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Sommità costituita da roccia ed erba, la Punta Palasina è alta 2782 metri e sorge lungo la dorsale interna alla Val d'Ayas che nasce dalla cresta sudovest del Corno Vitello (3057 metri) correndo ad ovest in un'ampia curva alla volta del Corno Bussola (3023 metri), dopo aver attraversato la Punta Palasina, il Colle Palasina (2668) e la Punta del Lago (2816 metri). Questa cresta funge da spartiacque "interno" tra l'ampia valle dei laghi Palasina ed il soprastante vallone di Mascognaz. La Punta è situata a 45° 47' 37.3'' N, 7° 45' 59.7'' E, ad oriente del Colle Palasina, a circa 500-600 metri in linea d'aria, ed è facilmente distinguibile salendo al Colle stesso dal vallone di Mascognaz, poco oltre l'alpe Palud (2273 metri). Il toponimo Palasina deriva dal termine patois per pascolo ripido o dirupato, Pala, appunto.
Molto panoramica e in precedenza poco frequentata in estate, presenta tratti di roccette e pendii erbosi potenzialmente scivolosi, oltre a frequenti tratti di sfasciumi instabili che la rendono riservata ai soli escursionisti esperti e ben allenati, capaci d'affrontare terreni simili. Un valido punto di appoggio nelle vicinanze è comunque offerto dal Rifugio Arp; durante la stagione invernale è invece considerata una grande classica delle salite scialpinistiche e sciescursionistiche, richiamando innumerevoli appassionati. Nell'estate 2013, il sentiero 3D ha collegato il Corno Bussola al Corno Vitello, passando dalla Punta Palasina e offrendo per un lungo tratto un bellissimo colpo d'occhio sui Laghi Valfredda. Svariate salite invernali si sono peraltro susseguite su questa cima.
Punta Palasina. Itinerari di salita
Un primo e possibile itinerario è quello che sale dai 2406 metri dell'alpe Palasina, prossima all'omonimo comprensorio lacustre, nonché al Rifugio ARP, e raggiungibile dai 1815 metri di Estoul mediante la carrabile numero 5, in circa tre ore: dall'alpe si sale il ripido versante meridionale della Punta, perlopiù erboso, puntando ad oriente (destra) della vetta ed uscendo in cresta dai più dolci pendii orientali, digradanti verso i vicini e sottostanti laghi Valfredda. Si tratta anche della principale via di salita invernale, da affrontarsi solamente con buone condizioni del manto nevoso, come illustrato in calce alla pagina.
L'itinerario alternativo, forse più apprezzabile per chi intende partire da Champoluc, consiste come anticipato nel risalire l'intero vallone di Mascognaz alla volta dei 2668 metri del Colle Palasina, prossimo alla vetta, affrontando quindi la cresta orientale che giunge al passo. Il vallone si risale mediante il sentiero 14, che in tre ore e trenta porta dai circa 1558 metri di Champoluc al Colle Palasina, superando i 1822 metri di Mascognaz ed i relativi alpeggi; sul medesimo percorso passa l'intervallivo 105. Un tempo, giunti al colle si proseguiva a sinistra, lungo la cresta che si presenta inizialmente ricoperta di sfasciumi minuti e sassi, puntando un primo rilievo roccioso da superarsi lungo la cengia erbosa immediatamente sottostante, dopo un breve intermezzo di roccette basse e grigiastre. Come premesso, tuttavia, nel 2013 il sentiero 3D ha finalmente unito il Corno Bussola al Corno Vitello, consentendo il transito sicuro fino alla Punta Palasina.
