Fenilliaz

 

Piacevole villaggio denso di atmosfere d'altri tempi ed immerso nella natura della moyenne montagne soprastante il Comune di Brusson, Fenilliaz o Fenilia sorge a 1641 metri di quota, in posizione N45 45.104 E7 45.448, a meno di 700 metri in linea d'aria da Estoul-La Croix ed a 900 da Graines, invisibile a sud. La parte meridionale del paese offre un colpo d'occhio invidiabile sulla Becca Torché e sull'antistante Mortens, imponenti da questa prospettiva.

Fenilia, che vediamo godersi il sole sul fondo del vallone, in amena posizione, commentò nel 1963 lo storico Ugo Torra: Fenilliaz è difatti gratificata da un contesto paesaggistico di grande valore, trovandosi in una conca ampia e riparata, a pochi minuti d'auto dal piazzale di La Croix, tra boschi e pascoli. La zona è riparata ma facilmente raggiungibile da Brusson grazie alla strada asfaltata, accuratamente pulita anche nel periodo invernale grazie ai vicini impianti di Estoul-Palasina; le abitazioni di Fenilliaz sono quasi tutte antiche, in massima parte restaurate ed abitate. Non così nell'antistante Cassot (1721 metri), ove sono in costruzione villette e seconde case; Fenilliaz ha conservato l'aspetto di una volta, integrandolo alle moderne richieste degli acquirenti e tornando dunque a dar vita alla montagna.

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Un itinerario particolarmente piacevole, specialmente in discesa, unisce Estoul-La Croix, Fenilliaz a Graines: si tratta del percorso numero 8 che supera il Mont de Ruines (1582) e, bordato da antichi muretti di contenimento ormai invasi dai roveti, supera un ampio tratto boscoso per raggiungere il paese ai piedi del millenario maniero, con un tempo di 45 minuti in discesa e di 1.30 ore per la risalita. Il percorso è segnalato da una palina gialla all'imbocco di Fenilliaz, nel parcheggio ove arriva la strada da Estoul; la difficoltà è T, turistica.

Come rilevato nel manuale Le Vette della Val d'Ayas, a Fenilliaz affiorano paragneiss metamorfici; inoltre, Fenilliaz sorge su un territorio minerario, attraversato dal Percorso della miniera proveniente da La Croix (30 minuti, E). Un filone omonimo di oro nativo, collegato al giacimento di Chamousira, venne analizzato dalla Evançon Gold Mining Co. Ltd. nel 1905 e nel 1906. Peculiarità del filone era custodire l'oro in modo eterogeneo e relativamente sparso, senza concentrazioni più importanti; nel biennio 1905-06 vennero estratti 879 chili di quarzo aurifero. Il villaggio, del resto, sorge a soli 873 metri in linea d'aria dall'imbocco di una delle principali miniere del complesso di Chamousira-Estoul, ove è tuttora visibile un vecchio compressore ai piedi di una grigia parete rocciosa, nel bosco.

Naturalmente, ben più antica è l'origine di questo paese, che secondo Augusta Vittoria Cerutti aveva 120 abitanti nel 1901, scesi a 87 nel 1951, 39 nel 1971 e soli 18 nel 1991. Secondo l'abate Louis Bonin, Fénilia era (...) ainsi appelé parce que là commence la région des pâturages élevés qui dépendaient des Seigneurs de Graine. Ceux-ci avaient les fénils où étaient retirés les foins de ces prairies. Concorda Saverio Favre, precisando che, malgrado il toponimo derivasse dai locali magazzini feudali per lo stoccaggio del foraggio, il fienile ed il pagliaio vengono localmente definiti payì. Tra le antiche case, negli stretti vicoli spesso scoscesi e ricchi di fontane, sorge una piccola cappella. Secondo Ugo Torra, (...) la cappella venne costruita in onore di San Grato nel 1677 dagli abitanti che avevano deciso, in un primo tempo, di farla delle stesse dimensioni di quella di Graines. Nel 1714 divenne titolare San Matteo mentre San Grato venne ceduto a La Croix la cui cappella, come si vedrà tra poco, era stata proprio allora tirata su. L'autore ricordava inoltre un'abitazione risalente al 1570, nonché una seconda del 1738.

Monsignor Edoardo Brunod attribuiva la piccola cappella direttamente a San Matteo, ricordando a sua volta come gli abitanti avessero voluto erigerla con dimensioni simili a quella dedicata a Santa Margherita, a Graines. Di una statua in legno intagliato e dipinto del XVII secolo, raffigurante San Grato, Brunod si limitava a riferire che si trovava in luogo sicuro. Oggi la struttura sacra è collocata al civico 69, stretta in un vicolo e fiancheggiata da un alto campaniletto; la facciata consta di due finestre dotate di inferriate ai lati della bassa porta dalla curiosa serratura, con un rosone superiore di forma semicircolare, giusto sotto la data, MDCLXXVII, che coincide dunque con quanto riportato sia da Torra che da Brunod. In tre piccole nicchie intonacate, sempre sulla chiara facciata volta a sud, spiccano gli affreschi di Saint Grat, Saint Matthieu e Saint Jean Baptiste

Secondo l'Abbé Joseph-Marie Henry, (...) Le décret épiscopal de la fondation de la rectorie de Fenillia, placée sous les vocables de Notre-Dame des Sept Douleurs et de Saint Mathieu, porte la date du 12 octobre 1909. Le premier recteur, abbé Alexis Farinet, y fut installé le 4 novembre de la même année. (...) Le recteur de Fenillia est chargé du service religieux dans les quartiers de Fenillia, d'Estoul et de Graines, qui ont ensemble une population d'environ 500 âmes.

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