Laghi Pinter (con percorsi verso il Lago Perrin)
Posto a 2689 metri di quota questo bellissimo
comprensorio lacustre si trova all'ombra della massiccia sagoma della Testa
Grigia, a
settentrione, della Gran
Cima a meridione e della triangolare Quota 2934,
ad oriente. Si tratta di tre laghi vicini, siti alla base della cresta
di displuvio Lys-Evançon che dal Corno Vitello
sale alla Testa
Grigia, degradando sul Colle Pinter. Sono tipici laghi di balconata,
collegati tra loro idrograficamente; la zona venne descritta nel 1896 dagli
autori Giovanni Bobba e Luigi Vaccarone,
(...) passando per i casolari di France, Cuneaz - m. 2047 - e Lavassey.
Dopo questi casolari avvi appena una traccia di sentiero, che bisogna badare a
non smarrire, la quale conduce, varcato il torrente e tenendosi ben a sinistra
onde evitare un salto di roccie, al colle. Nel 1928, secondo gli studi del glaciologo professore Umberto Monterin, le acque del minore si versano nel medio e da qui al maggiore, il quale ha un emissario copioso e costante che attraversa i cocuzzoli montonati della soglia rocciosa occidentale e precipitano nel sottostante bacino. Ma i due laghi minori non hanno un vero immissario e la quantità di acqua che esce dal maggiore è superiore a quella ricevuta dagli altri due, per cui altra acqua deve filtrare dall’accumulo morenico-detritico che delimita a sud il lago più grande. Il minore dei tre è completamente invasato nei calcemicascisti, con veli morenici: ha forma ovale, fondo pietroso che degrada verso il centro. A fine estate, si prosciuga. Il lago medio invece ha forma allungata, parallelo alla dorsale intervalliva, mai più profondo di un metro. Fondo melmoso, in lieve pendenza. Sul lato settentrionale si trovano calcemicascisti, su quello sud, prasiniti. Il lago maggiore di Pinter è triangolare, con sponde molto diverse. Quella nord, è composta da calcemicascisti, quella orientale da detriti di falda a serpentino mentre a sud si nota un ripido accumulo detritico morenico di prasiniti. A meridione si registra la maggior profondità. Sul lato meridionale l’accumulo detritico- morenico per rotolio ha forte pendenza, mentre la pendenza del detrito di falda sul lato orientale è più dolce. Ad est il lago è chiuso dalla soglia rocciosa rialzata, con cocuzzoli di calcemicascisti montonati dall’erosione. Il maggiore è esposto a nord, così gela presto d’autunno: secondo la testimonianza di Umberto Monterin, il 12 ottobre 1925 era già gelato sul versante meridionale. A poca distanza dal comprensorio sorge il remoto Colle di Mascognaz. Una breve descrizione dei laghi Pinter è fornita dall'articolo "Itinerari naturalistici in Valle d'Aosta. Valle d'Ayas: alla Testa Grigia (m 3.3314) attraverso il Vallone di Cuneaz", di Maurizio Bovio. Ad un certo punto la valletta si apre in una conca posta ai piedi dell'ultima era salita che conduce al Colle del Pinter. A destra, su un ampio terrazzo, sono incastonati i tre laghi del Pinter, sulle cui rive biancheggiano i piumini di Eriophorum Scheuchzeri. Una breve visita ai piccoli bacini è d'obbligo, tanto più che presso l'estremità più prossima del primo lago parte un sentierino che porta al colle con una lunga diagonale verso sinistra, permettendo di evitare la più ripida salita diretta, lungo il canalone terminale. Fra le pietre e il poco verde riconosciamo la Gentiana bavarica ssp. imbricata, forma compatta di alta quota. Secondo i dati del Catasto Laghi pubblicati dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente in base al rilevamento del 19 luglio 2000, si estendono per 20800 (il maggiore, provvisto di fauna ittica), 4875 (derivante da sbarramento morenico ed intramorenico), 3075 metri quadrati. Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS Laghi Pinter. Le vie di salita I laghi sono raggiungibili tramite il sentiero numero 12 dall'Alpe
Ostafa in due ore, un sentiero classificato "EE" (escursionisti
esperti) sulle carte. Partendo da Champoluc
si raggiungono il Crest e
quindi Cuneaz, risalendo poi
l'omonimo vallone fino ed oltre la sua testata. La salita avviene poco dopo aver superato
l'inconfondibile pietraia che sorge dal nulla sull'ultimo pascolo alla destra