Il percorso è segnalato al Colle Palasina (Corno Vitello, 1.40 ore, 3057 metri, EE) con un dislivello di 389 metri (più svariati saliscendi) dal valico alla vetta; la segnaletica è nuova e frequente, accompagnando in ambo i sensi la progressione con frecce gialle e segnavia. La lunghezza è di circa 2.7 km in linea d'aria. Parti del 3D hanno richiesto un notevole lavoro di sterro e consolidamento, presentando anche tratti attrezzati. Dal Colle Palasina (segnalato con una quota di 2661 metri, errata) si sale verso oriente, lasciando alle spalle la continuazione del 3D per la Punta del Lago ed il Corno Bussola, oltre al grande ometto segnavia; si affronta una cresta inizialmente molto ampia, con bassa erbetta e roccette chiare, mentre il sentiero punta il primo risalto roccioso seguito da altri rilievi. Piega a destra sul lato meridionale, a 2727 metri, passando sopra un ampio pendio di grandi rocce ormai parzialmente interrate; prosegue in piano ed in costa tra l'erba sul fianco meridionale della Punta Palasina, descrivendo un ampio semicerchio sotto alla vetta dopo aver superato una piccola e panoramica sella erbosa a quota 2740. Il sentiero in terra battuta curva, salendo da sud su erba fino alle spalle e ad oriente della vetta, lievemente soprastante; si può raggiungere agevolmente la cima della Punta Palasina da questo punto, segnalato da una piccola lastra con freccia gialla. Il panorama è notevole e comprende, oltre all'intera regione dei laghi omonimi a sud ed al Vallone di Mascognaz sul lato opposto, montagne quali il Monte Bieteron (2764 metri) con il Lago Litteran (2230), Punta Valnera (2754) e Punta Valfredda (2944), il Corno Vitello (3057), il Bussola (3023) ad occidente. Oltre al vallone di Mascognaz si scorge l'alta costiera che lo divide dal retrostante Vallone di Cuneaz, dal Monte Perrin (2974) al distante Monte della Nonna (2534).
Tornando alla spalla erbosa appena sottostante la vetta, si prosegue in cresta su un tratto ampio e protetto verso sud da rocce e rialzi erbosi; a sinistra (ovest) si scorgono la Punta Piure ed il Monte della Nonna nel Vallone di Mascognaz, a destra (sud) la Punta Valnera ed il Monte Bieteron, il Lago Litteran, il Rifugio ARP. Si notano ampi gradini di pietra rossastra ai piedi di un enorme ometto, alto circa 120 cm e dominato da una grande lastra, a quota 2747; qui termina il tratto ampio e protetto della cresta. Il 3D si inabissa, profondamente scavato nel terreno, in costa; scende ripido con due mancorrenti ed un gradino di ferro per svariati metri, ai piedi delle scure rocce della Palasina, proseguendo quindi più dolcemente su roccette rosse ed erba a mezza costa. Le frecce gialle, in questa zona spesso avvolta nelle nubi, sono numerose; sulla destra si apre il bacino dei Laghi di Valfredda. Si torna in cresta affrontando a quota 2705 un breve tratto attrezzato sul lato sinistro (occidentale) della dorsale, munito di canapone blu; si risale per qualche metro inerpicandosi sulle facili roccette di un rialzo, fornito di due lunghi mancorrenti in ferro, salendo a 2720 metri. La cresta torna ampia ed erbosa, panoramicissima, con qualche roccetta e molto spazio per la progressione. Si sale verso nordest, all'altezza del Monte Perrin che si erge sulla sinistra; la cresta raggiunge infine l'importante bivio tra i sentieri 5A e 5B ed il 3D, in un punto soprastante i Laghi Valfredda e posto a quota 2769, N45 47.921 E007 46. 559. Si ignora la deviazione a destra, che scende sul pendio erboso verso i laghi ed il rifugio ben visibili, procedendo verso est; da qui procede il sentiero 5B che sale come già descritto in Varasc.it verso il Corno Vitello, in una zona solitamente frequentata da grandi branchi di stambecchi, puntando indicativamente il Colle Valfredda e piegando verso sinistra, abbandonando la cresta percorsa sin dal Colle Palasina, solo nei paraggi del grande e caratteristico "dente" del Corno Vitello. L'ultimo tratto del sentiero 5B su roccette e sfasciumi ai piedi del Corno Vitello si è presentato in buone condizioni nell'agosto 2013, malgrado la presenza di due grandi nevai estesi sul pendio tra il "dente" ed il Vitello stesso; tali nevai, vista la pendenza e la presenza di buche nella neve, richiedono una certa cautela durante la progressione.
