Monte Bieteron
Imponente elevazione dall'inconfondibile sagoma
a panettone, il Bieteron è alto 2764 metri e, come prerogativa, ha
quella di essere ben visibile per chi risale la valle di Challand alla
volta dell'alta Val d'Ayas. Situato a sudovest della Punta Valnera (2754
metri), ha una massiccia anticima che spesso viene scambiata per la
vetta vera e propria, specialmente osservando la montagna dalla zona
di Estoul; questa anticima meridionale, di 2589 metri, viene spesso
raggiunta al posto della vetta. Il monte Bieteron potrebbe pertanto
essere suddiviso in due differenti categorie di difficoltà: se
l'anticima sovrastante la zona di Estoul è facilmente conquistabile,
non opponendo altro che ripidi pendii, l'arrivo in vetta deve essere
invece ponderato e tentato dai soli escursionisti esperti. La presenza
di una interessante cresta rocciosa, posta tra l'anticima ed i
contrafforti meridionali della massiccia vetta del Bieteron, infatti,
richiede indispensabilmente un solido misto di competenza, motivazione,
attenzione costante ed allenamento. Nel 1928, l'abbé Louis Bonin precisò: (...) En patois le mot biéta veut dire monceau de foin, un tas quelconque de fourrage. Viene creato un parallelo con una punta chiamata Arp d'Estoul e con una Becca de Laure, ancora non identificate da Varasc.it (febbraio 2009). Vai
alla Galleria fotografica La partenza avviene dai 1815 metri di Estoul,
dove parte il sentiero numero 6 che, in circa tre ore, porta prima al Lago
Litteran e successivamente in vetta alla nostra montagna. Il
sentiero attraversa i pittoreschi pascoli della zona, frammisti a
magnifiche abetaie, risalendo la carrabile numero 5 che porta, dopo aver
percorso il profondo vallone di Palasina,
al rifugio ARP. Una svolta della strada, ormai nel
suddetto vallone, porta alla deviazione per il lago Litteran (2230
metri), pittoresco bacino dalle rive profonde e pescose. L'arrivo della
seggiovia, perfettamente visibile dal lago, ci sovrasta: una costruzione
che appare sopra di noi, genericamente in direzione sud, sopra al
Litteran. Occorre raggiungere quest'alpe, a sua volta chiamata Alpe
Litteran, dove una piccola baita in posizione panoramica ci ammette alle
rampe per la retrostante anticima del Bieteron. Una lapide prospiciente
al lago, decorata da una piccola struttura in pietra, ricorda la visita
del Pontefice, Giovanni Paolo II, il 13 luglio 1999. Lasciando alle
nostre spalle la baita ed il suo stupefacente panorama, cominciamo a
salire lungo i ripidi pendii che, in circa quaranta minuti, ci
porteranno all'anticima. Da notare che, in caso di innevamento, il tempo
necessario può aumentare fino ad un'ora. L'anticima meridionale, di
2589 metri, offre a sua volta una bella vista sulla valle di Challand e
sulla zona circostante, ripagandoci così degli ingannevoli, piccoli
poggi che più volte ci hanno persuasi d'averla finalmente raggiunta. La
sommità è cosparsa di piccole rocce ed erba bassa, ma non offre ripari
di sorta; non vi sono costruzioni o tracce di passaggio, ad eccezione di
piccoli totem malridotti. Il percorso è comunque intuitivo, poiché
immediatamente dietro all'anticima si apre la cresta per la vetta, a sua
volta torreggiante in direzione nord. Due possibili varianti Volendo accorciare il percorso di avvicinamento,
è possibile raggiungere "a vista" l'arrivo delle seggiovie
dell'Alpe Litteran, un volta avvistata la struttura a sinistra e sotto
l'anticima del Bieteron. In questo caso non si entra nel vallone di
Palasina e non si raggiunge nemmeno il lago Litteran, tagliando invece
per pascoli e pendii. Questa variante accorcia la durata del percorso,
ma è consigliabile essere preventivamene muniti del necessario
materiale cartografico. Una seconda variante, questa volta in discesa,
riguarda la possibilità di raggiungere non più l'anticima, bensì la
sottostante zona dei laghi di Estoul, 2447 metri: una valletta riparata
e nascosta, posta ad oriente e sotto la cima principale della vetta,
chiusa a nord dalla punta Valnera e, più ad est, dalla Bocchetta di
Eclou. E' doveroso segnalare che tale percorso presenta difficoltà
considerevoli, specialmente nella discesa dalla vetta: il versante
nordorientale del Bieteron consta infatti di infidi pendii molto ripidi
a picco sul fondovalle sottostante, e soprattutto di una serie di
ingannevoli poggi che, per quanto possa sembrare dall'alto, sono
separati dal fondovalle stesso da salti rocciosi di almeno venti metri.
Occorre dunque guadagnare questi poggi e percorrerli in direzione
nordest per circa mezzo chilometro, prestando attenzione ad eventuali
scariche –o valanghe, in periodo invernale- provenienti dai
contrafforti del Bieteron, sulla sinistra. Il percorso si salda al
fondovalle solo più avanti, in prossimità della testata della
valletta, dove pendii più dolci digradano fino a raggiungere la zona
dei laghi di Estoul, confinante ad oriente con Gressoney Saint Jean. La
discesa richiede ancora l'attraversamento dell'intera valletta, fino al
ritorno ad Estoul mediante sentieri e carrabile; in periodo invernale è
spesso resa evidente da molte tracce di scialpinismo. Nota del settembre 2008: nel
corso dell'escursione effettuata con tempo instabile da Varasc.it martedì
29 luglio 2008, si sono osservate due labili frecce gialle, dipinte a
mano, al termine della cresta - là ove questa, proveniente
dall'anticima meridionale, si salda alla base sud della vetta. La
partenza è avvenuta alle ore 08.32, raggiungendo alle 9.27 il lago
Litteran, l'anticima meridionale alle 10.10, notando alcuni ometti. Alle
10.50 eravamo in vetta, ove si conferma, come notato nel libro Le
Vette della Val d'Ayas, la presenza di un vecchio e
rugginoso supporto per una probabile croce, ormai inesistente.
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