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Ideato nel 2009 ed inaugurato tra il 20 ed il 21 giugno del medesimo anno, il Sentiero Pier Giorgio Frassati si propone come percorso di fede e contemplazione in ricordo del giovane proclamato Beato nel maggio del 1990 dal pontefice Giovanni Paolo II. E' stato voluto dal CAI valdostano, dall'Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali, dall'Assessorato al Turismo, allo Sport, al Commercio ed ai Trasporti, nonché dal Consorzio Turistico Monte Rosa e dal Comune di Ayas. La presentazione è avvenuta invece il 19 giugno al Santuario di Oropa, presso la Sala Convegni.
Nato nel 1901 a Torino, con discendenze biellesi (non lontano dalla villa Frassati di Pollone sorge tuttora, difatti, la Pineta Frassati), Pier Giorgio fu un appassionato escursionista ed alpinista. Scomparve il 4 luglio del 1925 in seguito ad un brutale attacco poliomelitico. Nell'anno 2000 venne inaugurato anche il Sentiero forse territorialmente più prossimo al defunto, il percorso D41 che dal paese biellese di Pollone risale fino ai quasi 2000 metri della zona superiore della Moanda, ai piedi del noto Monte Mucrone, ove sorge il cosiddetto Poggio Frassati. Il percorso ayassino si aggiunge invece al cippo prospiciente la Fontana dello Scoiattolo, presso la Casa Rejache, ed alla targa già da tempo posta a Fiery, la cui incisione recita Pier Giorgio Frassati. Qvel torrente sul Piano di Verra tra il vellvto degli abeti e l'ombra che sospinge le montagne alla pvrezza odorosa di cielo insegve ancora nella corsa vn bimbo lanciato nel dono. Perno dell'itinerario è l'abitato di Fiery, tuttora sede dell'antica ed un tempo celebre Pensione Bellavista o Bellevue, ove soggiornarono i Frassati nelle estati dal 1908 al 1911. Nell'estate del 1911, il Beato salì fino in vetta al Castore.
Il percorso è stato abbondantemente segnalato dalla pubblicistica online e dalla carta stampata, in occasione dell'inaugurazione, ed è tuttora analizzabile grazie all'opuscolo pieghevole Sentiero Frassati della Valle d'Aosta nonché al sito Web. Questo portale mette a disposizione una breve descrizione in formato pdf. ed una traccia in formato gpx., entrambe comodamente scaricabili dall'utente.
Il sentiero ayassino porta a toccare l'imbocco di tre valloni, rispettivamente il Vallone di Cortod o di Cime Bianche, il Valloncello di Tzère o di Cère ed infine il bordo inferiore del Pian di Verra, raggiungendo quindi Resy e discendendo nuovamente su Saint Jacques. Le zone toccate sono da anni servite da una evidentissima sentieristica, nonché dalla preesistente segnaletica, cui è stata aggiunta recentemente la segnaletica del Sentiero Frassati: un piccolo riquadro bianco con stemma del CAI e dicitura I Sentieri Frassati. Valle d'Aosta \ Vallée d'Aoste, posto a lato delle normali paline gialle degli Itinerari regionali. Ad una prima percorrenza, il percorso appare interessante per l'ambito naturale e paesaggistico mostrato, ma scarsamente attinente al tema in esame (la presenza di Frassati in alta Ayas) e, più che altro, elaborato su sentieri preesistenti, realizzando insomma un ensemble o patchwork di più tratti di sentieristica già presente sul territorio, con la sola aggiunta di due targhe commemorative e dei citati riquadri bianchi a lato delle paline gialle. La tempistica suggerita dalla pubblicistica è palesemente esagerata (50 minuti da Saint Jacques a Fiery, un'ora dal Pian di Verra Inferiore a Resy, cinque ore e mezza totali), probabilmente congeniata per comitive oranti o per fruitori meno abituati alla percorrenza di sentieri alpini. La difficoltà è escursionistica, la progressione agevole e l'ambiente vario.
Realizzazione del percorso
Il nuovo percorso Frassati è stato testato da Varasc.it domenica 12 luglio 2009, sulla base del solo opuscolo divulgato dalla APT e delle informazioni pubblicate nel citato sito sentierifrassati.org. Nell'occasione, chi scrive è stato accompagnato da due bambine di sette e dodici anni, per testare la fattibilità dell'itinerario da parte dei più piccoli. I dati GPS sono normalmente disponibili nel manuale Le Vette della Val d'Ayas.
