Quota 2850 - “Spalla” Ovest Becca Torché
Meta secondaria e non già vetta a sé stante, la Quota 2850 è situata immediatamente sotto ed a ovest della vetta della Becca Torché (3016, N45 41.431 E7 47.154), sorta di ampia spalla cosparsa di roccette e formata dall’unione di due creste divergenti, quella che corre verso la Becca Chalex (2356, N45 41.407 E7 45.729) e quella della Becca Mortens (2735, N45 41.783 E7 46.523). Essa può essere considerata dunque una meta ausiliaria della vicina Mortens, importante però per ammirare al meglio l'impressionante parete N della Torché e, da un punto parimenti privilegiato, l'ampio "circo" creato dalle due Dame, dal Colle Chasten, dall'imponente sagoma del Monte Nery o Becca Frudiera, dalla Soleron, dalla Punta Champlon. La salita può essere coniugata con la conquista della Mortens, il percorso è quasi completamente identico; il dislivello dai 658 metri di Isollaz è di 2192 metri, dai 1176 di Ollion, di 1674. Il tempo previsto è di 04.30 - 5.00 ore da Fontaney, la difficoltà EE; in caso di neve o ghiaccio, il sentiero nell'alto vallone di Trön si presenta ghiacciato e difficoltoso, la pietraia ai piedi della "spalla" a quota 2850 infida a causa delle frequenti buche nascoste. Si sconsiglia caldamente la salita a persone sofferenti di vertigini o facilmente impressionabili dall'esposizione, nonché ai bambini. Nell'agosto 2013 Varasc.it è tornato in vetta alla Torché, questa volta dal Vallone di Chasten. Per questo itinerario alternativo si veda la sezione Becca Torché. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Becca Mortens, "Spalla" Q. 2850, un percorso comune Come anticipato, la partenza avviene ai 658 metri di Isollaz, frazione di Challand - Saint - Victor lungo il torrente Evançon: qui si percorre in automobile la mulattiera che costeggia i pascoli ed i boschi dell'antica Torre di Bonod o Bonot, fino al divieto di transito per i veicoli non autorizzati. La carrabile, a tratti asfaltata, conduce ad Ollion (1176), Fontaney (1423, punto di ingresso del vallone di Dondeuil) e quindi Chalex (1780, N45 40.827 E7 45.620), al quale giungiamo in due ore da Ollion, a sua volta un'ora e trenta di cammino da Isollaz. La partenza effettiva di questo percorso è proprio Chalex, oltre al quale alpeggio si trova la deviazione per il sentiero 1C (Chalex- "Tronc"- B. Chavernie, 3.30, EE su carta APT Arnad e Challand). Occorre proseguire lungo la carrabile per circa 200 metri verso est, alla volta del Colle Dondeuil, fino ad un albero isolato sulla sinistra della strada; poco più avanti si scorge un inserto di cemento lungo la carreggiata, per il deflusso idrico. Voltando a sinistra nel pascolo si risale fino ai vicini alpeggi, le malghe di Chalex (1850, N45 40.921 E7 45.852). Tra le due malghe affiancate si nota la partenza del sentiero 1C, che rimonta alle spalle della malga occidentale entrando nel bosco retrostante, tra muretti e vecchie frecce gialle; per ulteriori informazioni al merito, si consiglia di accedere alla pagina dedicata alla Becca Chalex. Il sentiero procede ad ogni modo ben visibile, ancorché poco frequentato, nel bosco: si arriva (direzione W) ad una malga isolata e dotata di fontanella (1933, N45 41.009 E7 45.606) le si sale alle spalle proseguendo in direzione NO nel bosco. Raggiunta una zona di grandi massi, preannunciata dal maggiore su cui è scritto in giallo "BECCA MORTENS" (2034, N45 41.24746 E7 45.39773 , sulla destra del sentiero) si procede a sinistra (N) uscendo dal bosco dopo gli ultimi massi con ometti e segni gialli poco visibili. Siamo a circa 2080 metri, a S della cresta occidentale della Chalex, tra prati e pietraie rosse provenienti dalla cresta stessa. Si procede verso N descrivendo una grande curva (con qualche tornante ben tracciato) passando sopra Ollion fino ad un masso isolato posto a 2166 metri dove declina la cresta W della Becca Chalex. Sul masso sono dipinti i numeri 6 / 9 / 8; il