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Punta Valfredda

Nota: Questa pagina dispone di un tracciato GPS scaricabile nell'apposita sezione.

 

Bella e slanciata vetta di 2944 metri posta a sud del Colle di Valfredda eda nord del Passo di Valnera (2676), la Punta Valfredda o Freidòhòre sorge sulla cresta confinaria Ayas-Valle del Lys dominando a oriente la conca dei Laghi di Valfredda (chiusa più ad occidente dalla Punta Palasina, 2782, ed a settentrione dalla Quota 2920 lungo la cresta derivante dal Corno Vitello). Lungo la dorsale intervalliva che separa la Val d'Ayas dalla Valle del Lys o di Gressoney, la Punta Valfredda si trova a nord dei 2754 metri della Punta Valnera ed a sud del Corno Vitello (3057).

E' posta a nordest ed è prossima al Vallone di Palasina, perfettamente ammirabile dalla vetta. Nota anche come Punta Lavassey, con riferimento all'omonimo alpeggio (1998) posto sul Grand Torrent Messouere, e come Corno di Valnera nella sottostante Valle di Gressoney, la Punta Valfredda è facilmente raggiungibile dal Passo di Valnera lungo la bella ed aerea cresta meridionale. Nel 1966, secondo Mario Aldrovandi un ulteriore toponimo sarebbe stato quello di Valeille, del resto comune anche al Colle Valfredda.

Anche i suoi pendii sudoccidentali, composti da pietraie ed erba, digradano piuttosto dolcemente, mentre dal versante settentrionale la Valfredda si presenta più rocciosa ed ostile. Si tratta di una vetta riservata comunque ai soli escursionisti esperti, specialmente nel periodo invernale o in caso di innevamento. Dati più circostanziati e precisi sono reperibili nel manuale Le Vette della Val d'Ayas.

 

Punta Valfredda. Le vie di salita

Uno dei percorsi più classici e frequentati proviene dal Passo di Valnera via Rifugio Arp. La salita alla Valfredda ha inizio ai 2400 metri del Rifugio Arp, raggiungibile in circa due ore dai 1815 metri di Estoul mediante la carrabile (sentiero numero 5) che risale l'intero vallone di Palasina; naturalmente è possibile raggiungere il rifugio anche dalla zona superiore di Ayas, risalendo il Vallone di Mascognaz alla volta dei 2668 metri del Colle Palasina, scendendo quindi nel magnifico comprensorio dei laghi omonimi e proseguendo brevemente alla volta dell'ARP.

Sul retro del rifugio, poco a sinistra della poderale che vi accede, un prato piuttosto umido porta all'inizio del sentiero 5C (ed intervallivo 105) per il Passo di Valnera (da non confondersi con l'omonimo Colletto, posto lungo la cresta sudoccidentale "interna" tra la Punta Valnera ed il Monte Bieteron, 2764). In un'ora e trenta circa il sentiero, in costante pendenza e terra battuta, porta a valicare sulla sinistra tre dei minuscoli laghetti di Valnera, tra erba e grandi rocce piane, in un ambiente spesso molto umido; al Rifugio Arp la segnaletica accredita al medesimo percorso il tempo di 2 ore e 15 minuti per la Punta Valnera.

Superato il bivio per quest'ultima, sulla destra di chi sale dall'Arp, si prosegue alla volta dell'ormai vicina cresta intervalliva, preannunciata da dossi erbosi e ruscelli che scorrono tra bassa vegetazione e pietrame sparso. Il Passo di Valnera (2676) si presenta come un ampio valico erboso, compreso tra grandi dorsali rocciose rivolte sul lato della Valle del Lys; immediatamente a nord del Passo, dalla Quota 2770, nasce la cresta occidentale che porta ai 2648 metri del Texel Horn. Sulla sinistra del Passo si prosegue lungo i pendii erbosi immediatamente sottostanti la dorsale di confine vera e propria, aiutati da una segnaletica recentemente rifatta e ben visibile, con totem e continui segni gialli: si trovano segnali del 5C ma anche del numero 5, che dal Passo conduce alla vetta della Valfredda. La cresta meridionale compie un'ampia ed aggraziata curva, risalendo costantemente verso la sommità ormai visibile: dopo aver attraversato un fronte franoso mediamente esteso, quasi completamente stabile, il sentiero segnalato nel 2014 da numerosi ometti e qualche segno giallo porta infine in cresta, dove si alternano lunghi tratti d'erba a rocce interrate e piane, anche di grandi dimensioni.