Punta Palasina. La tempistica
Per quanto concerne la tempistica, ecco i dati registrati nel corso dell'ascensione di Varasc.it di sabato 12 agosto 2006, una salita inizialmente annullata a causa della forte copertura nuvolosa, poi parzialmente dissipatasi nella mattinata. Partiti alle 11.20 dalla Cascata di Champoluc, abbiamo raggiunto Mascognaz alle 11.44, imboccandone il bel vallone alla volta di Vieille (1944) e risalendolo fino all'ultimo pianoro sottostante il Colle Palasina. In questo pianoro, raggiunto alle 13.16, abbiamo pranzato, ripartendo alle 13.31 per arrivare al passo alle 14.04, tra la neve portata dal vento. Alle 14.25 ci trovavamo sotto il primo torrione di roccia (rosso e nerastro) che precede la Punta Palasina, su terreno erboso privo di traccia evidente ma ben segnalato da ometti di pietra; alla nostra destra e più sotto, il Lac du Couloir (2607) ed il Battaglia (2440). Giunti sotto la vetta lungo la cengia erbosa pressoché orizzontale, constatata l'improvvisa sparizione degli ometti (certamente spazzati via dalle scariche detritiche) abbiamo puntato la vetta salendo sulla sinistra un pendio piuttosto infido per la cospicua presenza di sfasciumi, raggiungendo la vetta alle 15.00 con la dovuta attenzione. Alle 15.10 siamo scesi, spinti dalla massiccia nuvolaglia circostante e dal nevischio, optando questa volta per i dolci pendii orientali che dalla vetta sembrano puntare direttamente uno dei laghi Valfredda (2533 metri circa). Da qui, su tratti erbosi piuttosto ripidi, siamo tornati a sud della Punta, giungendo al Colle Palasina alle 15.50 ed iniziando senza indugi la discesa nel vallone. Alle 17.25, Mascognaz.
Punta Palasina. Gli itinerari invernali
In occasione della salita invernale di domenica 11 marzo 2007, la Punta Palasina si è presentata parzialmente innevata ed in condizioni favorevoli ad una salita con le ciaspole. L'inclinazione dei pendii e la possibilità di smottamenti della coltre, tuttavia, consigliano grande cautela durante tutto il periodo invernale, in particolar modo per la tendenza alle cornici riscontrata sul versante settentrionale della cresta sommitale. La salita ha richiesto complessivamente meno di quattro ore, dalle 09.59 (Estoul) alle 13.50. La discesa è avvenuta per i pendii sudorientali, meno inclinati.
Varasc.it è tornato alla Punta Palasina sabato 22 gennaio 2011, impiegando 3.30 ore da Estoul. La copertura nevosa, pur continua, si è rivelata durissima; il bel tempo ed il basso pericolo di valanghe (1-debole su una scala di 5) ha attirato un numero molto nutrito di escursionisti e scialpinisti. Notevole, come sempre, il panorama dalla vetta.
Una nuova salita è avvenuta il 22 febbraio 2014, da Estoul, su ottima neve e con rischio 2 su 5.
Una nuova salita è avvenuta domenica 7 dicembre 2014, con la prima neve (abbondante dall'Alpe Palasina in su), aprendo traccia da Estoul. La salita, iniziata alle 8.57, si è conclusa alle 12.25 in vetta alla Palasina.
Il 13 marzo 2016, la traccia che dipartiva dal Rifugio ARP (aperto) saliva dapprima fino al Laghi di Valfredda, piegando quindi nel maltempo lungo il bordo orientale della Palasina, e da lì in vetta. La salita, iniziata a Estoul alle 07.46, si è conclusa in vetta poco prima delle 11.00. Si ricorda e raccomanda la prudenza, in inverno, viste le cornici sommitali e l'esposizione del pendio meridionale.
La salita del 17 dicembre 2016, con neve dura e crostosa, non ha segnalato alcuna differenza rispetto a quanto indicato nella pagina.
La salita di domenica 12 gennaio 2020 non ha evidenziato differenze rispetto a quanto indicato nella pagina. Si raccomanda cautela nel periodo invernale!