sentiero rientra nel bosco a destra, scendendo di qualche metro, descrivendo una prima curva e risalendo un secondo costone erboso al cui culmine si trovano altre comode roccette: da qui (2180) si scorge per la prima volta la Becca Mortens, la Punta Champlon (2678, N45 43.512 E7 47.308) e si accede all'alto valloncello di Trön, tra ginepri ed erba che invade il tracciato, pur sempre visibile e comodo. Dieci minuti più tardi il sentiero giunge al centro di una grande pietraia proveniente da est, dove si nota una vecchia malga cadente: si tratta del cosiddetto "cappello" di Trön, o meglio dell'Alpe Trön Superiore (2147, N45 41.502 E7 45.994). I due alpeggi principali, La Trön e Renou, sono invisibili a SW e più in basso. Poco oltre i ruderi della malga, lungo la pietraia, si incontrano le prime frecce gialle che conducono effettivamente fino alla cresta SE della Mortens: tutta questa segnaletica, però, è contraddistinta dall'insolita abitudine di comparire prevalentemente a chi le transita esattamente sopra. Occorre rimontare la grande pietraia rossastra oltre la curva descritta dal versante S della Mortens, risalendola sul lato sinistro (per chi sale) che è più erboso ed accessibile. Alle nostre spalle il valloncello viene chiuso dalla cresta della Becca Chalex, in alto la pietraia compie una curva molto ampia sulla destra (est), sotto la cresta sommitale della Mortens stessa: si raggiunge un vasto circo di probabile origine glaciale, equamente suddiviso tra erba e pietrame, a circa 2600 metri. Il dislivello affrontato dall'Alpe Trön Superiore è di circa 703 metri e richiede circa due ore, o meno. Sulla sinistra della conca (N) comincia la cresta SE della Mortens, facile da raggiungere tra erba e sassi: si giunge sotto la dorsale subito nei pressi del ben visibile cartello bianco "Zona a caccia specifica" dell'Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali della Regione aostana (2669, N45 41.679 E7 46.690). La cresta è generalmente ampia e cosparsa di frequenti roccette di medie dimensioni, solitamente salde; la vista sul vallone di Chasten è spettacolare. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Volgendosi a destra (est) si punta l'alto ed elegante rilievo sormontato dalla vetta della Torché, già visibile: le due creste della Mortens e della Chalex convergono fino ai piedi dell'ultima parete occidentale della Dama, delineando un ampio triangolo di pietraia grigia, a tratti instabile, aperto ed esposto alla luce solare (nonchè ai colpi di vento provenienti da ovest). Non vi è un percorso privilegiato, anche se la cresta meridionale, quella proveniente dalla lontana Chalex, è più erbosa; si consiglia ad ogni modo di tenersi lontani da entrambe le creste, specialmente da quella settentrionale, mostruosamente esposta sull'alto vallone di Chasten. A quota 2830 circa il pendio comincia a declinare, abbattendosi in un'ampia spalla semipianeggiante, un piccolo balcone -o forse, pianerottolo - proprio lungo la parete N della Torché: un colossale e silente, verticale santuario di roccia in ombra. Un salto a filo di piombo, un immenso palmo di mano stratificato da mille bordi e linee impercettibili, sul quale la Quota 2850 permette probabilmente il miglior colpo d'occhio possibile. Tempistica Ecco i dati dell'escursione di Varasc.it alla Quota 2850 ed alla Becca Mortens, effettuata domenica 11 novembre 2007, con vento molto forte dai quadranti nordoccidentali. Alle 10.13 lasciavamo Chalex, nel Vallone di Dondeuil, arrivando alle 11.30 a Trön, ostacolati dal vecchio ghiaccio sul sentiero; alle 13.45, superata l'infida e vecchia neve sulla pietraia terminale, eravamo alla Quota 2850. Ripartiti alle 14.01 per la Mortens, dopo un'erta discesa su rocce insidiose, abbiamo raggiunto la suddetta vetta alle 15.10, ripartendone venticinque minuti più tardi e rientrando a Trön alle 16.50, al tramonto.
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