Quota 3106 o Quota 3106 del Bec Forcü Posta a distanza quasi paritaria dal versante
nord della Testa
Grigia e dai due Rothorn,
la Quota 3106 si situa ad oriente e sopra il caratteristico sperone
"a periscopio" del Bec Forcü.
La separa da tale cima una lunga e dirupata cresta, abbastanza aerea e
tormentata nell'ultima parte (il tratto inferiore, rispetto alla cima),
che termina ai piedi del ristretto torrione sommitale del Bec. La
Quota 3106 si raggiunge partendo dall'arrivo della nuova cabinovia all'Ostafa
e seguendo, come nel caso della salita ai due Rothorn, il
sentiero 12 che porta al Colle Pinter. Si abbandona, dopo circa
quindici minuti, tale itinerario in concomitanza di una zona
contraddistinta da ampi massi ormai interrati, presso un piccolo rivo,
voltando a sinistra (nordest) e puntando la vasta conca ai piedi del
Forcü e dell'imponente versante occidentale della Testa
Grigia. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Il successivo pendio, come osservato nel mese
di luglio 2008, mostra condizioni pressoché invariate rispetto
all'ottobre 2007, per quanto concerne la salita iniziale, su erba, con
pendenza di 30 - 35°. Nella citata salita dell'agosto 2011 si sono
notati ometti di varie dimensioni, integrati da nuovi piccoli totem,
che facilitano la progressione, in direzione comunque intuitiva. Invece, il tratto superiore - che ha origine
circa a 2770 metri di quota e che è conformato a pietraia - è
sensibilmente peggiorato, come condizioni generiche. Nell'ottica della
salita verso il Colletto 3011 - punto di passaggio tra Ayas e la zona
dei Rothorn, nonché per la Quota 3106
e per le difficili vie nord della Testa Grigia - il percorso resta
invariato. Si segue l'evidente canale sul lato destro, risalendo la
fascia erbosa senza problemi fino ai piedi della parte franosa. Alcuni
tratti si presentano più semplici, composti da pietrame minore e non
esageratamente instabile; la parte superiore della pietraia - intorno
ai 2850 metri -, invece, è alquanto ostica e richiede attenzione.
L'umidità della zona, la perenne cedevolezza del terreno sabbioso al
di sotto dei sassi, rendono instabili massi di dimensioni notevoli, in
prevalenza sotto ai due "corni" alla cui sinistra si apre il
Colletto 3011. Si segnala la presenza di ampi nevai residui nel luglio
2008, i quali, se affrontati con perizia, rendono più semplice e
veloce la risalita; i medesimi nevai, tuttavia, si rivelano
potenzialmente insidiosi per persone non abituate alla progressione su
neve in pendenza, essendo ovviamente inclinati ad occidente.
Volgendo a sinistra, senza scendere nel sottostante pianoro color ocra
che porta ai due Rothorn, si risale un modesto rialzo roccioso sul
quale si nota una scritta, "BA", al livello del
suolo; tale incisione è stata individuata anche nel 2011. Proseguendo in cresta si supera sul lato orientale un secondo e
maggiore rialzo (3031), contraddistinto da un bastone metallico a mò
di segnavia. Segue l'alto e vasto versante meridionale della Quota,
caratterizzato da rocce rosse; lo si risale agevolmente, dopo la
depressione successiva all'ultimo rilievo, sul lato destro. La vetta
è ampia, estesa ai lati di una vasta roccia che costituisce la vera
cima; su di essa campeggia difatti un malconcio ometto. Il panorama è
notevole, non solo sui due Rothorn e sulla Testa
Grigia, che pure si elevano come vette più prossime alla
Q. 3106. Si notano infatti le Dame di Challand, la Becca
Torché e la Vlou, oltre al Corno
Bussola, al Monte Pezzei, allo Chaleau,
alla Punta Ruines, alla Punta
Piure e così via. Interessante notare il Colle
Sarezza, oltre il Bec Forcü, e la zona sottostante il Colle
Rothorn, con il cosiddetto Bloabhore.
Si ricorda che la discesa lungo la cresta che porta al Bec, secondo
Piergiorgio Bosio ne Val d'Ayas Itinerari
escursionistici, Musumeci (Quart-Aosta) 1984, richiede 45
minuti, implicando passaggi abbastanza complicati, che richiedono
attenzione. L'autore consiglia parimenti, anche se nell'ottica della
salita al Bec Forcü - da lui definito "Fourchù" - l'uso di
una corda. In assenza di neve, la salita alla Quota 3106
richiede circa 25 minuti e 95 metri di dislivello, con alcuni modesti
saliscendi che, ovviamente, aumentano il dislivello reale. La salita
dall'alpe Ostafa comporta invece 688 metri di dislivello e 2.00 ore al
Colletto 3011, più circa mezzora per la Quota. Per il proseguimento
verso i vicini Rothorn e Bläch, si consiglia di consultare l'opera Le
Vette della Val d'Ayas. Quota 3106 e Rothorn. La tempistica Sabato 20 agosto 2011, Varasc.it è tornato alla Quota 3106 ed ai Rothorn, partendo alle ore 08.30 da Ostafa ed individuando una traccia su erba fino a circa 2800 metri di quota, poi celata dai detriti. Alle ore 10.05 eravamo al Colle Nord, raggiungendo alle 10.15, dopo una breve pausa, la Quota 3106 e, alle ore 11.10, il Bläch o Klein Rothorn. Per le 12.00 eravamo in vetta al Rothorn. Ripartiti alle 13.00, abbiamo raggiunto il valico alle 13.40, l'alpe Ostafa alle 15.05. |