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La storia di Varasc.it: una costante evoluzione Varasc.it è un sito, il che implica un carattere - contenuti, aspetti, caratteristiche etc. - in costante evoluzione. Ecco tuttavia un cenno della sua storia. Tutto ebbe inizio nell’anno 2004: brodo di coltura primordiale fu una forte passione per la montagna, mentre la scintilla (fulmine o meteora, come preferite) che accese la vita nelle desolate lande di un provider fu un forte, lancinante senso di “mancanza” nei confronti dell’amata Val d’Ayas. L’idea di creare un sito a lei dedicato nacque così, senza “strappi” e senza folgoranti intuizioni; la sua realizzazione sarebbe stata invece più laboriosa, dovendo conciliare tanta determinazione ed entusiasmo con una solida, ancestrale e cordiale antipatia per la vita “da scrivania” e le relative pastoie - computer, televisione e, peggio che mai, videogiochi o PlayStation. Il primo nucleo del sito sarebbe apparso alquanto rozzamente: links dai colori improbabili, immagini “grezze” e non rifinite, troppo grandi per chiunque si affidasse a connessioni lente. Testi forse abbondanti di entusiasmo ed ancora poveri di contenuti; mancanza di una vera, solida base bibliografica e cartografica. Ma era un inizio, una testa di ponte in un terreno ignoto e, per un ragazzo nato e cresciuto con il solo scopo di “andar su”, inospitale: l’informatica. La pazienza dei visitatori, le critiche, i suggerimenti e gli aiuti preziosi degli amici conosciuti proprio grazie a questo progetto avrebbero contribuito ad affinare il mio lavoro. Le linee-guida, o la politica interna del sito, restavano chiare: qualcosa di molto semplice, perché chi frequenta le montagne solitamente non è un hacker, qualcosa di completo ed accurato - perché la responsabilità di indirizzare le persone su un sentiero è ovviamente molto forte- e, infine, qualcosa che fosse priva di pubblicità, disordine, oggetti lampeggianti, sfondi & loghi per cellulari. Su questi binari si sarebbe evoluto il progetto iniziale, accomunando una grafica semplice ma funzionale, una “divisa” gialla e nera studiata per evitare di affaticare gli occhi del lettore con sfondi abbacinanti, contenuti più volte rivisti e ristrutturati, immagini sempre nuove e da sempre diverse angolature, per aiutare la comprensione dei testi. Nell’ultimo anno l’adozione del GPS ha implementato l’utilità del sito, mentre la pubblicazione di fotografie scattate dai visitatori - nella sezione Le Vostre Fotografie - è proseguita costantemente, così come i contatti e gli scambi di links con siti, forum, blog inerenti ad Ayas ed alla montagna. Piccole caratteristiche involontarie sarebbero assurte al ruolo di elementi distintivi, come la tendenza a descrivere dettagliatamente ogni tratto, ogni elemento naturale o artificiale degno di nota, se utile per aiutare il viandante. Testi sempre abbondanti, concepiti per guidare dalla partenza alla meta un escursionista- tipo concepito come completamente ignaro del percorso, potenzialmente sviato da maltempo o scarsa visibilità, in maniera chiara, esaustiva e non limitata alle canoniche “tre righe” tanto comuni sul Web. Un lontano errore sarebbe invece diventato l’imperfezione alla quale sono ormai legato: l’uso della pagina originariamente preparata per le salite sui “4000” ayassini e del massiccio del Rosa, chiamata difatti “Alpinismo”, per escursioni lunghe o impegnative, ma certo non alpinistiche in senso lato. Un errore?, forse, una disattenzione, oggi una piccola caratteristica che, come una polena, contribuisce all’identità dell’intero vascello. Con l’aumentare delle visite e, probabilmente, con la “salita” negli elenchi dei motori di ricerca, sono giunti anche alcuni indesiderati episodi di plagio ed appropriazione indebita, o meglio, pubblicazione non autorizzata del materiale fotografico e