si scorge distintamente il sentiero 5B che continua oltre, tagliando in moderata pendenza lo scosceso versante sinistro della valletta verso il poco frequentato Colle Valfredda, su pietraie che precedono la cresta. Il valico si raggiunge in un'ora ed un quarto dall'alpe Palasina oppure in circa un'ora dal rifugio ARP. Si apre sulla lunga dorsale di confine tra Ayas e valle di Gressoney, consentendo la discesa su Chemonal. I laghi Valfredda offrono l'opportunità di conoscere ed apprezzare un tratto meno conosciuto di Ayas, completando in questo modo la visita ai molteplici bacini lacustri della zona. La valletta, sebbene piuttosto scoperta e ventosa, offre comodi punti per una pausa o un pranzo; i laghi sono veramente ammirevoli, specialmente nel primo periodo primaverile quando ancora parzialmente ghiacciati. Nell'estate 2013 è stato aperto il nuovo sentiero 3D che collega il Corno Vitello alla Punta Palasina ed al Colle Palasina, connettendosi al 5B al disopra dei laghi ed offrendone sempre nuove vedute. Sabato 10 aprile 2010, Varasc.it è tornato al rifugio ARP ed all'inferiore dei Laghi Valfredda. La salita da Estoul al rifugio ha richiesto due ore, con quindici minuti per il lago, posto a 2544 metri. Si segnalano ampi fronti di valanga lungo l'intero pendio occidentale del Bieteron. Ripartiti alle 12.05, abbiamo raggiunto il parcheggio di Estoul alle 13.30. La risalita di domenica 19 settembre 2010 ha richiesto invece 20 minuti dall'ARP al primo lago, ed altri 8 fino al lago superiore, proseguendo alla volta del Corno Vitello.
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