La superficie rimane comunque generalmente ampia e arrotondata, senza presentare passaggi di difficoltà rilevante, nonostante la costante esposizione sul lato orientale. In circa quaranta minuti dal Passo Valnera si accede alla vetta, preceduta da un modesto innalzamento roccioso, paragonabile ad una grande e comoda scalinata naturale. La sommità della Punta Valfredda, 2944 metri, si presenta come una cresta lunga e stretta, estesa approssimativamente in direzione nord-sud, con roccette interrate e rotte dal colore chiaro o rossastro. Un primo ometto, più basso, precede il secondo di qualche decina di metri: una scritta in vernice gialla avverte della fine del sentiero 5, mentre le asperità circostanti offrono comodi sedili ai viandanti. Il panorama, nelle belle giornate, è magnifico: particolarmente interessante per chi proviene da Ayas può rivelarsi la vista dei Laghi Palasina ad ovest, con i Valfredda nella medesima direzione ma ancora più sottostanti alla nostra vetta. Sempre dalla sommità si può apprezzare appieno la cresta "interna" che, nascendo dalla cresta sudoccidentale del Vitello, corre ad ovest dividendo il Vallone di Mascognaz dal Vallone di Palasina; su questa stessa cresta, ben evidente, la Punta Palasina (2782). Nel novembre 2014 si è notata la presenza di un nuovo libro di vetta, nascosto nell'ometto e protetto da un tubo di plastica, risultato purtroppo distrutto e zuppo d'acqua piovana nel luglio 2017 (!).

La discesa avviene lungo il medesimo itinerario della salita, anche se non è inusuale incontrare escursionisti provenienti dai dolci pendii sudoccidentali della Valfredda, parzialmente erbosi e traversati dai più ampi fronti franosi incontrati lungo la cresta meridionale; questi pendii declinano verso il sentiero 5C, nella zona immediatamente precedente il suo arrivo al Passo di Valnera.

Punta Valfredda. Il secondo itinerario

Gli immediati paraggi del Passo di Valnera e conseguentemente l'attacco della bella cresta della Valfredda sono raggiungibili, oltre che dall'ARP, anche da Estoul tramite gli omonimi laghi, puntando la Punta Valnera ed eventualmente coniugandone la salita a quella della stessa Valfredda, vista la vicinanza. Si realizza così un magnifico arco, che dai laghi si connette alle due cime.

Come illustrato nella pagina relativa alla Valnera, il sentiero 6A (EE) sale dai 1815 metri di Estoul raggiungendo dapprima gli omonimi laghi, in una bella valletta riparata, e quindi il Colletto Valnera - da non confondersi con il Passo Valnera, detto anche Waldonier Furke, per la vicinanza della Val Nera di Gressoney, terra in cui ancora oggi domina il dialetto Titsch. Il sentiero 6A, come anticipato, lascia Estoul ed i suoi ridenti pascoli alla volta dei boschi soprastanti l'abitato di Moucheroulaz o Moscerola, risalendo quindi in direzione nord fino ad uscire dal fronte di conifere in corrispondenza del rio Chamen. Da qui si addentra ben evidente per pascoli erbosi e poggi nella valletta dei Laghi di Estoul, lasciando a destra il massiccio Ciosé prima e le sei "dita" rocciose della Bocchetta di Eclou poi: un percorso intuitivo e alla portata di ogni escursionista allenato, che porta a raggiungere innanzitutto i Laghi di Estoul. Sulla destra del primo dei due laghi maggiori si nota il bivio con il sentiero 6B per la Bocchetta di Eclou, un passo panoramico che permette una bella vista su Gaby ed una discesa nel vallone di Staller, alla volta dell'alpe Grueben (2286 metri). Il sentiero 6A prosegue alla volta del vicinissimo, secondo lago, ne costeggia la sponda destra risalendo poi la testata settentrionale della valletta in corrispondenza di un canalone parzialmente erboso e piuttosto ripido, il cui ingresso è guardato da alcuni massi erratici e segnalato da qualche totem di pietra.

