Colle di Mascognaz Posto a 2861 metri (2863 secondo la Carta
dei Sentieri n.
1, Comuni di Ayas e Brusson), il Colle o Passo di Mascognaz è un
ampio e dimenticato valico, posto lungo la dorsale di confine Ayas -
Valle del Lys, a N45 48.682 E7 47.001. Si trova infatti a 966 metri in
linea d'aria dal ben più noto e frequentato Colle Pinter, antica via
di comunicazione tra le due vallate. Il Colle di Mascognaz è guardato
da severe ed imponenti vette: ad occidente, la Gran
Cima, la cui lunga cresta si estende fino al valico, a sudest il Corno
Vitello, a nord la Quota 2934, la Testa
Grigia, preceduta dal Monte Pinter che sostiene il Bivacco
Ulrich Lateltin. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Ad oriente, ampi pendii prativi - con una
visibile fascia di rocce rosse, probabilmente cadute in epoche lontane
dalla Quota 2934 - declinano fino agli
alpeggi di Pénte e di Loache o Loaôche. Il panorama è notevole,
vista la posizione privilegiata del valico, custodito da eleganti e
dirupate cime. La salita, per quanto concerne il versante ayassino, è
intuitiva ma disagevole. Occorre innanzitutto raggiungere il maggiore
dei laghi
Pinter, posto a 2690 metri e N45 49.006 E7 46.839. Come
illustrato nel volume Le
Vette della Val d'Ayas, tale bacino possiede
particolarità geologiche sulle sue sponde, analizzate dagli studi del
professore Umberto Monterin. A circa 2720 metri, superato il caratteristico
"imbuto" dal quale defluisce l'acqua del Pinter, ad
occidente del lago stesso, si trova una traccia di sentiero in terra
battuta, celata da grandi rocce, con molti ometti. Si procede verso
sud, puntando la parte terminale della Gran
Cima, voltando infine a sinistra (sud - sudest) in corrispondenza
di tre ometti disposti a triangolo; osservando il fronte della vasta
pietraia a sinistra si nota anche un grande masso sopraelevato, di
colore rosso cupo, con due massi minori e grigi sul vasto dorso. Si
procede verso oriente in assenza di traccia, sui declivi dell'ampia
pietraia che colma l'intero valloncello formato dalla
"muraglia" settentrionale della Gran
Cima, dalle propaggini occidentali della Quota
2934 e dal colle stesso. Tale valloncello è profondo circa 700
metri. La pietraia è chiara e scistosa, composta da grandi massi
stabili e lisci, intervallati però da infiltrazioni di pietrame
minore estremamente instabile e franoso, pericoloso. Vista la distanza
tra i massi maggiori, si è frequentemente obbligati a scendere e
risalire, con dispendio di energia e di tempo; la parte centrale della
pietraia oppone anche svariati, piccoli saliscendi, che obbligano a
discese e risalite laboriose, non limitabili ad un passo o ad un
piccolo salto. Il colle dista 271 metri in linea d'aria dalla
soprastante Quota 2934,
dalla quale declina un basso ed ampio promontorio di caratteristiche
roccette scure, praticamente nere. Ciò crea una evidente e strana
dicotomia cromatica nella zona del valico, che si eleva di poco dalla
pietraia, presentandosi come una bassa e sgombra dorsale erbosa: metà
del terreno è nera, a nord, mentre la metà meridionale, prospiciente
alla Gran Cima, è chiarissima. Il confine cromatico è netto e ben
definito, senza miscugli. Il colle termina a sud con una grande
pietraia verticale che ricopre la parte inferiore della cresta della
Cima. Per quanto concerne la tempistica, la salita dal lago Pinter comporta trenta - quaranta minuti, con difficoltà EE in assenza di traccia e su terreno instabile. Il dislivello dal lago principale è di 171 metri, che aumentano a 882 dai 1979 metri della stazione di arrivo della funivia del Crest Moreleté. Si raccomanda cautela. |