Posto nell'alta Ayas lungo la dorsale intervalliva orientale, il Monte Bettaforca (2971, N45 51.841 E7 46.792) si presenta come una lunga cresta rocciosa ed erbosa, allungata da est verso ovest, con tre sommità: la prima, verso ovest, più marcata, è la vetta. Seguono due rilievi minori, sempre in forma di modeste gobbe di pietrame grigiastro: il più orientale è la Quota 2969 (rilevamento GPS). L'etimologia del toponimo Bettaforca è composta dall'antica commistione del termine celtico Bett, "capanna" o "riparo", e dal latino da forca o "ristretto passaggio". Nel 1923, l'opera Itinerari alpini V. Dall'Attendamento S.A.R.I. in Valle d'Ayas descrisse molto sommariamente il Bettaforca: Monte Bettaforca, m. 2967. Senza grande interesse alpinistico, si può salire in ore 1,30 dal Colle di Bettaforca.
Il Bettaforca sovrasta da sud l'omonimo Colle, permettendo una magnifica vista sull'intero insieme del Palon di Resy (2676), Monte Rosso di Verra (3021) e Punta Bettolina (2996, N45 52.571 E7 46.868). Verso sud, invece, è spettacolare la vista sul complesso del Rothorn (3152), mentre ad ovest i rilievi d'erba e sassi della Quota 2828 nascondono sia il Lago Ciarcerio (2376, N45 51.227 E7 45.502) che il Monte Cavallo (2470, N45 51.188 E7 45.365). La salita avviene generalmente dal lato meridionale del monte, per dossi erbosi (prima) e pietraie (in seguito): il dislivello da Champoluc è di 1403 metri, dal Crest (1979, N45 49.979 E7 44.585 ad arrivo funivia) 992 metri. Il tempo richiesto è di due ore e trenta-tre ore dal Crest, la difficoltà EE; si incontrano semplici passi di roccia sulla cresta sommitale e saltuarie lastre inclinate durante gli ultimi metri di salita dalla cresta SO. L'acqua è disponibile al Crest o al Belvedere (2300 circa, N45 50.697 E7 45.092). La segnaletica è assente nel tratto finale. Vicino al Bettaforca, ad occidente, si elevano i pianori sommitali della bella e panoramica Quota 2828, incombente sul sottostante Lago Ciarcerio. Lungo la vicina dorsale intervalliva sorge invece la fiera e caratteristica Quota 2962, dalla doppia vetta, divisa da un invisibile "fendente" in direzione nord-sud. Entrambe le cime sono state salite svariate volte da Varasc.it, l'ultima nell'agosto 2015.
Avvicinamento al monte Bettaforca
La partenza avviene all'arrivo delle funivie del Crest, comodamente raggiungibile da Champoluc (dietro alla chiesa o tramite il cosiddetto "Pistone", sentiero 13) in mezzora-quaranta minuti. Una volta al Crest si lascia alle proprie spalle la stazione prendendo la carrabile sulla sinistra, molto panoramica verso ovest e NO, con bella vista sul Petit e Grand Tournalin e a volte sul Cervino. Poco oltre il Crest Crefourne si prende il bivio sulla destra, ben segnalato dalle paline gialle, prendendo la carrabile che conduce al Lago delle Rane (2100 metri circa, N45 50.400 E7 44.713) e successivamente al Lago Contenery, alla cui sinistra (W) sorge appunto il Ristoro Belvedere. Da qui si procede alla volta del soprastante poggio erboso che porta al Colle Rothorn ed alla pista Ostafa II-Sarezza, proveniente dal Colle Sarezza: è sufficiente seguire la carrabile fino al bivio per il ristoro (a sinistra), dove la strada prosegue scendendo bruscamente per poi risalire verso il Ciarcerio, più a nord.
E' sufficiente compiere i primi metri della curva, sotto alla roccia interrata che chiude il pianoro erboso appena costeggiato, per trovare le indicazioni che ci conducono alla nostra destra: qui, sul pendio erboso, notiamo subito la netta traccia obliqua del sentiero, già visibile in lontananza, prima ancora del bivio. Risalendo la traccia giungiamo al piano soprastante, dove il sentiero si perde: restano tuttavia numerosi ometti e la direzione è facilmente intuibile. Si continua in piano verso est, dopo aver superato la facile ed ampia pietraia retrostante la pista proveniente dal Colle Sarezza, procedendo verso il Colle Rothorn (2689, N45 50.998 E7 46.959): quando gli ultimi poggi erbosi lasciano spazio all'enorme distesa di massi che lo cela, voltiamo a sinistra (N) dove un ruscello scaturisce dalla pietraia. Qui troviamo vecchie frecce gialle, relative in realtà al valico stesso. Le superiamo su sassi interrati e traversando un pendio erboso che, in caso d'acqua, si rivela lievemente scivoloso: subito dopo si affronta un modesto canale sassoso, difficile da distinguere in lontananza dalle altre lingue di pietraia che intersecano il pendio; fin qui ci guidano comodi ometti, visibili però da vicino. Il canale è in modesta pendenza e non presenta difficoltà, risalendolo nella parte mediana: sulla sinistra si ha erba intersecata da affioramenti rocciosi interrati, perpendicolari all'asse mediano del canale, mentre sulla destra vi sono massi grigi di medie dimensioni, coperti da licheni giallo chiaro. Voltandosi indietro dall'uscita del canale si scorge, nell'ordine, il canale stesso, una breve striscia erbosa, una lunga e stretta pietraia grigia, un ruscello, poggi erbosi.
