Il villaggio di Bringuez Uno degli antichi centri abbandonati più suggestivi e dimenticati dell'alta Ayas, ormai completamente abbandonato, il villaggio di Bringuez sorge a 1889 metri di quota al disopra dei vasti lariceti che dominano Brusson, a sua volta dominato dalla Punta Guà e dal rilievo del Monte Quiapa. Il villaggio, posto a N45 46.097 E7 44.363, è situato appena oltre il limitare della fascia boschiva e gode di un panorama assolutamente invidiabile da oriente a meridione, fino alla lontana conca di Aosta; è forse paragonabile a Salomon o all'Alpe Moulaz più che al paese di Mascognaz antecedente alle moderne "rivisitazioni" in chiave turistica, e versa purtroppo in rovina. L'escursione qui proposta offre solitudine e riscoperta di una montagna vera e lontana dagli itinerari turistici più frequentati, permettendo tuttavia di raggiungere mete soprastanti di grande fascino, quali i laghi Bringuez e Palasina. E' infine possibile compiere un lungo ed affascinante anello, riservato agli escursionisti più allenati ed in grado di ricorrere alla cartografia in assenza di segnaletica o indicazioni certe sul terreno; l'acqua è disponibile in varie fonti e ruscelli lungo il percorso, ma si ricorda che questi sono da sempre terreni adibiti al pascolo del bestiame. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Come premesso, si tratta di un'escursione modulare che offre svariate possibilità di continuazione, e verrà pertanto illustrata in questa pagina nei diversi passaggi. La salita da Brusson a Bringuez comporta anzitutto un dislivello di 454 metri, dai 1435 metri della partenza ai 1889 del villaggio. Il dislivello sale a 1093 fino ai 2528 metri del Lago di Bringuez ed a 1229 fino ai 2664 metri del Bocchet, o Colle di Bringuez, che dà adito sulla vasta conca dei laghi di Palasina. Il tempo di salita è di 1.20 ore fino al villaggio di Bringuez e di 3 ore fino al lago, più circa quindici minuti fino al soprastante valico. La difficoltà, in assenza di neve al suolo, è classificabile in E con alcuni tratti di sentiero labile, immediatamente oltre Bringuez e sopra Chavannes. L'escursione, realizzabile in estate o primavera, è particolarmente magnifica ed altamente scenografica in autunno, quando l'aria tersa regala panorami sterminati ed esaltati dall'inversione termica, oltre ai colori stupefacenti dei larici infiammati dal cambio di stagione. Si raccomanda tuttavia cautela durante la stagione di caccia. La cartografia migliore è costituita dalla Carta dei sentieri numero 8, Val d'Ayas Valle di Gressoney Monte Rosa de L'Escursionista Editore, nonché dalla Cartografia Escursionistica della Comunità Montana dell'Evançon. Salita al villaggio di
Bringuez La partenza avviene poco oltre Brusson, lungo la strada che sale verso Estoul. A due chilometri dal paese inferiore si nota sulla sinistra una ripida strada che sale nel bosco, segnalata da paline gialle, in corrispondenza di una evidente curva; ai piedi della carrabile sorge anche un antico ponte, oggetto di leggende locali in base alle quali le spose di Estoul e Fenilliaz dovevano esservi portate in braccio per non incorrere nelle ire di locali presenze fatate. L'inizio dell'escursione si trova come premesso a 1435 metri di quota ed in posizione N45 45.672 E7 44.497; vi si notano cinque paline. Esse indicano il sentiero numero 3 per il Lago di Bringuez (3.30 ore stimate, difficoltà E) e per il Col Brenguez (4 ore, E), il sentiero 4 per i Laghi Palasinaz (2.50 ore) e per il Colle Palasinaz (3.30 ore, E), oltre che per la cascata di Pacard (45 minuti, 1800 metri, difficoltà T). Vi si lascia l'automobile e si prende la pista agricola che si allontana dalla strada per Estoul, subito ripida e nel folto del bosco. Si incontra subito