Situato a 3750 metri di quota, in posizione N45 55.780 E7 46.241, il Bivacco Rossi e Volante appartiene al CAI UGET di Torino e si trova nell'alta testata settentrionale della Val d'Ayas, in un superbo ambiente glaciale d'alta quota, annidato tra le rosse roccette ai piedi dell'ampio e ripido scivolo meridionale della Roccia Nera o Schwarzrüken. Sorge a 420 metri in linea d'aria dalla cresta sommitale della Roccia Nera, nonché ad un km dal noto Rifugio Guide d'Ayas al Lambronecca; il dislivello dal secondo rifugio è di circa 360 metri. La targa metallica posta accanto alla porta d'ingresso proclama una quota di 3700 metri, non confermata dal GPS. I posti osservati, malgrado la cifra riportata dalle fonti arrivi a 10, sono 6; le vie di salita sono esclusivamente alpinistiche ed avvengono su tratti sovente crepacciati. Varasc.it è salito a questo bivacco nell'estate 2010 e 2011, nonché nel 2015.
Non custodito, il bivacco è realizzato in legno ricoperto da lamiera metallica nera, che lo rende relativamente indistinguibile dalle rocce circostanti; un'ampia intercapedine, solitamente ingombra di detriti ed occasionale materiale alpinistico, si trova alla base della struttura, sollevandola in parte dal suolo. La facciata meridionale, in legno, mostra due piccole finestre quadrate e munite di copertura reclinabile ai lati della porta, sovrastata da una moderna plafoniera per la luce esterna. Una massiccia ed alta ringhiera in acciaio, provvista di scaletta e di piancito traforato, circonda i lati orientale e meridionale del bivacco, facilitandone l'identificazione a distanza; volendo prescindere dai rifugi "tradizionali" della zona (Teodulo, Guide del Cervino, Mezzalama e Guide d'Ayas), questo bivacco costituisce il punto d'appoggio più elevato lungo il tratto di Quattromila sul confine italo-elvetico di pertinenza ayassina.
Bivacco Rossi e Volante. Storia e caratteristiche
Il bivacco attuale è, comprensibilmente, il risultato di una genesi prolungata nel tempo. La prima struttura venne costruita nel 1963-1964 (altrove, 1961), per ricordare due membri di una spedizione in Nepal del CAI torinese, purtroppo travolti da un crollo di ghiaccio sul Langtang Lirung: si trattava degli alpinisti Giorgio Rossi e Cesare Volante. Dopo lavori avvenuti nel 1995, il bivacco venne ricostruito nel 1999; successive infiltrazioni d'acqua, avvenute in tempi più recenti, ne hanno comportato la chiusura ed il restauro. Varasc.it ha visitato questa struttura nel tardo agosto 2010, constatando purtroppo come l'intera area (a differenza di quanto osservato in luglio presso il Bivacco Felice Giordano) sia pesantemente inquinata. Plastica, metallo, carta ed escrementi umani rendono quasi difficile la risalita delle peraltro comode ed accessibili rocce circostanti la struttura, sulla cui passerella di accesso campeggiavano grandi sacchi ricolmi di rifiuti; tale situazione permane fin sopra al bivacco, al culmine dello sperone roccioso ed all'inizio della rampa glaciale della Roccia Nera. Una bonifica del luogo è non solo doverosa, ma anche consigliabile per motivi igienici, poiché gli ospiti della struttura utilizzano la neve più prossima per produrre acqua potabile.
Giovedì 24 settembre 1964, un corrispondente da Aosta del giornale La Stampa informò il pubblico dell'eccezionale (per l'epoca) trasporto in alta quota del bivacco, ancora smontato. Intitolato Elicottero porta (a pezzi) un rifugio sul Monte Rosa, l'articolo era datato 23 settembre e descriveva l'elaborato volo con (...) i materiali per la costruzione di un rifugio alle Rocce Nere, nel gruppo del Monte Rosa. Il rifugio che sorge a metri 3800 circa è intitolato alla memoria degli alpinisti torinesi Cesare Volante e Giorgio Rossi, caduti lo scorso anno travolti da un seracco sulla fiancata del Lyrum, nella catena dell'Himalaya. In una decina di voli da Plateau Rosa, l'elicottero svizzero trasportò in quota sia i materiali che il gruppo di costruttori, tra cui le Guide alpine Luigi, Oliviero ed Ernesto Frachey, Giorgio Colli, Umberto Favre, oltre ai torinesi Andrea Mellano, Dino Rabbi, Giuseppe Volante ed al geometra Lino Andreotti (CAI UGET Torino). La costruzione richiese poche ore, consentendo agli alpinisti di trascorrere la notte al sottostante rifugio Ottorino Mezzalama.
Salita al Bivacco Rossi e Volante
La salita può avvenire dal Plateau Rosa, servito dalle funivie provenienti da Cervinia, via Colle del Breithorn o Breithornpass, ponendo piede sulla grande balconata glaciale ai piedi dei Breithorn Centrale ed Orientali fino ai piedi della Roccia Nera e della Porta Nera. La salita comporta alcuni ampi saliscendi su tratto spesso crepacciato, oltre a 2.30-3 ore di cammino, con difficoltà F e dislivello di circa 300 metri dal Rifugio Guide del Cervino. Tale percorso non è stato ancora effettuato da Varasc.it.
La salita avviene inoltre dai rifugi Mezzalama e Guide d'Ayas al Lambronecca; richiede 3.30 ore dal primo e 2 ore dal secondo. La difficoltà viene valutata in F/F+, per un dislivello di 740 metri dal Mezzalama e 350 dal Guide d'Ayas. La via di salita comporta di affrontare innanzitutto il tratto crepacciato soprastante il Guide, puntando indicativamente l'ampia parete occidentale del Castore ed il Passo di Verra o Zwillingsjoch, fino ai piedi dell'evidente cresta meridionale del Monte Polluce, a circa 3800 metri di quota. Qui si piega decisamente a sinistra (ovest) per circa 900 metri in linea d'aria, perdendo quota al cospetto del vasto colle della Porta Nera o Schwarztor, che separa il Polluce dalla Roccia Nera. Una rampa nevosa, spesso gelata e sdrucciolevole, segue l'imponente sperone della Roccia Nera; risalendola si accede al primo tratto di roccette, dal colore rosato, sottostante il bivacco. Una vecchia e stinta corda pende tra le rocce, senza sembrare troppo affidabile; la via è comunque molto ricca di comodi appigli, ancora più agevoli se si sale calzando i ramponi (è bene preventivare qualche piccola ma insidiosa lama di neve o ghiaccio indurito).
Questa via di salita ha richiesto a Varasc.it 1.50 ore dal Rifugio Guide d'Ayas; il panorama è particolarmente apprezzabile ed aperto verso meridione, al disopra dei pianori glaciali del Grande Ghiacciaio di Verra. Dalla Roccia Nera si può raggiungere anche la vicina Quota 4106. La salita di domenica 28 agosto 2011 non ha presentato variazioni di percorso o difficoltà fino al bivacco; si raccomanda di diffidare della piccola, stinta e rovinata corda fissa disponibile sulle roccette immediatamente sottostanti la struttura.
Nell'agosto 2015, durante la terza salita alla Roccia Nera e alla Quota 4106, non si sono osservate particolari variazioni nell'itinerario di avvicinamento. Le rocce rosse sottostanti il bivacco sono fornite di corda fissa, fissata solamente al capo superiore e provvista di nodi, che agevola la risalita. Si raccomanda, come sempre, grande cautela nell'intero tratto.