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Ludwigshöhe

 

Bella e panoramicissima cima posta sul versante orientale del Monte Rosa, la Ludwigshöhe sorge a 4342 metri in posizione N45 55.004 E7 51.808, a sudest del Colle del Lys. Dista 769 metri in linea d'aria dalla soprastante Punta Parrot, dalla quale è separata dai 4285 metri del Colle Ippolita o Colle delle Piode, anche detto Piodejoch; soli 239 metri in linea d'aria la separano invece, al disopra del Colle Zurbriggen (4272 metri) dal ripido Corno Nero. Il suo curioso toponimo significa Cima di Ludovico e venne coniato, insieme a quelli di ben altre undici cime del Rosa, dal celebre ufficiale austriaco barone Franz Ludwig Freiherr von Welden (1780-1853), autore nel 1824 dell'opera Der Monte Rosa. Eine topographische und naturistorische Skizze, nebst einem Anhange der von Herrn Zumstein gemachten reisen zur Ersteigung seiner Gipfel. Il capo dello Stato Maggiore delle forze austriache di stanza in Italia salì questa cima il 25 agosto del 1822, giorno di San Ludovico, dedicando dunque la punta al santo.

Modesta punta nevosa, secondo Gino Buscaini nell'opera Monte Rosa e Mischabel, la Punta Ludwigshöhe rappresenta anche un (...) importante punto orografico in quanto da essa si dirama verso S la costiera che, oltre il Col d'Olen, prosegue a separare la Valsesia dalla Valle del Lys. (...) I suoi brevi versanti N e O sono nevosi, mentre è in gran parte rocciosa seppure incisa da canali nevosi la parete SE che si alza sopra la testata del ghiacciaio delle Piode.

Vista sia da nord che da sud, nel concatenamento di cime realizzabile dalla Piramide Vincent alla Punta Gnifetti, la Ludwigshöhe sembra una bella pinna nevosa dalle forme perfette, aggraziata da una sorta di ampia cima tondeggiante e bulbosa che aggetta enormi cornici a forma di meringa sul baratro orientale del Rosa; verso sudovest scende invece la lama precisa di una cresta dritta e ben disegnata, tuttavia non aerea come la vicina cresta occidentale della Punta Parrot. Composta da micascisti e gneiss minuti, presenta anche gneiss ghiandolari.

La salita comporta un dislivellodi 1070 metri dai 3272 dell'impianto di Indren, di 695 dai 3647 metri della Capanna Giovanni Gnifetti al Garstelet, di 844 dai 3498 metri del rifugio Città di Mantova. Richiede nominalmente circa 2.30-3 ore dal Rifugio Gnifetti. La cima si può salire agevolmente sia da sud, dalla piccola sella del Colle Zurbriggen, che da nord, dal Colle delle Piode; la difficoltà alpinisticaè valutata in F, per l'ambiente d'alta quota e la presenza di crepacci lungo la salita alla volta del Colle del Lys. La si può utilizzare anche per semplici salite di acclimatamento o per le prime escursioni alpinistiche dei più giovani, insieme alla vicina Vincent. Per ulteriori informazioni topografiche, si consiglia di consultare il Repertorio cartografico ufficiale. Questa cima è stata salita da Varasc.it, in ottime condizioni, anche nel settembre 2015.

Ludwigshöhe. Vie di salita

Come premesso, esistono due principali vie di salita a questa punta, sfruttabili nell'ambito della traversata delle vette dalla Piramide Vincent al Corno Nero, alla Punta Parrot ed infine alla Punta Gnifetti.

Dai rifugi Mantova e Gnifetti si risale l'ampio "viale" glaciale del Monte Rosa, superandone le prime rampe e prestando attenzione ai crepacci, usualmente visibili all'altezza generica della Piramide Vincent e del Balmenhorn. Si segue la grande ed onnipresente traccia diretta alla Punta Gnifetti, molto frequentata nella bella stagione, superando dapprima la Piramide Vincent ed il Corno Nero, passando ai piedi dello sperone roccioso del Balmenhorn. Abbandonata la traccia principale si sale per via evidente verso il Colle Zurbriggen, risalendo quindi lungo le tracce esistenti fino alla diritta cresta sudoccidentale della Ludwigshöhe; da qui si procede per meno di 100 metri in linea d'aria fino all'ampia e tondeggiante vetta, molto panoramica sull'oceano d'aria che si estende ad oriente del Rosa, e sulle vallate sottostanti. Suggestiva la vista della triade Punta Parrot-Punta Zumstein-Punta Gnifetti, nonché dei Lyskamm e del Corno Nero. Una seconda traccia scende usualmente dalla parte inferiore della cresta, superando un breve e ripido pendio alla volta dei vasti pianori del Colle delle Piode. Nel settembre 2015, un intaglio o crepaccio si è aperto sulla cresta, a poca distanza dalla vetta, richiedendo cautela nel passare - certo a causa del fortissimo caldo estivo. Nel mese di maggio 2016, le condizioni sono parse decisamente migliori.

 

La Ludwigshöhe nella letteratura

Questa aggraziata cima venne descritta dagli autori Saglio e Boffa nelle pagine de Monte Rosa. Modesta prominenza che si alza sulla cresta principale delle Alpi a levante del Colle del Lys, formando un punto nodale importante, dal quale si stacca la catena che, dopo essersi diretta verso il Col d'Olen, continua per separare la Valsesia e il Biellese dalla valle di Gressoney. Bellissima anche la pur breve descrizione della salita meridinale: Per il versante sud, ore 0.20; facile. Dal Colle Zurbriggen m. 4272 si sale direttamente per il bianchissimo dorso che i capricci del vento sovente sottopongono a un minuto lavoro di iintarsio, come un enorme confetto di zucchero e, appoggiando un poco a d. senza arrivare là dove il pendio è tagliato netto sulla Valsesia, si riesce sul cocuzzolo sommitale.

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