un'ampia palina bilingue dedicata alla Foresta di Protezione "Dajey", inerente ad un progetto di rimboschimento di 4.6 ettari posta tra i 1500 ed i 1600 metri di quota, a base di pino silvestre; l'opera è stata finanziata dal Programma Alcotra 2007-2013. Vi è un primo bivio, ma i segni del sentiero 3 indicano la via corretta. A 1472 metri ed a soli cinque minuti dalla partenza si incontra una seconda palina: a sinistra si prosegue sul sentiero 3 per il Lago Brenguez, stranamente segnalato a 3 ore di distanza (come descritto, le paline lungo la strada per Estoul ed a pochissima distanza da questo punto lo indicavano a 3.30 ore). A destra parte il sentiero 4 per il Colle Palasinaz, qui indicato in 3.15 ore, malgrado come premesso si sia a soli cinque minuti ed a pochissimi metri di distanza dalla partenza. Tempistica a parte, si tratta di un punto importante al quale si farà ritorno qualora si voglia completare l'anello qui proposto, rientrando da Lavassey. Si incontra quindi una seconda palina della serie Dajey, che illustra come il rimboschimento sia avvenuto piantando 308 alberi per ettaro quadrato. A sinistra corre quindi ciò che resta di un antico muretto, rotto da ghiaccio e radici, lasciando ammirare la Testa Comagna; segue una terza palina Dajey, dedicata alle tecniche di gestione, mentre il sentiero 3 inizia ad inanellare brevi e ripidi tornanti. Poco oltre si incontra una quarta ed ultima palina della serie Dajey, inerente al grave deperimento forestale avvenuto negli anni Ottanta ed alla diminuzione di precipitazioni dal 1921. Dopo molti tornanti, il sentiero mostra una freccia gialla sulla sinistra, a quota 1685. A 1704 metri si incontrano altre paline segnaletiche: a sinistra si ritorna a Brusson-Pilaz in 45 minuti mediante il 2C, a destra il 3 prosegue per il Villaggio Bringuez (30 minuti, E) e per il lago Brenguez, 2.40 minuti. Finalmente, a 1797 metri, i ripidi tornanti lasciano intravedere dapprima lame di cielo e quindi portano in campo aperto, su un vasto pendio prativo ed assolato ripartito in vecchi muretti rigonfi, regno della rosa canina e di ginestre; il punto d'uscita dal bosco è curiosamente segnato da una breve galleria di ciliegi selvatici, incantevoli in autunno. Il sentiero 3, sempre ben visibile, presenta qui addirittura tracce di lastricato, quasi fosse una sorta di mulattiera; ci si rende conto solo avvicinandosi delle reali dimensioni dell'antico borgo, composto da parecchie abitazioni in muratura ormai crollate o abbandonate a sé stesse, tutte asserragliate le une contro le altre ad eccezione di un paio di esse, più lontane a sinistra verso il Monte Zerbion. Una vecchia casa mostra ancora ciò che resta di una meridiana; una minuscola piazzetta è ancora raccolta intorno alla sua piccola edicola, chiusa da una rugginosa grata. La visuale spazia dalla Becca Torché alla Becca Mortens, dal Monte Nery alla Punta di Soleron, alla Testa Comagna; come premesso, il paese si trova a 1889 metri e N45 46.097 E7 44.363. La vegetazione e le sterpaglie dominano il paese, ma i segnavia del 3 guidano agevolmente nell'attraversarlo. Subito dopo si notano, verso destra ed oltre un abbeveratoio metallico, i segnavia 3 e 3A; ci si allontana verso est dal paese, in piano, superando la pietra con i due segnavia. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Dal paese di Bringuez al
