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Lago Ciarcerio

Nota: Questa pagina dispone di due tracciati GPS scaricabili nell'apposita sezione.

 

Posto a 2371 metri e raggiungibile tramite il sentiero 10A, il Lago Ciarcerio - Charcherioz in patois, Charcherio secondo Mario Aldrovandi - costituisce un'ottima meta per tenersi in allenamento in vista di più importanti escursioni; nelle sue vicinanze, dal 2005 è stata ultimata l'omonima stazione di arrivo per la seggiovia (lavori in corso nell'estate 2018).

Malgrado tale struttura, il lago è di rara bellezza, presentandosi come un bacino ampio ed allungato ai piedi di grandi sommità rocciose. Da un punto di vista geologico, la zona del Lago Ciarcerio è caratterizzata da gabbri metamorfici provenienti dal profondo di antichi fondali, e caratterizzati da cristalli di pirosseno nero o verde in uno sfondo bianco-giallo di epidoti e albite. Si tratta di una tipologia di rocce ofiolitiche, vale a dire aggregazioni di gabbri, basalti e serpentiniti originarie dei fondali dell'oceano perduto, la Tetide, la cui espansione cessò nel Cretaceo per soccombere definitivamente in epoca Terziaria alle spinta convergente della zolla africana e della zolla europea.  

Il Ciarcerio era originariamente un lago di circo, ma dopo l’erosione della spalliera e del 'bracciolo' destro, di cui è rimasto solo il Monte Cavallo, è ormai un esemplare di “lago di sella” posto tra il vallone di Contenery e quello di Ciarcerio. E’ un bacino esteso, con forma ovale, appuntita a sud e profondo prevalentemente al centro. Sul fianco destro si trovano cocuzzoli di prasinite, “eufotidi prasinizzate”, arrotondati dall’erosione glaciale. All'epoca, non si rilevava un vero immissario superficiale. L’acqua, secondo gli studi del glaciologo professore Umberto Monterin (1927-1928) filtra attraverso la falda detritica sul versante sudorientale. Il Lago Ciarcerio, secondo i dati del Catasto Laghi pubblicati dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, possiede 14700 metri quadrati di superficie e sorge in una conca di sovraescavazione. E' provvisto di immissario ed emissario ed ospita piante palustri sul lato sudorientale.

Il posto offre un panorama spettacolare ed ampie rive erbose in pieno sole, appositamente fornite di basse rocce per facilitare le soste. La fauna ittica è spesso abbondante, specialmente tra giugno e luglio, e la pesca è allietata dalla perenne pulizia delle acque, prive di alghe o altro tipo di detriti subacquei; nell'estate 2012 si è purtroppo notato l'enorme inquinamento da scatolame e materiali vari nell'acqua e tra le rocce lungo le sponde di questo lago. A fine dicembre 2009 è stata avviata la moderna, duplice funicolare su binario che risale dal Frachey.

Lago Ciarcerio. La salita

La salita al Ciarcerio avviene interamente su strada carrabile, nonostante la relativa pendenza dell'ultimo tratto. L'intero percorso è caratterizzato da pascoli incantevoli animati da una nutrita popolazione di marmotte ed altri animali selvatici. A titolo d'esempio ecco il resoconto della mia escursione, effettuata sabato 03 luglio 2004 con una situazione meteo invidiabile.

Partito da Champoluc alle 08.10, ho raggiunto prima Frantzé e quindi il Crest Moreleté, dove ho piegato a sinistra verso il Creforne. Al bivio ho scelto naturalmente la carrabile sulla destra, quella in salita, che mi ha rapidamente portato a raggiungere il Lago delle Rane; sorpassatolo, dopo bellissimi pascoli contornati da boschi in cui ho eccezionalmente scorto un camoscio, eccomi al Ristoro Belvedere, aperto. Dal Belvedere, o meglio dai due piccoli bacini del Contenery (pieni d'acqua ai primi di luglio) ho raggiunto la curva sul pianoro e sono sceso nel grande imbuto retrostante, sul cui fondo spiccava un bellissimo lago effimero dal blu intenso. Di fronte a me, verso nord, ecco spiccare la ripida terminale della carrabile che portava al Ciarcerio. Sono infine giunto al lago per le ore 10.10, dopo una camminata agevole e molto piacevole, eccezionalmente panoramica e pressoché deserta, essendo luglio appena iniziato. Si segnala che, nell'estate 2012, è stato ultimato il tratto di TMR (Tour del Monte Rosa) che sale alla volta del Colle Rothorn; il percorso passa poco prima dell'arrivo al Ciarcerio, lungo l'ultimo tratto dell'erta salita che precede l'arrivo al lago stesso. Ho sostato per mezzora abbondante lungo la riva orientale, su cui si notavano ancora grandi nevai, per proseguire quindi verso nord lungo la stessa carrabile, che costeggia il lago sulla sinistra e continua in direzione degli impianti che sovrastano la zona della Mandria: vi sono arrivato per le 11.10. Da qui, avvicinandomi al precipizio, ho potuto ammirare per intero il lungo Vallone della Bettaforca, da Resy all'omonimo passo ad est. A mezzogiorno in punto ero ormai a metà strada nel suddetto vallone, dopo essere sceso lungo la ripida pista erbosa a sinistra degli impianti; per le 12.20 ero a Resy, dove ho pranzato. In sintesi, ecco una bella escursione che mi sento di consigliare a tutti, anche per ammirare il severo profilo del vicino Monte Cavallo.

Varasc.it è tornato al Lago Ciarcerio ed al soprastante Monte Cavallo mercoledì 12 agosto 2009, verificando la correttezza e l'aggiornamento dei dati pubblicati nel manuale Le Vette della Val d'Ayas. Partito alle 09.12 dal Crest ho raggiunto il Lago Ciarcerio, via Lago delle Rane, alle 10.12. Non si sono rilevate differenze nel percorso; abbondante la presenza della fauna selvatica. Una nuova salita, domenica 08 luglio 2012, non ha evidenziato cambiamenti di sorta.

Varasc.it è tornato al Ciarcerio in solitaria sabato 17 novembre 2012, con abbondante innevamento e partenza alle ore 7.55 da Champoluc. Raggiunto il Crest alle 08.50 ed il Lago delle Rane alle 09.25, sono arrivato al Ciarcerio per le ore 10.50. Ulteriori salite dell'inverno 2014-2015 non hanno evidenziato cambiamenti rispetto a quanto illustrato.

L'11 luglio 2018, la discesa dal Lago Ciarcerio alla volta del Ristoro Paradisia (Taconet) e da lì al Crest è stata funestata da un'enorme, continua coltre di polvere, dovuta ai tanti lavori in corso sul Crest e al traffico di mezzi pesanti.

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