Colle della Bettaforca  

    

Passo importante tra le vallate di Ayas e del Lys (cui è collegata tramite una moderna funivia Leitner), il passo della Bettaforca (2727 metri, N45 52.217 E7 46.943) costituisce un eccellente punto di inizio per le discese sciistiche invernali, e pertanto è indiscutibilmente conosciuta. Si trova sulla sinistra orografica di Saint Jacques e dà nome ad un profondo vallone. Da Saint Jacques vi si può arrivare partendo dai 2072 metri di Resy e salendo lungo i pascoli alpini posti a nord-nordest del paese. Il percorso, costituito da una normale strada carrabile, richiede circa un'ora e mezza da Resy ed offre numerosi spunti panoramici per soste, picnic e svago; il sentiero numero 9, che conduce al Colle, è accompagnato dal torrente Forcaz. La presenza dell'imponente Testa Grigia e di altre vette, quali la Punta Bettolina ed il Colle Superiore di Bettolina a N del valico o il Monte Bettaforca a S, rende speciale il panorama; la zona del colle è spesso fortemente ventosa.

Edito nel settembre 1925, Gruppo Monte Rosa di Amilcare Bertolini e Giuseppe F. Gugliermina descrisse il Colle di Bettaforca (2676). Posto fra i Monti Bettolina e Bettaforca, costituisce il principale punto di passaggio fra le valli d'Ayas e del Lys. Da FIERY, (ore 2), mulattiera a Résy (2066), sul ciglio di una rupe, e, per pendii più dolci, all'Alpe Forca (2340); poi con salita ripida, per facili detriti, al Colle. Pochi anni più tardi, nel 1923, l'opera "Itinerari alpini V. Dall'Attendamento S.A.R.I. in Valle d'Ayas" descrisse il valico: Colle di Bettaforca, m. 2676, ore 5. Molto frequentato, essendo il valico più comodo fra la Valle di Gressoney e Champoluc. Mulattiera.

Nel 1966, Mario Aldrovandi vi ricordava un antico riparo, distrutto da un fulmine, del quale sarebbe sopravvissuto un basso muretto; nel 1951, l'opera "Le Val d'Aoste" di Jules Brocherel definì il valico Betta- fourca. Nel 1928, il dotto abbé Louis Bonin, nella sua eccellente opera divulgativa dedicata a Brusson, citò l'avvistamento di un orso (...) qui se désaltérait àune source tout près de ce Col, creando immediatamente un parallelo con la leggenda dell'Ours de la Montagne e chiedendosi come fosse ivi giunto un pareil animalAltre fonti, infine, vorrebbero l'etimologia del toponimo Bettaforca composta dal celtico Bett, "capanna" o "riparo", nonché naturalmente da forca o "ristretto passaggio". 

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Alle pendici del Monte Bettaforca si trova il bellissimo Lac de la Forcaz, a 2323 metri di quota, profondamente incassato sulla destra della salita perpendicolare al Colle e quasi invisibile, se non dall'alto. La Bettaforca ospita un ristoro, chiuso però nelle estati 2006 e 2007, causa gestione del rifugio Mantova da parte dei proprietari; nell'estate 2010 il ristoro era invece aperto.

Poco a N dell'impianto, su un piccolo rialzo sassoso, si può godere di una vista spettacolare sul massiccio del Rosa. Da qui parte il percorso che in circa tre ore e trenta porta al Rifugio Quintino Sella, attraverso il Passo di Bettolina; in questa zona abbondano i camosci. Un'ultima nota: dopo l'incidente accorso il 09 luglio 2004, è doveroso ricordare di prestare particolare attenzione agli eventuali detriti che possono cadere sulla carrabile nell'area immediatamente sottostante il Colle, dalle pendici settentrionali del Monte Bettaforca. La zona è stata comunque oggetto di lavori di sterro e, durante il Ferragosto 2010, abbondantemente innevata.

 

  In Rispettosa Memoria di Marie Jung, Colle Bettaforca, venerdì 09 luglio 2004

 

 

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