lago di Bringuez I due segnavia premettevano ad un bivio posto più avanti, all'inizio di un più rado bosco di larici: vi si giunge a 1917 metri e N45 46.193 E7 44.521 e si rimane sul numero 3, mentre il 3A cade verso destra, lungo il pendio; questo secondo sentiero non è segnalato dalle carte ma se ne incontrerà più avanti il punto di arrivo, percorrendo al ritorno il sentiero 4 da Lavassey. A quota 1967 si nota un secondo ed anonimo sentiero che scende nuovamente verso destra, una probabile pista di caccia. Poco più oltre si giunge alle baite di Chavannes, le prime poste a 1988 metri; il centro del nucleo è in posizione N45 46.364 E7 44.616. Vi si notano quattro abitazioni non addossate tra di loro, rispetto a Bringuez, e dalle due baite in pietra sul lato destro del grande prato si gode una bella visuale dell'imponente Cascata di Pacard. Nel prato, quasi invisibile, una roccia piana nasconde un riparo sotterraneo; poco oltre c'è ancora una cadente vasca in legno. Si prosegue sul versante destro del bosco ormai rado. Oltre Chavannes vi sono svariate tracce, e per qualche metro il sentiero 3 è segnalato da frecce gialle su due percorsi paralleli nel prato; si sale dritti, la direzione è del resto facilmente intuibile. Il panorama è sempre più ampio verso sud. A 2145 metri si valica un ruscello in prossimità di un piccolo salto d'acqua, passando verso destra (est) e trovando una freccia gialla. A 2194 si guada una seconda volta il ruscello, questa volta verso sinistra, accedendo ad un ampio e spoglio poggio erboso; qui il sentiero è quasi invisibile, ma si sale dritti e verso destra, valicando una terza volta il ruscello appena più in alto e ritrovando la traccia. Il numero 3 affronta pendenze impegnative, sempre in direzione nord-nordovest; a 2273 metri si trova un'altra freccia gialla, salendo sempre sulla destra del rivo. Si superano ormai gli ultimi, bassi larici; a 2319 metri si accede finalmente alla vasta conca erbosa ai piedi della Punta Guà, di cui si vede ad occhio nudo la croce. Si nota un segnavia del 3, con due frecce, su una roccia accanto al ruscello; si sale tra grandi rocce e roccette minori sul bordo destro della conca, arrivando a 2328 metri all'importante bivio tra i sentieri 3 e 4A, quest'ultimo per l'alpe Quiapa e quindi per Lavassey. Il bivio è posto a N45 46.822 E7 44.844 ed a 3.60 chilometri dalla partenza dell'escursione. Si sale ancora tra i pascoli, piegando a sinistra verso la Guà ed accedendo quindi al vasto bordo d'erba e roccette che protegge a sud il Lago di Bringuez, a quota 2528. Costeggiandone il bordo meridionale e quindi innalzandosi sul sentiero che corre sopra la sua riva orientale, si raggiunge con un ultimo tratto più erto il Colle di Bringuez o Bocchet, a 2664 metri. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Proseguimento ed
alternative per il rientro E' naturalmente possibile scendere sempre lungo il sentiero 3, tornando dapprima a Chavannes e quindi a Bringuez; si può inoltre tornare al bivio tra il 3 ed il 4A a 2328 metri, sotto il Lago di Bringuez, e scendere mediante il 4A su Lavassey. Tale percorso è descritto da Varasc.it nella pagina dedicata al Lago di Bringuez. E' altrimenti possibile scendere dal Bocchet o Colle di Bringuez nella vasta conca dei laghi di Palasina, costeggiandone i bacini e giungendo al ponticello in pietra che chiude l'emissario del grande Lago della Battaglia. La cartografia mostra il sentiero 4 che, correndo in costa sul versante orientale del Monte Quiapa, si connette al 4A; tale sentiero è tuttavia difficilmente rintracciabile nella zona dei Laghi Palasina. Dal ponte del Lago della Battaglia, imboccato lo
sdrucciolevole sentiero e quindi la pista carrabile sottostante, si
giunge al bivio tra i sentieri 5 e 5F per il rifugio ARP, in prossimità
di una grande roccia lungo il Grand Torrent Messuère. Sono ben evidenti
le due possibilità seguenti per raggiungere Lavassey, abitato posto
lungo il torrente poco prima del grande salto della Cascata di Pacard:
si può prendere la poderale numero 5 e quindi discendere verso Lavassey
all'imbocco del vallone di Palasina, oppure scegliere la poderale
