Quota 2828 o Mont Roux Posta sul versante orientale del solco vallivo
dell'alta Ayas, la 2828 (N45 51.574 E7 46.318) costituisce una sorta
di contrafforte esterno alla catena di confine con la Valle del Lys
nel tratto compreso tra il Monte
Bettaforca (2971, N45 51.841 E7 46.792), la Quota
2962 ed il Colle
Rothorn (2689, N45 50.998 E7 46.959). Si tratta comunque di
un'ampia vetta conformata a duplice dosso erboso, con frequenti
affioramenti rocciosi, particolarmente imponente ed inarrivabile se
ammirata dal sottostante Lago Ciarcerio
(2376, N45 51.227 E7 45.502) o dal Monte
Cavallo (2470, N45 51.188 E7 45.365): cade infatti sulla zona del
lago in alte bastionate rocciose, traversate verticalmente da ripidi
canali erbosi. Qui verrà invece illustrata la semplice e gratificante
salita dal suo versante orientale, che ricalca in massima parte
l'itinerario per il monte Bettaforca: questa salita comporta un
dislivello di 1260 metri dai 1568 di Champoluc,
di 849 dai 1979 del Crest Moreleté. Il tempo necessario è di due ore
e trenta - tre ore dal Crest,
la difficoltà EE, a causa prevalentemente della lunghezza e
dell'assenza di segnaletica o sentieri. Questa meta è raggiungibile
anche da bambini, sufficientemente allenati, ma richiede la massima
attenzione e cautela nei loro confronti in alcuni tratti di roccette e
sassi. L'acqua è disponibile al Crest, anche se dal Colle
Rothorn scende un rivolo effimero. Su cortese informazione della Associazione Escursionisti Rocciamelone, pervenuta a Varasc.it nel settembre 2008, si informa l'utenza che la 2828 ed il suo spallone "satellite" vemgono anche definiti Mont Roux Superiore ed Inferiore. Su cortese segnalazione di Michele Lupano, risalente al tardo settembre 2009, si rende nota la presenza di una antica e labile traccia che sale alla volta della Quota 2828 o Mont Roux, partendo dalla stazione sciistica del Campo Base. Nelle parole dell'autore della segnalazione a Varasc.it, (...) L'escursione ha portato alla scoperta di una ripida traccia piuttosto ben definita ma priva di segnature gialle, che riduce i passaggi su pietraia per condurre fino ad un grosso ometto costituente l'anticima del Mont Roux Inferiore. Proseguendo sull'ampia cresta si arriva al Mont Roux Superiore (Quota 2828) e volendo fino al Monte Bettaforca, attraversando le pozze descritte da Varasc.it. La via di salita, probabilmente utilizzata in ambito pastorale per connettere l'area del Campo Base ai pascoli d'alta quota sottostanti il Colle Rothorn ed il Monte Bettaforca, verrà quanto prima investigata e descritta da Varasc.it, che ringrazia sentitamente il signor Lupano. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Avvicinamento e salita
alla 2828 Come anticipato, l'avvicinamento è comune al
monte Bettaforca. La partenza avviene infatti alle funivie del Crest,
raggiungibile da Champoluc (dietro alla chiesa o tramite il
"Pistone", sent. 13) in mezzora- quaranta minuti. Si lascia
alle proprie spalle la stazione prendendo la carrabile sulla sinistra,
con bella vista sul Petit Tournalin
e Grand Tournalin e -a volte- sul
Cervino. Poco oltre il Crest Crefourne si prende il bivio sulla
destra, ben segnalato dalle paline gialle, lungo la carrabile che
conduce al Lago delle Rane
(2100 metri circa, N45 50.400 E7 44.713) e successivamente al Ristoro
Belvedere e lago Contenery. Da qui si procede alla volta
del soprastante poggio erboso che porta al Colle
Rothorn ed alla pista
Ostafa II- Sarezza, proveniente dal Colle
Sarezza (2717, N45 50.335 E7 46.187): è sufficiente seguire la
carrabile fino al bivio per il ristoro (a sinistra), dove la strada
prosegue scendendo bruscamente per poi risalire verso il Ciarcerio, più
a nord. Sotto alla roccia interrata che chiude il pianoro erboso
appena costeggiato troviamo le indicazioni che ci conducono alla
nostra destra: qui, sul pendio erboso, notiamo la traccia obliqua del
sentiero, già visibile in lontananza, prima ancora del bivio.