del sentiero, ma non presenta particolari difficoltà: non la si può evitare,
neanche arrivando dalla seggiovia dell'alpe Ostafa,
inutilizzabile per manutenzione nell'estate 2005 ma perfettamente funzionante
nelle estati 2007, 2008, 2011 e 2012, convertita in una moderna cabinovia. Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPSLa salita termina quando si è ormai tra i contrafforti
della montagna, dove il terreno si raddrizza fino a tramutarsi in una
piacevolissima e riparata sella erbosa che si allunga verso est: un piccolo
ruscello scorre alla vostra destra, tra l'erba bassissima delle alte quote. Se
siete saliti a luglio, la zona sarà ancora abbondantemente cosparsa di ampi
nevai. Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS Dopo gli eventi franosi dell'estate 2006, alcuni cambiamenti morfologici si sono registrati nella zona dei laghi Pinter e del vicino lago Perrin: ne riportiamo i tratti principali, per ulteriore ausilio durante le escursioni. Laghi Pinter, sentiero 11A / Alta Via numero 1: l'alto vallone di Cuneaz è stato interessato dai principali eventi idrogeologici del luglio 2006, tuttora attraversato da frane e tratti di terra smossa. Sono stati eretti numerosi ometti di sassi, ben evidenti. Non è cambiata invece la zona dell'"imbuto", immediatamente sottostante i poggi del colle e dei laghi Pinter: quest'area si conferma umida, caratterizzata da sfasciumi e possibile caduta di sassi isolati, ma con sentiero ben battuto e sempre visibile. Sopra l'"imbuto", invece, i poggi sono stati sconvolti dagli smottamenti, con ampi tratti di terra e massi smossi, il ruscello ampliato, continue deviazioni sui due lati del rivo alternate a tratti del precedente sentiero, ben tracciato. Anche qui sono stati eretti molti ometti di pietra, la direzione è tuttavia facilmente intuibile. Nessun cambiamento nella zona dei laghi. Lago Perrin: il sentiero 13C che dai piedi dell'"imbuto" conduce in semipiano sotto al colle Perrin è stato parimenti interessato da numerosi eventi franosi, le cui deiezioni detritiche hanno celato in più tratti il sentiero. Occorre procedere in linea retta controllando attentamente i rari segni gialli e gli occasionali ometti, più bassi di quelli sull'11A; prestare comunque attenzione agli eventuali detriti in caduta dalla bastionata rocciosa ad E. Al termine del pianoro, sotto al colle Perrin, si trovano numerosi segni gialli che conducono ad intercettare il sentiero 13 e, da lì, al colle stesso. Gli ultimi metri restano rovinati, si procede accanto al sentiero, sull'erba. Nessun cambiamento rilevabile nella zona del lago, né lungo il percorso che dal Perrin porta al vallone di Mascognaz (sentiero 14A). Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS Salite ai laghi Pinter Sabato 24 luglio 2010, Varasc.it è salito dal Monte Crest e da Cuneaz ai Laghi Pinter, proseguendo sul sentiero alto (parallelo ma soprastante rispetto al 13C) fino al Colle ed al Lago Perrin. La partenza dal Crest è avvenuta alle 07.45, l'arrivo ai Pinter alle 09.05, alle 09.45 al Perrin; il sentiero superiore si è rivelato in buone condizioni, con svariati ometti, malgrado la zona sottostante la cresta ovest della Gran Cima si confermi molto franosa e deteriorata. Discesi infine mediante il 14A alla volta delle alpi Toulassa, siamo rientrati a Mascognaz per le 12.30. Si segnala il completamento dei lavori all'alpe Chavannes, nel Vallone di Mascognaz. Varasc.it è tornato ai Laghi Pinter sabato 30 giugno 2012, in discesa dalla Testa Grigia. Il lago occidentale è parso libero dal ghiaccio e solamente bordato da una cornice nevosa, mentre il bacino principale, sottostante la Gran Cima, si è presentato quasi completamente gelato in superficie. In definitiva, i laghi Pinter offrono bellissimi scenari
e forti emozioni, specialmente se si ha la fortuna di raggiungerli quando non vi
è affollamento. Se poi si desidera prolungare la nostra escursione fino al Perrin
mediante il 13C, si potranno ammirare in una sola giornata alcuni tra i migliori e
più affascinanti bacini lacustri della Val d'Ayas.
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In
ricordo di Umberto
Bernardi e