"invernale" e più bassa che costeggia il torrente. Tracce
di sentiero, sempre evidenti e bordate da saltuari ometti, portano dal
bivio della carrabile a scendere verso il torrente, raggiunto in
prossimità di una baita abbandonata a quota 2138 ed in posizione N45
46.686 E7 46.228; si valica agevolmente il torrente in più punti,
imboccando la carrabile e notando un prefabbricato lasciato sul posto
dagli operai che ripararono la strada e crearono un sistema d'incanalazione
delle acque. La poderale procede tra i larici, parallela all'ormai
invisibile strada superiore, fino all'imbocco del vallone di Palasina:
qui si può salire verso l'altra e più trafficata poderale oppure
proseguire, piegando a destra con un lungo tornante nel bosco e
superando il Messuère accedendo a Lavassey. Il paese di Lavassey (1998 metri) vanta più case di Bringuez. E' stato abbandonato per anni, ma nel 2012 è stato teatro di ampi lavori di canalizzazione e restauro; una delle abitazioni è tornata in funzione e, nel tardo ottobre 2012, si notavano lavori edili in corso. Superato il Grand Torrent Messuère dopo una bassa e larga baita in rovina, su un piccolo ponte di legno, la carrabile giunge a Lavassey. E' sufficiente entrare nel paesino e proseguire per i primi prati verso l'evidente cappella, alta forse un paio di metri e chiusa anteriormente da una lastra metallica. Qui, una pista carrabile per ruspe o trattori scende improvvisamente verso sinistra, verso il torrente; seguendola ci si imbatte in un tracciato appena accennato, sul bordo destro e sopra il Messuère che gorgoglia nella sua profonda gola rocciosa. Si lasciano i prati e si scende nel lariceto del Bois de Raccard: immediatamente dopo, a 1960 metri, l'esile traccia diventa un'ampia e bella mulattiera parzialmente lastricata, segnalata da una freccia gialla su una roccia a destra. A 1930 metri si nota una vecchia baita sulla sinistra del sentiero, in posizione N45 46.378 E7 45.284; anteriormente sembra intatta, ma passandole accanto si nota che il tetto è crollato. A 1894 metri si gode una vista imperdibile, sulla sinistra, verso la Cascata di Pacard; a 1859 metri si giunge al bivio tra il sentiero 4 e sul già citato 3A, che sale fino a connettersi a quota 1917 metri con il sentiero numero 3. Il bivio 4-3A si trova in posizione N45 46.383 E7 45.093. Si resta ovviamente sul numero 4, superando a quota 1809 un ponte di legno con sponde alte a tre elementi, posto sopra un torrentello a N45 46.340 E7 45.057. Subito dopo si superano due antiche baite lungo la mulattiera, più una terza più discosta, con segnavia numero 4 ben visibile. A 1654 metri ci si imbatte in un'altra baita abbandonata, ormai senza nome sulle carte ma segnalata da frecce gialle. Il pavimento è crollato, dunque al suo interno lo sguardo cade direttamente al piano inferiore, con un volo libero di qualche metro da quella che era originariamente la porta antistante il sentiero. Si scende sempre verso sud, fino a terminare su una poderale sterrata in piano, che termina poco oltre in un ponte moderno dalle sponde verdi; qui il torrente è stato irreggimentato con argini in pietra e vi sono piacevoli radure. Qui si trova il cosiddetto Buco delle Fate, altro punto importante nel folklore locale. Appena oltre la prima curva della poderale si nota un'edicola con una Madonna bianca; a 1542 metri si notano dei ruderi a sinistra, nel bosco, ormai irriconoscibili e con grandi alberi cresciuti al loro interno. Si raggiunge quindi il già citato bivio tra i sentieri 3 e 4, a 1472 metri, da cui si è passati all'andata e con le due paline gialle della segnaletica; due o tre minuti più tardi si ritorna alla strada asfaltata per Estoul, completando così un anello di 15.30 chilometri. |