Sopra di noi, verso nord, comodi ed assolati pascoli ci portano alla volta del monte, il quale resta stranamente celato fino all'ultimo: alla nostra destra si susseguono elevazioni senza nome, quali la Quota 2962 ed altre, mentre proseguiamo su esili tracce di sentiero coadiuvate da comodi e visibili ometti, spesso posti su rocce piane che affiorano dall'erba. In una piccola conca, a 2716 metri, scopriamo all'ultimo momento un laghetto intorno al quale affiorano altre polle effimere, sui cui fondali spesso restano erba e fiori. Il piccolo bacino, come constatato il 19 agosto 2009, è effimero. Si prosegue sulla destra del lago risalendo il modesto rialzo erboso alle sue spalle, tornando quindi a sinistra (W) su schegge di roccia ed erba, puntando infine i Tournalin ed il Monte Roisettaz (3334). Vediamo ormai il Bettaforca, che ci presenta la cresta SO, prevalentemente rocciosa: una vasta pietraia, con una sorta di depressione centrale, guarda l'ampia base meridionale di tutto il monte.
Salita in vetta
Due sono i possibili itinerari per l'accesso alla vetta del Bettaforca: il primo consiste semplicemente nel risalire l'ampia cresta SO, su roccette ed erba, terminando la breve salita su lisce placche grigie provviste di comode crepe, in cui crescono erba e piante grasse. Si esce sulla cresta sommitale a poca distanza dalla vetta, dove sorge un basso ometto la cui parte inferiore è tenuta insieme da malta, coperta da licheni arancioni; sopra sono stati posti altri sassi. Sulla faccia meridionale dell'ometto è posta una tavola orientativa dal colore chiaro, visibile dalla distanza, che elenca solo una serie di vette; notare la dicitura della parola "Lyskamm Orientale", al punto 3. Sulla cresta è necessario muoversi con cautela per non inciampare nelle roccette scure, rese ancora più nere dai vecchi licheni; volendo pranzare al riparo dal vento, un comodo intaglio è disponibile poco più ad est, anche se per raggiungerlo bisogna affrontare un delicato passo su roccia; ad est dell'intaglio si trova la Quota 2969.
Il secondo itinerario conduce proprio a questo intaglio: è sufficiente portarsi al centro della vasta pietraia alla base del Bettaforca, procedendo verso N e risalendola su erba e schegge, puntando il ben visibile varco nella cresta sommitale. Anche qui, tuttavia, è necessario affrontare un delicato passo di roccia per raggiungere la vetta vera e propria, dove sorge l'ometto con la targa orientativa. Da segnalare, infine, che il Bettaforca (quando le condizioni nivometeorologiche lo consentono) è meta di salite scialpinistiche, non contemplate da Varasc.it. La relazione di questa salita è disponibile ne Scialpinismo in Val d'Ayas, Giorgio Merlo, pp. 56-57.
Tempistica
Ecco i dati (forzatamente sensibili di diminuzione temporale, visto il carattere "esplorativo" dell'ascensione) registrati nel corso della prima salita di Varasc.it al Bettaforca, domenica 12 agosto 2007. Partiti alle 08.45 dal Crest, abbiamo superato il canalino alle 10.42, il laghetto alle 11.05, la vetta alle 11.38. Discesi dall'intaglio ad E della vetta alle 12.57, abbiamo raggiunto alle 14.00 la pietraia sotto al Colle Rothorn, procedendo quindi per il valico stesso.
Varasc.it è tornato al Monte Bettaforca mercoledì 19 agosto 2009, proseguendo quindi per la Quota 2962. Partiti alle 09.17 dal Crest, abbiamo raggiunto la vetta del Bettaforca alle 12.10, ripartendone alle 12.30 e raggiungendo questa seconda cima alle 13.00. Si segnala che il sentiero 11 per il Colle Rothorn è stato recentemente segnalato con numerose frecce gialle.
Varasc.it è tornato al Monte Bettaforca giovedì 04 agosto 2011, partendo dal Colle Rothorn alle 09.33 e raggiungendone la vetta alle 10.40. Il lago a quota 2716 si è presentato interamente asciutto, mentre non si sono rilevate ulteriori differenze con quanto descritto in precedenza in Varasc.it e nel manuale Le Vette della Val d'Ayas.
La salita dell'11 agosto 2015 non ha rilevato differenze in merito a quanto indicato in questa pagina.