La Quota 2777 si pone come semplice spallone, situato a N45 48.662 E7 45.655, ad occidente del Lago Perrin.
La sua elevazione è giudicata in 2771 metri nella Carta dei Sentieri 8 de L’Escursionista Editore, in 2770 metri nella Carta dei Sentieri n.1. Cima erbosa e panoramica, ottimo e privilegiato punto di vista sulla coppia Monte Perrin-Gran Cima e sull’attacco della severa dorsale interna Monte Chaleau-Monte Pezzei-Monte della Nonna, la Quota 2777 non vanta alcuna bibliografia, pur essendo salita occasionalmente dal sottostante lago. Tali salite vengono compiute anche, come testimoniato in più occasioni, da ragazzini; è comunque utile un bastone per aiutarsi in discesa, vista l’inclinazione. Una sorta di rocciosa depressione o ampio imbuto si apre, invisibile dal basso se non sotto forma di canalone dirupato, nella parte sudoccidentale della cima; essa si configura nella zona superiore come un pendio erboso digradante verso oriente, delimitato da una ampia cresta sommitale, lunga circa 75 metri e pianeggiante. La cima dista 400 metri in linea d’aria dal bacino.
Il dislivello dal lago (2635) è di soli 142 metri, che aumentano fino a 798 dai 1979 metri del Crest Moreleté, stazione di arrivo della funivia proveniente da Champoluc. La difficoltà è valutabile in E, anche se l’assenza di traccia e la pendenza nel breve tratto tra il lago e la cresta sommitale complicano lievemente la salita. Il tempo necessario varia dai 20 minuti alla mezzora, per chi parte dal lago stesso, per un tempo totale di 3.00-3.30 ore sia per chi proviene dal Crest, sia da Mascognaz.
La partenza avviene, come anticipato, dalle sponde del bel Lago Perrin, raggiungibile sia da Mascognaz che da Champoluc via Monte Crest come illustrato nel volume Le Vette della Val d’Ayas. Dal lago ci si porta sulla sponda occidentale, costeggiando il Perrin lungo la riva meridionale o quella settentrionale, fornita nell’estate 2008 di un tratto attrezzato con corda di sicurezza. Dalla sponda occidentale si supera il prato retrostante il sentiero in prossimità dell’acqua, in piano, puntando l’ampio ed erboso versante orientale della Quota. Tale pendio si mantiene sui 40° di pendenza, con terreno ricoperto da erba minuta e frequenti spazi di terriccio, caratterizzato anche da un vasto fronte franoso staccatosi ed immediatamente “poggiatosi” sul pendio sottostante; se ne può seguire il contorno grazie alla profonda linea di frattura aperta nel suolo, ben visibile durante la salita. Malgrado la stabilità dell’area smossa si consiglia, per cautela, di salire ai lati di tale spazio. A poca distanza dalla vetta la pendenza diminuisce bruscamente, sempre su erba, salendo dolcemente fino alla lunga cresta che delimita ad occidente la Quota. Tale cresta è estesa da nordest a sudovest, ove, nella parte terminale, collassa nel citato “imbuto” o depressione rocciosa, singolarmente dicotomica in quanto nuda e priva d’erba.
Il panorama è eccellente, a sud-sudovest, verso la zona del Corno Bussola e della Punta Piure, nonché come accennato sulla triade Monte Chaleau-Monte Pezzei-Monte della Nonna, sulla Testa Grigia, sulla Gran Cima e sul Monte Perrin. In particolare, è perfettamente visibile l’erto canalino orientale del Lago Perrin, che risale tra queste due ultime sommità.