Risalendola giungiamo al piano soprastante, dove il sentiero si perde:
restano tuttavia numerosi ometti e la direzione è facilmente
intuibile. Continuiamo verso est, dopo aver superato la facile ed
ampia pietraia retrostante la pista proveniente dal Colle
Sarezza, procedendo alla volta del Colle Rothorn (2689, N45 50.998
E7 46.959): quando gli ultimi poggi erbosi lasciano spazio all'enorme
distesa di massi che lo cela, voltiamo a sinistra (N) dove un ruscello
scaturisce dalla pietraia. Qui troviamo vecchie frecce gialle,
relative in realtà al valico stesso. Le superiamo su sassi interrati
e traversando un pendio erboso che, in caso d'acqua, si rivela
lievemente scivoloso: subito dopo si affronta un modesto canale
sassoso, difficile da distinguere -in lontananza- dalle altre lingue
di pietraia che intersecano il pendio; fin qui ci guidano comodi
ometti. Il canale è in modesta pendenza e non presenta difficoltà,
risalendolo nella parte mediana: sulla sinistra si ha erba intersecata
da affioramenti rocciosi, perpendicolari all'asse mediano del canale,
mentre sulla destra vi sono massi grigi di medie dimensioni, coperti
da licheni giallo chiaro. Voltandosi indietro dall'uscita del canale
si scorge, nell'ordine, il canale stesso, una breve striscia erbosa,
una lunga e stretta pietraia grigia, un ruscello, poggi erbosi. Sopra
di noi (N) assolati pascoli ci portano alla volta del Monte
Bettaforca: alla nostra destra si susseguono elevazioni senza
nome, quali la Quota 2963 ed altre, mentre proseguiamo su esili tracce
di sentiero coadiuvate da comodi e visibili ometti, spesso posti su
rocce piane che affiorano dall'erba. In una piccola conca, a 2716
metri, scopriamo un laghetto (N45 51.433 E7 46.627) intorno al quale
affiorano altre polle effimere. Si prosegue sulla destra del lago
risalendo il modesto rialzo erboso alle sue spalle, tornando quindi a
sinistra (W) su schegge di roccia ed erba, puntando infine i Tournalin
ed il Monte Roisettaz (3334). Qui si
abbandona il percorso per il Bettaforca, puntando a sinistra (W)
trovandosi non più su erba bensì su roccette piane e lisce,
intervallate da qualche detrito, comode da risalire: siamo in realtà
sulla modesta ed ampia cresta orientale della 2828, composta da dossi
rocciosi ed avvallamenti. Vi troviamo numerose pozze effimere,
all'incirca a quota 2799 (N45 51.600 E7 46.603 alla prima pozza), alle
cui spalle (W) si erge il rilievo roccioso che precede la vetta: lo
superiamo sulla destra, in basso, senza salirvi. La vetta appare
davanti a noi dopo un ampio avvallamento prevalentemente erboso, con i
soliti bassi affioramenti: è simile ad un basso rilievo
caratterizzato da una fascia rocciosa semi- verticale di colore grigio
chiaro, che si supera comodamente deviando sulla sinistra e
risalendole quindi sopra. La vetta della Quota 2828, altrimenti
definita Mont Roux, è molto ampia e soleggiata, priva d'ombra: ospita due
grandi ometti di sassi ravvicinati, più un terzo, più avanti,
puntato sui Laghi di Resy. Il suolo è
cosparso di roccette ed erba; il panorama è grandioso, specialmente
sul retrostante Rothorn (3152) e sulla vetta della Testa
Grigia (3314, N45 49.849 E7 47.200), sul Bettaforca e sul Monte
Rosso di Verra (3021), sulla Punta
Bettolina (2996, N45 52.571 E7 46.868), sulla zona del Ciarcerio,
visibile dall'anticima inferiore, anch'essa pianeggiante. La discesa
avviene per il medesimo itinerario dell'andata, oppure piegando più a
destra ed evitando la zona delle piccole pozze, rientrando ai pianori
erbosi sottostanti ed alla traccia comune alla 2828 ed al Bettaforca. Tempistica Ecco infine i dati relativi alla prima
escursione di Varasc.it alla 2828, mercoledì 15 agosto 2007: dati
ovviamente suscettibili di diminuzioni temporali, proprio a causa del
carattere "esplorativo" di questa prima salita. Partiti alle
09.15 dal Crest, eravamo alle 09.30 al lago delle Rane, alle 12.00 al
laghetto a quota 2716. Alle 12.25 alle pozze 2799, dove sono stati
trovati resti di camoscio. Per le 13.00 eravamo in vetta, dopo una
pausa, scendendone alle 15.20 ed attraversando la pista proveniente
dal Colle Sarezza alle 16.37 (2400 metri circa). Per le 17.30 eravamo
di nuovo al Crest. |