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Guida della Valle di Gressoney

Mario Aldrovandi

Guida della Valle di Gressoney, con carta stradale della Valle d’Aosta ed elenco itinerari con segnavia

Edizioni S.P.E. di Carlo Fanton & C., Torino 1966, Collana Guide Rosa. Pagine 72, formato 22x12 cm. Fotografie, illustrazioni in b. \ n.; una tavola cartografica a colori. Prezzo: Lire 450, Euro 38.00.

 

Terzo volumetto della collana Guide Rosa, dopo quelli dedicati alla Valtournanche ed alle Valli di Courmayeur, Guida della Valle di Gressoney venne pubblicato il 15 giugno 1966 a Torino, in via Avigliana, dallo Stabilimento Tipografico Editoriale di Carlo Fanton. Dopo tre anni sarebbe stata pubblicata la versione dedicata alle valli di Champoluc (Val d'Ayas), Valtournanche e St. Barthelemy, che si sarebbe confermata pressoché paritetica, nell’impianto e nel testo: una guida agevole e di pronto impiego per il turista, redatta negli anni del primo “boom” turistico valdostano, dunque estesa tra monumenti e passeggiate, storia ed ascensioni, villeggiatura ed impianti di risalita. Tutti questi volumetti derivano dal testo "madre" del 1964, Guida della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.

Mario Aldrovandi presenta la bella Valle del Lys sotto ogni punto di vista, con particolare riguardo per la storia e per la toponomastica, come da antica ed ammirevole dottrina; il lettore viene letteralmente guidato da Pont Saint Martin a Stafal, mentre ogni zona della lunga e stretta vallata dei signori di Vallesa o Vallise viene descritta accuratamente e schematicamente. Vette, laghi, valichi, escursioni e hameaux si susseguono, attraverso Fontainemore e Lillianes, Gaby e Gressoney.

Il volume, come già osservato nel caso de Guida delle Valli di Champoluc (Val d'Ayas), Valtournanche e St. Barthelemy, si propone come doppiamente prezioso: una inedita e stupefacente messe di toponimi ed etimologia ormai obliata, un privilegiato colpo d’occhio sull’epoca pionieristica del turismo di massa, di cui questa guida (appartenente ad una tra le prime collane destinate al grande pubblico contemporaneo) è rappresentativa. Il volumetto è introdotto dalla pubblicità dell’allora FIAT 124 e si chiude con una poderosa e ponderosa bibliografia, alle pagine 67 e 68. Particolarmente notevole la tavola pieghevole dedicata alla “Catena del Monte Rosa”, tra le pagine 48 e 49; la cartografia verticale di pagina 31, con le due originali bande verticali laterali (estensione chilometrica e dislivello) è simile, a parte il colore.Nel settembre 2010, Varasc.it ha acquisito anche Valle di Champoluc. Challand-Brusson-Ayas, del 1931. Un’opera preziosa per l’appassionato, fonte di piccole e grandi sorprese, da collezionare.   

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