Corno del Lago Noto come Siahuare o Bec des Allemands, il
Corno del Lago è alto 2747 metri ed è posto a N45 40.237 E7 46.999;
secondo Mario Aldrovandi, era anche
definito Monte Nero,
mentre Michele Musso lo definì, nel patois di Issime, z’Siahuare Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS La partenza avviene, come anticipato, dal Colle
Dondeuil. Voltandosi a destra, per chi sale da Ayas (S) si vedono le
propaggini settentrionali del Corno, molto scoscese e tormentate verso
W. Dal colle si prende a sinistra dell’estremo sperone che vi declina,
salendo quindi verso un primo poggio erboso, raggiungibile in pochi
minuti grazie a tracce di sentiero che, con molte svolte tra le roccette
fisse, si allontanano dall’incavo del valico. A 2400 metri, dieci
minuti più tardi, si giunge al poggio, piuttosto ampio e panoramico: a
sinistra (E) si trova un ometto di sassi alto circa 01.50 mt., visibile
sia dai laghi che dal Vallone
di Dondeuil. La cresta riprende sulla destra (W), più avanti: la si
segue incontrando qualche ometto su facili roccette intervallate da
sprazzi di erba molto bassa e sfasciumi, risalendo qualche pietraia. La
direzione resta sempre intuitiva; intorno ai 2500 metri si incontrano
blocchi grigi con licheni verdi, che –una volta risaliti- danno
accesso al filo di cresta (2580, rilievo GPS). Ci
si ritrova su roccette ed erba, con qualche ometto e meno spazio ai lati
rispetto a prima; a 2600 metri, dove la cresta si fonde alla parete N ai
piedi della vetta, si piega a destra abbandonando il filo della cresta
settentrionale, incontrando una breve risalita su terreni in forte
pendenza –35- 40°, originariamente d’erbetta ma ora ricoperti da
sfasciumi e frane che, in alcuni punti, invadono anche le ampie roccette
da risalire. Le fasce rocciose sono orientate genericamente N / S,
mentre alcune occasionali cenge erbose si volgono da E a W; a 2700 metri
si è proprio ai piedi della cresta sommitale, salendo in un comodo
canalino riparato ai lati dalle pareti rocciose –non dall’apparentemente
facile passaggio all’estrema destra (W), che invece strapiomba sul
vuoto. Esattamente sopra al facile canalino, intervallato da svariate
cenge e svolte sassose, è posta la selletta (2715, N45 40.264 E7
46.953): da qui si scorge il Becco dell’Aquila, in basso a W (destra)
e la cresta che lo unisce al Corno del Lago. La salita alla vetta, da qui, è molto breve ma
va affrontata con attenzione. I primi passi dalla selletta verso
sinistra (E) avvengono infatti su strette roccette, salde ma
parzialmente esposte, fino ad una impercettibile curva con tanto di
ometto. La cresta si allarga sensibilmente, tornando parzialmente
erbosa, fino ai piedi di una grande roccia verticale e rossastra, una
vera e propria paretina. Le si passa immediatamente a sinistra
(oriente), uscendo quindi in vetta. Qui incontriamo un basso e robusto
ometto di sassi ferrosi, dotato di un ingegnoso bussolotto la cui
apertura è costituita da un sasso dotato di pomello, sul lato
meridionale. La cresta sommitale, qui, è orientata da N a S ed è ampia
ed erbosa, poi sassosa –ma sempre estesa- nel tratto più meridionale,
dove comincia a declinare. Il panorama è eccezionale, specialmente a N:
qui vediamo le Dame di Challand, la Becca
Torché e la Vlou, la Becca Mortens,
il Voghel (salito da Varasc.it il 15 agosto 2009) ed il Monte Nery o
Becca Frudiera, il Cervino, la Gobba di Rollin, i Breithorn Tempistica Ecco i dati registrati nel corso della prima salita di Varasc.it al Corno del Lago, domenica 09 settembre 2007. Partiti alle 11.10 dal colle Dondeuil siamo giunti alle 12.16 alla sella 2715, in vetta alle 12.25. Ripartiti verso S alle 13.33, abbiamo raggiunto il Colle di Chiva alle 14.45, ripiegando poi ad oriente e scollinando fino a raggiungere i Piccoli Laghi, 16.50, al di sotto del vicino Monte Crabun. Per le 18.00 eravamo nuovamente al Dondeuil. Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS |
Questa pagina è rispettosamente dedicata a Dario, webmaster de www.bivaccodidario.com, mancato nel gennaio 2009.