Gran Lago delle Cime Bianche-Lacs de Rollin    

 

Posto a 2808 metri di quota, profondamente incassato al termine del lungo sentiero che porta da St.Jacques-Blanchard verso il soprastante Colle Inferiore delle Cime Bianche, questo ampio lago sorprende per dimensioni e bellezza. E' seminascosto dalle pieghe verdeggianti del terreno, ed appare chiuso in un'alta conca: da una parte i versanti inferiori della Pointe de Rollin (3060 metri), dall'altra parte il versante parimenti scosceso verso il Colle Inferiore. Occorre precisare subito che, per ammirarlo in pienezza, è necessario continuare a salire lungo il sentiero numero 6, che da St.Jacques conduce in circa quattro ore alle Cime Bianche. Il sentiero raggiunge il lago sulla destra, valicandone poi lo stretto tratto centrale su un comodo guado composto da pietre piatte, per poi risalire sulla sinistra lungo l'ultimo tratto che precede i pianori soprastanti la parte alta della Valtournenche. Il lago, molto esteso, ha un caratteristico colore blu profondo, particolarmente evidente dall'alto; da esso scaturisce un torrente che accompagna gli escursionisti durante l'avvicinamento. Come particolarità, nell'estate 2005 ha ospitato la "Regata più alta del mondo", le cui immagini sono state  trasmesse per televisione. Nelle vicinanze notiamo anche altri due laghi minori, i Lacs de Rollin. La ricezione per i telefoni, in caso di emergenza, è buona.    

Il Gran Lago è formato da due laghi in realtà, il primo più piccolo, separato dall’altro da uno sperone arrotondato di serpentinoscisti troncato sul lato W per permettere il contatto delle acque. Il lago maggiore ha sponde ripide sul lato N e W, ed acqua particolarmente chiara per la sospensione di particelle serpentinose, portate dal soprastante Ghiacciaio di Ventina. I due laghi sono circondati da prasiniti, serpentinoscisti, calcemicascisti. A N del maggiore, si rinvengono anche detriti di falda a grossi elementi.

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I laghi delle Cime Bianche sono tipici bacini di pianalto, secondo il Rovereto (Trattato di geomorfologia, Hoepli), citato dal professore Umberto Monterin. Si trovano raggruppati a poca distanza gli uni dagli altri, sul terrazzo che dal Colle Superiore delle Cime Bianche scende costeggiando le medesime vette; nel 1927, essi erano otto. Anche i piccoli bacini sono circondati da prasiniti, calcescisti, detriti di falda di calcari dolomitici, secondo il glaciologo professor Monterin. A fine estate sono usualmente contornati da una ampia zona melmosa, dovuta all'evaporazione dell'acqua. Lo stesso Monterin segnala nei suoi articoli del 1926-1927 il “Lago Perso”, il maggiore, allungato e parallelo alla catena Cortoz-Marmore, circondato da serpentinoscisti, cloritoscisti, prasiniti, calcari dolomitici.

 

 

 

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