Laghi di Resy
Piacevoli bacini
lacustri in posizione panoramica, i Laghi di Resy si trovano su
piccoli pianori accidentati, ad una quota compresa tra i 2523 ed i 2572
metri. Si tratta di una serie di bacini maggiori contornata da polle
minori ed effimere, stagionali ed in parte colmate, in numero variante
tra i sette e gli undici-dodici specchi d'acqua; una visione d'insieme
è possibile solo dalle tre cime circostanti. Posti immediatamente a sud del roccioso
Monte
Rosso (3021),
sorgono su una sorta di ampio falsopiano pietroso (N45 52.492 E7 45.783,
rilievo lago principale), esteso al disopra e
parallelamente al vallone di Forca, fino ai piedi della Punta Bettolina
(2996); più lontano dal complesso lacustre, verso oriente, si scorge un
altro laghetto di medie dimensioni. Caratterizzati da un'elevata
variabilità nel livello delle acque, questi laghi si raggiungono
mediante il sentiero 8D (E) che sale in un'ora e trenta da Resy, a sua volta accessibile dai 1689 di St.Jacques
grazie al sentiero 9 nel vallone di Forca per Bettaforca
(2727 metri) e Rifugio Quintino Sella.
Sono piuttosto conosciuti e frequentati, solitamente nell'ambito della
facile escursione al Palon
di Resy, dalla cui zona sommitale diparte e discende il
sentiero 8D.
Nel
1928, il glaciologo professore Umberto
Monterin rilevò ben 15 laghetti, più alcune
pozze secondarie ed effimere: un numero certamente elevato, essendo
raggruppati in circa un chilometro quadrato. Egli notò difatti che
nelle estati 1921 e 1922, poco piovose, ne scomparvero molti; altri si
sono successivamente colmati. I bacini persistenti sono invasati nella
roccia e posti nell’altipiano a terrazzo che si estende a mezza costa
del fianco destro del vallone di Bettaforca. I laghi sono circondati da
zone di serpentinoscisti montonati, da detriti di falda a grossi
elementi, detriti minuti, e hanno profondità molto scarsa, intorno al
metro. Il fondo è caratterizzato spesso da regolari piastrelle rocciose,
ben visibili dalla riva. La forma predominante è quella allungata, con
l’asse principale parallelo alla dorsale rocciosa soprastante. Intorno
vi sono molti dossi a schiena d’asino di levigatura glaciale; interessante
è la poca differenza di altitudine tra i vari bacini, il più alto a
quota 2572, il più basso 2476 metri. Secondo i dati del Catasto
Laghi pubblicati dall'Agenzia
Regionale per la Protezione dell'Ambiente, i laghi di Resy derivano
da escavazione glaciale in rocce montonate. Gli undici bacini monitorati
nell'agosto 2007 hanno superfici di 3480, 9705, 1880, 1785, 580, 780,
870, 3750, 1700, 365 e 270 metri quadrati. Sono assenti fauna ittica e
vegetazione subacquea, con presenza di idrometre e coleotteri, girini;
si notano tricotteri e rari eriofori lungo le sponde.
I laghi di Resy
si raggiungono, come annunciato, mediante il sentiero 8D da Saint Jacques.
Tuttavia il percorso è inizialmente parallelo al sentiero 8C per il
vicino Palon di Resy. Da Resy, o
meglio dal rifugio Ferraro, si prende la carrabile per il vallone della
Forca e la si risale per circa dieci minuti prima di incontrare,
sulla sinistra, la deviazione per il Palon: solitamente è segnalata da
un basso totem di pietre e da un bastone delle piste da sci, in
corrispondenza di un alto traliccio.
Il sentiero
(8C e 8D) abbandona la strada diventando subito più ripido e circondato
da boschi di conifere, sempre ben tracciato grazie all'abbondante
frequentazione estiva e primaverile; superata la fascia boscosa
inferiore si accede alla seconda metà del Palon, composta da pascoli più
o meno ripidi. Ormai sotto la vetta, al termine di un tratto in linea
retta, si incontra alla propria sinistra una pietra che segnala il
bivio: l'8C continua verso la vetta, l'8D prosegue in orizzontale a
destra per qualche minuto, prima di curvare bruscamente sulla sinistra
offrendo una bellissima visuale sul Polluce (4091), sul Monte
Castore (4221), sul più vicino Monte Rosso, sulla lontana Piramide
Vincent (4215) e sui laghi di Resy. Dalla curva si scende verso il
falsopiano detritico dei laghi, abbandonando i pendii erbosi del Palon:
poiché l'ambiente tormentato che si incontrerà successivamente
pregiudica la visuale complessiva dei laghi e del percorso in sé, è
opportuno sostare brevemente in modo da aver poi chiara la progressione.
Tracce di
sentiero tra massi con licheni verdi e rododendri, tra erba e pietre
conducono al primo lago, segnalato da grandi ometti di sassi. Da qui si
arriva al secondo lago: superata una bassa ma estesa dorsale di roccia
levigata ed arrotondata si giunge al terzo, esattamente sotto ai
contrafforti meridionali dell'imponente Monte Rosso. Un quarto lago ed
un quinto, semplice pozza stagionale, conducono al sesto bacino, ben più
grande e dalla forma vagamente ellissoidale, di colore verde scuro,
molto bello. La sua riva settentrionale è coperta da un'estesa pietraia
scura che tocca l'acqua, sovrastata quindi da un'alta bastionata nera e
dai contrafforti del Rosso; verso la Punta Bettolina, ad oriente, si ode
una cospicua cascatella che resta però invisibile. A sud del lago
s'alza di qualche metro un poggio sassoso sul quale si scorge un alto e
visibilissimo totem di pietre; se lo si raggiunge, procedendo poi verso
oriente, occorre prestare attenzione nella discesa dal dosso fino a
riguadagnare il lago, vicino al rivo emissario. La zona, anche se
sassosa, si presta a pause e pranzi. Da qui però si prosegue alla volta
del Monte Rosso, su itinerario inizialmente semplice (dopo aver
passato l'emissario si risale una grande dorsale rocciosa levigata, fino
a guadagnare le rocce rosate che nascondono la cascatella immissaria del
lago) e successivamente molto impegnativo.
Varasc.it è tornato ai laghi ed al Monte Rosso martedì
11 agosto 2009, partendo alle 08.10 da Saint Jacques e
raggiungendo Resy
alle 08.40, alle 09.45 i laghi. Non si sono osservate modifiche al
percorso; si è ritrovata l'incisione
cruciforme individuata nell'estate 2008, mentre nel luglio 2011 non
si sono notate modifiche lungo il tragitto per il Palon ed i
laghi.
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