Siamo partiti alle ore 08.13 da Blanchard, ove davanti ai segnavia dei sentieri 6, 7 ed 8 è posta una nuova targa che cita La Montagna, come la Primavera, non annoia mai... Piergiorgio Frassati ed ancora A ricordo dell'inaugurazione del sentiero intitolato alla memoria del beato Piergiorgio Frassati. St. Jacques 21.06.2009. Per le ore 08.28 eravamo ai 1878 metri di Fiery, ove sorgono due targhe dedicate al medesimo personaggio: la prima e più antica, lo ripetiamo, cita Pier Giorgio Frassati. Qvel torrente sul Piano di Verratra il vellvto degli abeti e l'ombra che sospinge le montagne alla pvrezza odorosa di cielo insegve ancora nella corsa vn bimbo lanciato nel dono, mentre la seconda è molto più recente e reca la dicitura Al socio Pier Giorgio Frassati che fin dalle prime escursioni in questa valle visse intensamente la triplice valenza della montagna come palestra che allena, scuola che educa, tempio che eleva, e tutto pose al servizio del raggiungimento delle vette della carità gioiosa le associazioni a lui care dedicano nel giorno dell'inaugurazione del "Sentiero Frassati" della Valle d'Aosta. Fiéry d'Ayas, domenica 21 giugno 2009.
Dopo aver superato il ponte ligneo marcato con due evidenti segnavia gialli del GSW ed aver risalito in costante pendenza il tratto boscoso, siamo pervenuti - dopo una radura - all'evidente bivio di quota 2085, in posizione N45 52.429 E7 43.305, segnalato da un "6" attorniato da tre divergenti frecce gialle, su una roccia. Si è appena all'inizio del vallone di Cortod. Si volta a destra e quindi a nord, nel bosco, superando il piccolo ruscello e risalendo su comodo sentiero al disopra di una vecchia pietraia, in pendenza; questo tratto è forse il più impegnativo per i bambini, allietato dal panorama orientale che si estende dal Corno Bussola al Monte Bettaforca.
Per le ore 10.10 siamo pervenuti ad un secondo bivio, dopo aver percorso un lungo tratto in costa, esposto al sole, caratterizzato da sentiero ben tracciato ma in costante pendenza, relativamente impegnativo per i bambini. Il bivio sorge a 2344 metri, in posizione N45 52.894 E7 42.857. Le indicazioni precisano: a destra (nordest), sentiero 6C per Resy e Pian di Verra, con riquadro bianco del Sentiero Frassati, mentre dritti (nord) si seguirebbe il TMR fino al Colle Nord di Cime Bianche. Si volta a destra per ampi prati, lasciando alla propria sinistra il verdeggiante Palon de Tzére ed il visibilissimo Bivacco Città di Mariano Comense, valicando un primo ruscelletto bordato da pietre ferrose e quindi un secondo rivo, ben più consistente, a sua volta caratterizzato da pietrame rossastro. Alle 10.15 siamo giunti ad un terzo bivio, posto lungo il secondo ruscello, abbandonando il 6C che prosegue verso il bivacco e discendendo invece a destra (oriente) sul paradisiaco Valloncello di Tzère, particolarmente gradito ai viandanti di ogni età ed allenamento. Alle 10.40 abbiamo raggiunto il ponte con singola balaustra sul Torrente di Tzère o Cère, scendendo a sud sulla sinistra del torrente e sul bordo del bellissimo pianoro, fino all'area messa in sicurezza con rocce e polietilene corrugato (per informazioni sulla zona si veda il citato Le Vette della Val d'Ayas, pagina 48 etc.). Siamo quindi pervenuti al noto poggio panoramico, difeso da staccionate lignee, ideale per una pausa. Nella vicinanza, sulla sinistra, rocce annerite dall'umidità custodiscono enigmatiche incisioni, interessanti per i bambini; ai piedi delle umide rocce si trova una flora inferiore unica nell'area e degna di nota. Il sentiero 8E discende ad arco, nel bosco, panoramico sulla bella cascata appena lasciata. Abbiamo toccato la ben evidente deviazione per il Pian di Verra ove si volta a sinistra, raggiungendo il sentiero 7/8 proveniente da Saint Jacques alle 11.40.
