Bivacco
Ulrich Lateltin Posto a 3132 metri di quota sulla parte orientale della cresta a sud della vetta del Testa Grigia, costruito in ferro e lamiere con un interno ligneo, questo bivacco da venti posti letto offre un ottimo riparo in caso di maltempo. E' altresì fruibile come punto d'appoggio per chi intendesse pernottare nel corso dell'ascesa alla Testa Grigia, o semplicemente trascorrere una notte in quota. Si tratta di un bivacco e non di un rifugio, ovvero di una struttura coperta ma non sorvegliata, affidata al buonsenso degli escursionisti che vi transiteranno. Il CAI di Gressoney chiede il simbolico contributo di 3 Euro (da versarsi con bollettino postale, o direttamente in Sezione) a chi vi pernotta. La struttura è aperta ed accessibile tutto l'anno, tuttavia nell'estate 2013 è stata trovata drammaticamente circondata da rifiuti non raccolti dagli escursionisti. Il Lateltin, in lamiera grigia e ricurva, può ricordare una grossa tenda ed apparire piuttosto basso di primo acchito, considerando che il sentiero vi giunge lievemente più in alto: in realtà è spazioso e si resta stupiti, accedendovi, nell'osservare i letti a castello sulla sinistra, lo spazio intermedio e perfino la piccola cucina a gas sulla destra. Poco più avanti, in una nicchia esterna sotto le rocce, è custodita una seconda bombola, mentre verso ovest si possono trovare nevai dai quali attingere acqua. Il bivacco poggia su un basamento in pietra e gode di un panorama invidiabile; pochi metri più avanti vi è una croce in memoria di una giovane vittima, troppo sottile per essere scorta con facilità dal basso. E' una struttura dedicata ad Ulrich Lateltin di Gressoney Saint Jean (1899-1956) e risale al 1950. Il CAI di Gressoney l'ha ammodernata nel 1984. Ai piedi della croce antistante il bivacco, invece, una piccola lapide ricorda il giovane Fabio Cavenago (1972-1985), di Sulbiate, Milano. Poco dietro al bivacco, e più in alto, si trova un visibilissimo ripetitore; la ricezione per i cellulari, in zona, è ottima. Ai piedi del ripetitore, in zona riparata, si trova un ben segnalato punto adibito a toilette, riparato con un'opera in muratura e facilmente accessibile. Vai
alla Galleria fotografica Come anticipato, questa struttura si colloca sul percorso verso la sommità della Testa Grigia: le alternative possibili sono due, debitamente illustrate in tale sezione di Varasc.it e qui solo brevemente riassunte. Si può partire dal Crest, scendere a Cuneaz e guadagnare il Colle Pinter attraverso il pittoresco vallone di Cuneaz; in questo caso, il sentiero sarà l'11A. Oppure si può raggiungere con la seggiovia l'Alpe Ostafa, da dove parte il sentiero 12 che in poco tempo porta sempre al Colle Pinter. A questo punto, il percorso diviene unico: si sale sulla sinistra verso la cresta aerea a sud della Testa Grigia, superando poi un imbuto roccioso piuttosto soggetto alla caduta di roccette e sfasciumi. Si accede al grande falsopiano posto tra la vetta ed il Monte Pinter. Volgendosi a destra (sud) e percorrendo l'evidente e pianeggiante sentiero su rocce piane e ferrose, si raggiunge in pochi minuti l'area del bivacco, posto su un panoramico e spazioso balcone erboso, a picco sul Colle Pinter e sui suoi bellissimi laghi. Recenti indicazioni su fondo bianco evidenziano il percorso che, il 27 luglio 2013, è parso ancora ampiamente innevato, con qualche piccolo smottamento dovuto al prolungato periodo di copertura nevosa.
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