Il maggiore dei Laghi d'Estoul è contraddistinto da una sorta di ampio promontorio pianeggiante che lo divide quasi in due, al centro: questo promontorio indica approssimativamente, sulla riva opposta, la continuazione del sentiero. Il 6A prosegue in pendenza costante fin sotto al Colletto Valnera, dove la pendenza aumenta leggermente su fondo erboso. Il Colletto è una breve sella rocciosa intagliata sull'erta cresta sudoccidentale proveniente dai 2764 metri del Monte Bieteron. Dal Colletto, sotto al quale si scorgono i piccoli Laghi Valnera, si sale alla vetta omonima o si discende brevemente e all'ombra verso l'antistante Valfredda, raggiungendo anzitutto un massiccio ometto piramidale che segna il bivio tra il sentiero 105-5C e il 6A, in zona semipianeggiante ed erbosa, con ampie roccette. Da qui si prosegue verso la Valfredda come indicato in precedenza.

Tempistica

Per quanto concerne infine la tempistica, ecco i dati registrati nel corso della salita alla Valfredda effettuata da Varasc.it mercoledì 17 agosto 2006, con tempo nuvoloso.

Partiti alle 08.54 dal parcheggio di Estoul (1815 metri), abbiamo risalito il vallone di Palasina raggiungendo alle 10.27 il Rifugio Arp e ripartendone alle 10.43 verso oriente. Alle 11.36 eravamo al Colle Valnera, dal quale entravano in Ayas immani carovane di nuvole lattee, proseguendo poi sulla nostra sinistra lungo i pendii sottostanti la cresta meridionale della Valfredda; alle 12.00 attraversavamo il fronte franoso precedente l'uscita in cresta, dopo la quale, alle 12.41, eravamo in vetta. In questo tratto siamo stati lievemente rallentati dalla precaria visibilità concessaci dal maltempo in entrata da oriente, sul lato di Gressoney. Ripartiti dopo pranzo alle 13.16, siamo scesi tra le nuvole sempre più fitte lungo i pendii sudoccidentali, ritornando all'Arp per le 14.25 sotto una pioggia leggera. Ripartiti alle 15.32, abbiamo raggiunto Estoul alle 16.45, concludendo così la salita (purtroppo funestata dal meteo avverso) ad una vetta bella e gratificante.   

Varasc.it è tornato in vetta alla Punta Valfredda mercoledì 05 agosto 2009, verificando il perfetto aggiornamento del sito e del manuale Le Vette della Val d'Ayas per quanto concerne questa zona. Partito alle ore 07.30 dal parcheggio di Estoul ho toccato il bivio per il sentiero 6A alle 07.45, incontrando poco oltre i danni provocati da una valanga che ha distrutto ampio tratto del bosco, lasciando intravedere i prati di Moscerola in basso a destra. Per le 08.00 ero nella valletta dei Laghi di Estoul valicando il Rio Chamen. Raggiunto il primo dei Laghi di Estoul alle 08.35 ho piegato a destra raggiungendo in pochi minuti la Bocchetta di Eclou e, alle 08.50, la struttura portatile (con nuovo palo in acciaio) cui è annesso un helipad ligneo. Da qui ho intrapreso il sentiero numero 4 salendo in vetta, come indicato, affrontando cenge esposte e tratti impervi di roccia, non consigliabili. Per le 09.25 ero in vetta alla Punta Valnera, proseguendo quindi verso il Colletto omonimo e raggiungendo la Punta Valfredda alle ore 10.40. Tale salita è stata ripetuta il 22 agosto 2010, con discesa al Rifugio Arp.

Varasc.it è tornato in vetta il primo novembre 2014, partendo alle 9.30 da Estoul, raggiungendo la Bocchetta di Eclou alle ore 11.00 e la Valfredda alle 13.00, dopo pranzo. Non si sono notate variazioni rispetto a quanto indicato nel sito; copiosa la presenza di ometti sotto la cresta della Punta Valfredda.

La salita del 15 luglio 2017 non ha evidenziato cambiamenti, salvo la perdita del piccolo tubo con il libro di vetta, rispetto a quanto indicato. Si è incontrata una mandria di caprette, forse inselvatichite, sui pendii sottostanti la cima.

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