Al Pian di Verra Inferiore è stato quindi sufficiente superare la grande roccia piramidale e quindi il ponte sul Torrente di Verra, piegando verso l'ampia carrabile che sale al pianoro da Blanchard, prima di affrontare l'ultima salita verso Resy, mediante il TMR ed il sentiero 8B, inizialmente verso sud. Partiti alle 12.20 dal bivio per Resy sulla carrabile, abbiamo raggiunto il Rifugio Ferraro alle 12.49. Ripartiti infine alle 13.10 sul sentiero 9, abbiamo sostato alle 13.25 alla Fontana dello Scoiattolo ove si trova il vecchio cippo Frassati, che reca ancora - su ceramica crepata - la dicitura Al Beato Pier Giorgio Frassati nel centenario della nascita su queste sue amate montagne. 6 aprile 1901 - 4 luglio 1925, con la riproduzione della nota frase del Beato Montagne montagne montagne io vi amo. Per le 13.50, vista la stanchezza lamentata dalle componenti più giovani della spedizione!, eravamo di ritorno alla Rettoria di Saint Jacques.
Conclusioni. Fattibilità e congruenza
Se la fattibilità da parte dei bambini - pur debitamente allenati e motivati, s'intende! - è stata dunque dimostrata, occorre notare che si è più volte dovuti ricorrere ad altra cartografia (nella fattispecie, la Carta dei Sentieri numero 7 dell'Escursionista Editore) per controllare l'esatta percorrenza del tracciato. L'ampio schizzo offerto dal pieghevole sopra citato è risultato un po' troppo stilizzato, vista l'abbondanza di sentieri possibili nelle zone trattate. L'area, da un punto di vista panoramico, naturalistico e faunistico, è l'ideale per attrarre, motivare e.. distrarre i più piccoli; permane il dubbio sul fattivo legame tra il territorio attraversato ed i temi spirituali propugnati sia da Frassati stesso, sia dalla pubblicistica inerente al sentiero. Manca, ad esempio, un percorso religioso simile a quello dello Zerbion che, a parere di chi scrive, sarebbe in tale zona del tutto fuori luogo ed invasivo.
Tra il primo bivio di quota 2085 ed il secondo di quota 2344 non si è riscontrata segnaletica che confermi, a chi per esempio proviene da lontano, l'effettiva percorrenza del Sentiero Frassati e non già di un altro sentiero preesistente. Infine, il punto d'incontro tra il sentiero 8E proveniente dal Valloncello di Tzère ed i sentieri 7 ed 8 risalenti da Saint Jacques è stato visto, dai gruppi incontrati sul percorso, come la naturale conclusione dell'itinerario. La pubblicistica cartacea ed online, invece, ne sottolinea l'estensione fino al Pian di Verra prima, a Resy poi. Si tratta insomma di un percorso piacevole in ambito naturale impagabile, tuttavia la percezione personale è di un costrutto "esterno" al territorio, disegnato a tavolino su una mappa e peraltro già del tutto percorribile prima del giugno 2009, prima dell'elezione a Sentiero Frassati della Valle d'Aosta. Sempre a titolo personale, appare più "diretto" ed emblematico il percorso biellese che da Pollone risale al Tracciolino e quindi al suddetto Poggio Frassati, offrendo quindi una rapida discesa sul Santuario di Oropa; manca insomma una meta ultima, poiché i due soli punti da decenni legati al Beato (l'albergo di Fiery ed il cippo presso la Casa Rejache, sotto Resy) si trovano nella parte interna del percorso.
Sarebbe forse utile e meritevole, almeno su tale percorso, organizzare qualche punto di raccolta per i rifiuti, trovati e raccolti in gran copia (!) durante la giornata di domenica 12 luglio. Tale incremento dei rifiuti abbandonati sul sentiero può essere dovuto alla massiccia percorrenza da parte di gruppi non abituati alla montagna, al punto da abbandonarvi perfino i consistenti residui dei propri picnic (!).
Nota di sabato 13 febbraio 2010. Gli abitati di Saint Jacques, Fiery, Resy sono stati uniti, nella stagione invernale 2009-2010, dalla nuova Traccia 1 evidenziata dalla segnaletica rossa, recante la firma del Sentiero Frassati.Tale percorso sale da Saint Jacques al Pian di Verra ed al Lago Blu via Fiery, raggiungendo quindi Resy e rientrando a Saint Jacques, con difficoltà "M", ed è apparentemente destinato all'escursionismo invernale con ciaspole. A Blanchard si nota una palina rossa per Fiery, cui vengono attribuiti 50 minuti di percorso. Al Pian di Verra si notano due paline, afferenti a Resy ed al Lago Blu: la prima attribuisce una tempistica di un'ora, la seconda di 55 minuti.