Colle di Chiva 

Posto a 2418 metri di quota ed a N45 39.920 E7 46.341, il colle di Chiva è un passo d’interesse locale, ormai ampiamente in disuso e sconosciuto, situato lungo l’erta cresta che unisce il Corno del Lago (2747, N45 40.237 E7 46.999, a NE) al Monte dell'Aquila (2580, a SO del Corno), due imponenti cime che dominano il Vallone di Dondeuil, nella bassa Ayas. Questo valico,noto anche come Passo Fenese,  mette in comunicazione il vallone suddetto con il vallone di Possine, soprastante Arnad (412); a sud del colle si apre un’ampia valletta dalle sponde erbose, ricoperta di pietraia e delimitata ad oriente dalla cresta formata dal Corno del Lago e, più a sud, dal Monte Crabun (2710). L’intera zona è in stato di abbandono, anche se sul versante meridionale sorgono numerosi alpeggi; a memoria dell’antico passaggio del bestiame dal colle, a sud del valico –sotto l’erta e breve rampa erbosa che lo precede- sorgono piccole stalle in pietra, ben conservate e probabilmente occasionalmente riutilizzate, “mimetizzate” nella pietraia circostante e caratterizzate da una sorprendente profondità. La “Carta dei Sentieri n.2”, Comuni di Arnad, Challand – Saint – Anselme, Challand – Saint – Victor etc., riporta alcuni sentieri relativi al Comune di Arnad che raggiungono il colle di Chiva: il numero 3 (Vachères – Echallogne – Colle di Chiva, 04.00 hs., EE) ed il numero 4A (Col de Fenetre – Pian Dzen – Colle di Chiva, 04.00 hs., EE). L’1A (Comune di Challand – Saint – Victor) sale al valico via Dondeuil e Bondin, 02.00 hs., EE; è bene riportare che il versante N del colle, quello soprastante i 1817 metri dell’alpe Dondeuil (N45 40.791 E7 46.120) è eccezionalmente dirupato. 

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Il valico è tuttavia raggiungibile dal Corno del Lago, in circa 01.20 ore (EE): raggiunta la vetta del monte –si consiglia di consultare l’apposita sezione di Varasc.it – si scende a sud lungo l’ampia cresta detritica, che successivamente si abbassa fino a formare il colletto tra il Corno ed il Crabun. Si abbandona presto la cresta meridionale del Corno per piegare a destra in direzione SW, puntando l’inconfondibile sagoma del Monte dell'Aquila: si può scegliere se compiere un lungo traverso in quota, restando alti ma affrontando continue pietraie instabili alternate a zone di erba olina, oppure scendere sulla ampia e semi- pianeggiante pietraia sul fondo del valloncello, più comoda e stabile, per poi risalire sotto al colle, in prossimità delle piccole malghe abbandonate. Il panorama offerto è magnifico, in particolare a N, dove scorgiamo la Becca Mortens, la Becca Torché e la Vlou, il Voghel (salito da Varasc.it il 15 agosto 2009), il Cervino, la Gobba di Rollin, i Breithorn  ed in parte anche la Roccia Nera; rispetto al Corno del Lago, è “tramontato” il solo Monte Nery o Becca Frudiera. Verso ovest, infine, la Testa Comagna ed il Monte Zerbion; a sud, il Monte Crabun e, lontane ma visibili, le Prealpi Biellesi con il monte Mars e la sagoma arcuata del Mombarone. L’intera zona offre ottime vedute ed il piacere di attraversare aree incontaminate, pressoché immuni di spazzatura o altro; tuttavia, segnaletica ed acqua sono mancanti. 

Tempistica 

Ecco i dati registrati nel corso della salita di Varasc.it al Colle Chiva, domenica 09 settembre 2007. Partiti alle 13.35 dal Corno del Lago, abbiamo raggiunto il colle alle 14.40, senza incontrare altra difficoltà che qualche pendio scivoloso. Si cercano informazioni relative alla salita al Becco dell’Aquila, indicata da Gino Buscaini (p. 328) come avente origine proprio dal valico in questione.

 

 

 

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