testuale del sito. La proprietà ed il diritto d’autore inerenti a Varasc.it sono sempre state rivendicate e difese nei termini previsti dalle leggi nazionali, perché (seppure interamente gratuito e privo di fini di lucro, sin dalla sua comparsa online) questo sito è frutto di un lavoro di aggiornamento lungo, costante, accurato ed interamente volontario. Si basa su ore passate tra scanner, computer, e-mail e ricerche sul Web, su antichi manuali e nuovissime carte geografiche, su ricerche in mezza Italia e non solo, su centinaia e centinaia di pagine di appunti scarabocchiati su sentieri, rocce e perfino ghiacciai. Su continue ed insistenti richieste a decine di pazientissime persone in Ayas, in Piemonte ed altrove. E’ interamente gratuito ed aperto al navigatore, a condizione del rispetto della mole di lavoro alle spalle di questo progetto; si precisa che nel corso degli ultimi anni sono state intentate cause per la difesa del proprio lavoro. Varasc.it ha sempre mantenuto, come parte del proprio DNA fondamentale, la convinzione che non basti descrivere dalla A alla Z le escursioni e la natura di una terra, per poter veramente affermare di conoscerla. Alpinismo e cultura, escursionismo e storia vengono così proposte insieme al navigatore: la montagna non è solo dislivello e scale di difficoltà, bensì anche curiosità e passato, saggezza e tradizione, toponomastica e leggende, storia e mistero. Del 23 dicembre 2007 è l'idea di estendere il novero delle località illustrate nel sito anche alla Comunità Montana Evançon, integrando le prime relazioni (Courma di Machaby e Tête de Cou) nell'ottica di un ampliamento dei contenuti toccati ed offerti da Varasc.it; allo stesso tempo viene costantemente implementata la sezione Approfondimenti storico-culturali. Costantemente migliorata, seguendo la fortuna che regola le acquisizioni di materiali così rari, è la sezione Recensioni. Nell'agosto 2008 è stato pubblicato il manuale "Le Vette della Val d'Ayas", gratificato dall'interesse e dal favore dei lettori sia durante le presentazioni, sia negli incontri casuali in montagna, sia infine nei contatti a mezzo Web. Nuove mete in montagna, nuovi orizzonti culturali sono stati coltivati fino al novembre 2009, data in cui viene aggiornata questa pagina, e continueranno ad esserlo per offrire un insieme sempre più valido ed aggiornato; proseguono l'aggiornamento e le indagini storico-culturali, tra cui, nel maggio 2010, il Sunto archeologico e, a fine anno, la pubblicazione dell'indagine storica intitolata Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ovest. Un volume che ha riscosso il successo del pubblico durante le numerose presentazioni, riportando alla luce la vera storia del dimenticato naufragio aereo delle Dame di Challand. Il lavoro storiografico, sempre in chiave divulgativa, è proseguito costantemente; del novembre 2011 è ad esempio la sezione Le prime fonti. Bolle pontificie e la Val d'Ayas, volta ad "irrobustire" l'offerta ed i contenuti del sito. Parallelamente, Varasc.it offre anche un ampio contenuto multimediale tramite The Varasc.it YouTube Channel e, dal 2012, tramite l'account Varasc.it on 500px.com. L'affezione del pubblico, unitamente ai complimenti degli escursionisti incontrati in montagna, alle tante e-mail di richiesta ed ai suggerimenti, costituiscono la maggiore e più alta gratificazione per un progetto il cui DNA riunisce pochi, importanti elementi: una passione antica e mai sopita, una curiosità ed una “fame” spietata di nuove vette, l’anelito del ritorno in luoghi già raggiunti ed amati, una costante tensione verso la montagna. Grazie dunque per aver fatto parte, a vostra volta, di questa piccola storia in continua evoluzione. ..Benvenuti, dunque, in Varasc.it.
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Dichiarazione d'intenti presente alla pagina Warnings & Welcome