Breithorn Centrale Parte dell'imponente gruppo dei
Breithorn posto sul confine italo-elvetico, il Breithorn Centrale è
un'ampia cima quasi perfettamente suddivisa sul versante meridionale tra
una parte prettamente rocciosa, ad est, ed una nevosa ad ovest. Il
Centrale venne salito per la prima volta da E. R. Blanchet, J. Chaubert
e K. Mooser il 17 agosto 1925 secondo Giorgio Merlo ne Alpinismo
e escursionismo in Val d'Ayas, mentre Gino Buscaini ne Monte
Rosa e Mischabel indica Edouard Hahn come primo salitore,
il 19 luglio 1900. Alta 4160 metri, questa
cima ben visibile da Champoluc si trova ad oriente del Breithorn
Occidentale Vai
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Centrale. Le vie di salita e l'avvicinamento dalla Val d'Ayas Innumerevoli sono le vie di
salita a questa vetta, parte integrante della famosa ed impegnativa
traversata integrale dei Breithorn. Sul versante settentrionale si
ricorda la via Frachey-Cetti Serbelloni, mentre altre vie esistono lungo
la cresta orientale dalla Finestra di quota 4014, lungo la parete
sudorientale (sullo sperone centrale e sullo sperone occidentale). Verrà
qui illustrata la via di salita per il versante meridionale via Sella di
quota 4081. Malgrado il Breithorn
Occidentale presenti un interesse alpinistico ridotto, vista la
vicinanza agli impianti del Plateau Rosa ed il sempre notevole
affollamento, il Centrale si presenta generalmente meno frequentato; è
oltretutto meta di escursioni scialpinistiche invernali. Così come l'Occidentale Vai
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Centrale. La salita dalla Valtournanche La via di avvicinamento
comunemente prescelta parte, come preannunciato, dai 2006 metri di
Cervinia mediante gli impianti del Plateau Rosa, culminanti nella Testa
Grigia e nel rifugio Guide del Cervino a quota 3480 metri. Il percorso
è poi identico a quello per il Breithorn
Occidentale Breithorn
Centrale. La salita dalla Val d'Ayas La salita da Ayas richiede un
dislivello di 2471 metri dai 1689 di Saint Jacques, seguendo il sentiero
numero 7 che in tre ore risale al rifugio
Ottorino Mezzalama e, in un'altra ora, al soprastante rifugio
Guide d'Ayas alle rocce di Lambronecca, oltre il vasto bacino glaciale
del Grande
Ghiacciaio di Verra. Le recenti paline poste a Saint
Jacques e lungo il percorso indicano tempistiche diverse, ritenute
esagerate ed in un caso invertite tra loro (al Pian
di Verra, ove parte il sentiero per il Lago
Blu). La via di salita dal rifugio Guide d'Ayas al Colle del
Breithorn è descritta da Giulio Berutto ne Cervino
- Matterhorn e Monte Rosa, indicata con difficoltà PD. E'
stata compiuta da Varasc.it il 10 agosto 2012 in poco meno di tre ore e
trenta minuti (soste e pause fotografiche comprese) dal rifugio Guide
della Val d'Ayas in compagnia dell'amico gestore del rifugio Ottorino
Mezzalama, Luca, al quale questa
pagina è ovviamente dedicata. Si tratta nel complesso di un percorso
alpinistico che non presenta grandi difficoltà tecniche e che tuttavia
richiede ottimo allenamento, condizioni meteorologiche perfette e buona
conoscenza della zona, oltre all'attrezzatura ed alle competenze
indispensabili per la progressione su ghiacciaio. Il tratto soprastante
il rifugio Guide d'Ayas ed altre parti del percorso richiedono infine di
superare crepacci aperti o parzialmente chiusi. Dal rifugio Guide d'Ayas, che nell'estate 2012 ha visto un ampliamento e rinnovo della balconata esteriore e l'adozione di nuovi pannelli fotovoltaici, ha inizio la parte prettamente alpinistica dell'ascensione. Ciò non significa che il pur breve tragitto dalle cosiddette "rocce rosse" soprastanti il rifugio Mezzalama non richieda grande attenzione, specialmente durante le ore più calde o nei periodi di forte scioglimento: nel luglio e nell'agosto 2012 la zona ha presentato alternativamente veri e propri ruscelli di fusione e verglas, neve cedevolissima e ghiaccio duro che ha richiesto l'uso dei ramponi. L'ultima rampa sottostante il Guide d'Ayas, per quanto percorsa da un sentiero sommariamente segnalato, è composta da sfasciumi instabili e richiede grande sicurezza di piede. Dal rifugio Guide d'Ayas al Lambronecca, una volta legati in cordata, l'ascensione ha inizio sulla rampa glaciale retrostante il rifugio, tra le grandi seraccate del Grande Ghiacciaio di Verra e la spettacolare "pinna" di roccia nera che dà il nome di Lambronecca alla zona. Il tratto è ampiamente crepacciato e, nell'agosto 2012, presentava svariate tracce: una più settentrionale, al disotto dei seracchi, ed una più meridionale contro le rocce di Lambronecca. L'aspetto dei crepacci ed il manto glaciale, l'innevamento e le condizioni generali dell'area mutano costantemente; occorre pertanto informarsi in merito presso i gestori dei due rifugi e le Guide alpine locali. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Il primo tratto della salita è in comune con il percorso per la parete Ovest del Monte Castore. Si piega però a sinistra, salendo fino a toccare le ultime rocce della cresta meridionale del Monte Polluce, a circa 3790-3800 metri in posizione N45 55.532 E7 46.827 e lasciando la rampa glaciale proveniente dalle rocce di Lambronecca per il grande plateau ai piedi dei Quattromila di confine. Si prosegue allontanandosi dal Polluce verso occidente, transitando a poca distanza dal valico della Porta Nera o Schwarztor e dallo sperone roccioso a meridione della Roccia Nera, ove sorge ben visibile il Bivacco Rossi e Volante. Doppiate le rocce si scorge una notevole visuale verticale della via di salita alla Roccia Nera; impressionante la vista a sud sull'ampio bacino di Verra e sull'alta Val d'Ayas. Il tracciato prosegue curvando al disotto degli Orientali o dei Gemelli del Breithorn, mentre a poco a poco si apre il grande pianoro glaciale del Breithornplateau, solitamente attraversato dall'enorme traccia diretta al Breithorn Occidentale. Si superano le ultime roccette del versante meridionale del Breithorn Centrale, superando qualche crepaccio e scorgendo quindi l'ampia conca ai piedi dell'Occidentale e del Centrale stesso; si sale con pendenza varia a seconda della via e dell'innevamento, compresa comunque tra i 35 ed i 45°, puntando la Sella a 4081 metri, posta a circa 300 metri in linea d'aria dalla vetta dell'Occidentale ed a 500 dalla vetta del Breithorn Centrale. Nell'agosto 2012 esisteva un'ampia traccia, più prossima al versante sud dell'Occidentale, che saliva obliquamente fino alla cresta soprastante, correndo poi verso oriente; la traccia presentava gradini e buchi talmente profondi che, vista la buona tenuta del manto nevoso circostante, si è preferito salire lateralmente con piccole curve, per "spezzare" il pendio. La parte centrale della conca mostrava ampi crepacci, visibili a grande distanza e lontani dalla via di salita; occorre ad ogni modo usare grande cautela nell'area. Usciti in cresta tra le due cime si accede ad un ampio pianoro, panoramicissimo punto di sosta. La cima dell'Occidentale si impenna sulla sinistra, il Centrale presenta una pinna più netta e coronata da grandi cornici a destra; la traccia passa generalmente a debita distanza dal margine superiore della cresta, pericolosa proprio a causa di queste cornici ingannevoli. Dopo un'ultima salita si corre in cresta quasi in piano, accedendo ai 4160 metri della cima del Breithorn Centrale; pochi passi ancora, con cautela, permettono una bella visuale sul primo salto di roccia e sulla cresta nevosa tra la Finestra dei Breithorn e sui due Orientali di 4141 e 4106 metri; stupenda la vista sulla dorsale merlata fino alla Roccia Nera e sulle magnifiche forme, quasi unite dalla prospettiva, del Polluce e del Castore. Impressionante ed aperta la visuale sulla Svizzera e le sue montagne, mentre ai piedi dei Breithorn corre il lungo Gornergletscher; magnifica la vista sul massiccio del Rosa e sul Cervino, mostrato affiancato al Breithorn Occidentale dal gioco della prospettiva. Il panorama meridionale è vastissimo ed ininterrotto, correndo fino alle Alpi liguri ed al lontano Monviso. E' ovviamente possibile coniugare la salita al Centrale a quella del vicino Occidentale in circa 30-40 minuti, anche se l'affollamento di quest'ultimo richiede di partire con ampio anticipo per evitare le cordate provenienti dalla direzione opposta.
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