Due Denti Collocati sulla dorsale intervalliva occidentale della Val d’Ayas, al confine con la Valtournenche, i Due Denti si propongono come duplice cima insolita ed inesplorata, in un contesto estremamente panoramico ed orograficamente suggestivo. Le due cime gemelle, veri speroni posti fianco a fianco, si trovano a circa 260 metri in linea d’aria dal Colle Pillonet, a quota 2794 (l’orientale) e 2792 per l’occidentale. Malgrado si tratti di una meta integrata nella lunga costa intervalliva, si propone come un punto di riferimento e di sosta altamente panoramico e gratificante, ideale per ammirare e conoscere più approfonditamente l'orografia della zona, assolutamente non frequentata se non in modo saltuario da guardie forestali e cacciatori. Poco oltre (quaranta metri verso nord)
si apre
invece una segreta sommità sassosa, a lastre, sita a N45 49.870 E7 39.759. Va invece
sottolineato che il Grand Dent, con cui
viene saltuariamente confuso il gruppo dei Due Denti, non si sale dal Pillonet. Inadatta ai bambini, la salita
ai Due Denti avviene dal Colle Pillonet, con un dislivello (dai 1898 metri
di Barmasc) di 896 metri,
difficoltà E fino al valico (anche se occorre rilevare la
lunghezza del percorso, l’assenza di traccia e la pendenza elevata
di alcuni tratti), EE su cresta e roccia, in assenza di traccia, in
avanti. La risalita dei due speroni gemelli richiede qualche basilare,
ma esposto, passo di arrampicata che viene caldamente sconsigliato ad
escursionisti non allenati, non abituati all’esposizione o ai
terreni infidi, alle salite su roccia. Il tempo necessario è di
trenta minuti dal Colle Pillonet, da
aggiungere alle 2.30-3.00 ore necessarie per salire da Barmasc.
Si segnala la disponibilità di acqua a poca distanza dal valico.
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Via di salitaDal Colle Pillonet, raggiunto come mostrato nella pagina inerente tramite il sentiero 2A (ormai pressoché scomparso e celato dalla vegetazione nella sua parte superiore) si volta a destra per chi sale da Ayas, procedendo vedo settentrione e risalendo una china erbosa, con modesti affioramenti rocciosi. A nordovest si notano l’abitato di Chamois ed il lago Lod nella sua verdeggiante conca, con la Becca di Luseney quasi sulla verticale del lago. Si incontra, a 2770 m., un primo rilievo della cresta, con un ometto chiaro; segue un secondo rilievo con ometto a lastre, più ristretto nella parte dorsale, che verso nord crea una parete grigia e verticale, traversata da profonde fenditure e spaccature. La si aggira semplicemente sul lato destro ed orientale, scendendo con cautela su erba fino a trovarsi ai piedi della suddetta parete, su un ristretto tratto di pietraia, ricovero per stambecchi. Ci si ritrova quindi in una sorta di pietrosa valletta dalle ridotte dimensioni, risalendo nuovamente su roccette e detriti, con breve tratto ripido, fino a trovarsi tra grandi rocce poco sotto la parte superiore della cresta intervalliva. Qui si apre una evidente e grande caverna, ombrosa e riparata, in cui può stare in piedi una persona adulta; tale caverna, come diviene evidente più oltre, è la parte inferiore dell’enorme intaglio che, in epoche remote, ha creato e conformato i Due Denti. La profondità della caverna è tale da consentire, in pieno agosto, la presenza della neve invernale.La posizione del connubio Denti – caverna è perfettamente individuabile durante l’avvicinamento, vista l’imponenza dei due speroni soprastanti e l’ampiezza della rientranza ai loro piedi. Per accedere ai Due Denti è sufficiente, dalla caverna, rimontare le erte roccette soprastanti, con cautela e controllando accuratamente la tenuta di ogni appiglio. Si giunge così ai piedi della parte superiore dell’intaglio, posto esattamente tra le due sommità rocciose, le cui pareti interne si rivelano sorprendentemente lineari e quasi levigate. Alcune ampie rocce premettono alla discesa all’interno dell’intaglio, una sorta di ombroso corridoio che, vista la presenza del Dente orientale, cela la luce solare. La caverna precedente si trova sotto e lievemente verso sud rispetto a questa parte dell’intaglio, rivelando la curiosa conformazione di questa zona. Lo spazio tra i Due Denti è di circa 3 metri, la profondità dell’intaglio, in senso verticale, di almeno sette. Non è pertanto possibile raggiungere saltando le due cime, bisogna scendere e risalire.La risalita dei due speroni,
come anticipato, richiede passi di semplice ma esposta arrampicata, da
compiere con attenzione. L’orientale viene salito da nord, ovvero
percorrendo il corridoio interno ed uscendo alle sue spalle, girando
quindi verso destra (est) e risalendo per pochi metri su roccia, fino
alla ristretta e panoramica vetta; si segnala tuttavia la presenza di
una roccia rotta su cui viene naturale porsi per accedere alla
sommità. La cima nordoccidentale si sale invece da sud, vale a dire
immediatamente dall’accesso del corridoio roccioso, su erte rocce
salde ma molto esposte a sinistra e, in parte, alle proprie spalle.
Anche questa cima è ristretta, con comode roccette ed un panorama
d’eccezione. Esso varia dal Cervino al Dent d’Herens, alla Dent
Blanche, al Weisshorn, ai Breithorn Vai
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Come preannunciato, vi è un naturale sbocco del
“corridoio” posto tra i Due Denti, superata una piccola
depressione rocciosa sul lato sinistro ed occidentale della cresta. Si trova a 300 metri in linea d’aria
dal Colle Pillonet, 45 dal Dente
nordoccidentale, e si presenta come vasta e quasi circolare sommità
panoramica, composta da grandi lastre di roccia grigiochiara, stabili
e separate da lievi interstizi. Il bordo occidentale è rialzato,
quasi a formare una sorta di piccola balaustra naturale. La sommità
si pone come ottimo punto di sosta e conclusione dell’escursione, più
comoda ed ampia dei due speroni rocciosi. In termini di
tempistica, occorrono forse tre minuti dall’accesso del corridoio
tra i due speroni. Tale cima offre anche un
interessante punto di vista sulla continuazione della cresta alla
volta del Grand Dent, per la cui salita si parte invece dalla stazione
superiore dell’impianto di Pian Pera. |