Cime Bianche. Gran Sometta
Le Cime Bianche sono tre vette note e ben evidenti che, creando un
piacevole contrasto cromatico tra il verde delle praterie d'alta
montagna, sorgono in fondo al vallone di Courtod o di Cime Bianche, lungo lo spartiacque tra Ayas e
Valtournenche.
Le Cime Bianche sono composte da rari
affioramenti calcarei risalenti al Triassico, l'era più lontana del
Mesozoico, e sono paragonabili alle famose Dolomiti. Contengono anche
gli unici fossili trovati in Valle d'Aosta, dei rari coralli; queste
rocce, dal colore chiaro, risaltano molto sui calcescisti e sulle rocce
ofiolitiche circostanti, per cui sono molto visibili. Vai alla Galleria fotografica - Vai a GPS Le Cime Bianche e la Sometta nella letteratura Nel
1923, l'opera "Itinerari
alpini V. Dall'Attendamento S.A.R.I. in Valle d'Ayas" descrisse
la Gran Sometta o
Cemetta, m. 3167. Interessante belvedere sulla testata della
Valtournanche e valle d'Ayas. Il volume
forniva sommarie informazioni sulla salita per
la cresta N.-E. e Per il versante Nord, oltre
che per la cresta Sud, dal colle
inferiore a sud delle Cime Bianche in un'ora circa. Nel 1962, La Valle del Cervino di Francesco Cavazzaro descrisse la Gran Sometta o Cemetta ( m 3166 IGM e TCI). Facile montagna; isolata com'è offre uno splendido punto di vista su tutto l'alto bacino di Valtornenza. Se ne dipartono tre creste: quella E scende sul colle superiore delle Cime Bianche (colle della Gran Sometta o di Fièry); quella S scende sul colle inferiore delle Cime Bianche, bocchetta N; quella O scende a formare la Motta di Pleté. Il Canonico G. Carrel nel numero 12 del Bullettino
del Club Alpino Italiano, 1° semestre 1868 pubblicò il
pregevole articolo La Vallée de Valtornenche
en 1867, descrivendo la Grand'Cemetta. Cette
gracieuse cime est sur la même arête que la Motta de Plété, mais
elle est plus au levant et beaucoup plus élevée (3230m). La vue en est
très-étendue. On voit très-bien le Mont-Blanc, la cime de Luseney, la
Dent de Rond, la Dent-Blanche, les Mischabels, le Breithorn, la Tête-Grise,
la Roizetta et le Grand-Tornalin. On distingue aussi le lointain le
Mont-Viso et les magnifiques cimes des Alpes Graïes. Cette pointe est
tout à fait en face du Mont-Cervin. (...) La Grand'Cemetta domine au
midi le col des Cimes-Blanches (2911m) par lequel on passe pour aller de
Valtornenche à Ayas. Elle domine au levant le Col Supérieur dit aussi
des Cimes-Blanches (3021m) que traversa De Saussure le 16 août 1792 en
se rendant du Breil à Saint-Jacques d'Ayas. Elle domine enfin les
immenses glaciers qui s'étendent au pied du Breithorn depuis ce col
jusqu'à Saint-Théodule. C'est un passage très-fréquenté par les
voyageurs qui se rendent d'Ayas et de Gressoney en Valais par les
glaciers de Saint-Théodule. Ce fut à un petit kilomètre de ce col que
périt dans une profonde crevasse François-Léon Welf, syndic de
Gressonney-la-Trinité, le 2 septembre 1852, à 8 heures du soir. Tout
ce qu'on a fait alors pour le retirer de cet abime à été sans succès.
Le glacier a gardé sa victime. Il
dotto Autore aggiunse inoltre: (...)
L'étymologie de Cimes-Blanches vient vraisemblablement de la couleur de
la roche qui compose l'arête des montagnes qui séparent les hauts pàturages
de Valtornenche et d'Ayas depuis la Roizetta jusqu'à la Grand'Cemetta;
ce sont des masses énormes de calcaire plus ou moins blanc. Gran Sometta. La via di
salita Varasc.it è tornato in zona più volte, dal 2003 al 2013, ma ecco il resoconto esemplificativo dell'ascensione effettuata da Varasc.it sabato 30 luglio 2005. Per le modifiche accorse durante il 2007 nella zona dei due Colli di Cime Bianche, si veda il volume Le Vette della Val d'Ayas. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Partito alle 09.26 da Blanchard, il paese
soprastante St.Jacques, ho raggiunto con bel tempo Fiery alle 09.41. Il
percorso è, inizialmente, similare a quello necessario per salire al Bivacco
Città di Mariano: tuttavia si supera il bivio per il bivacco
continuando dritti, fino a raggiungere l'apparente testata della
valletta, dove sorgono alcune strutture abbandonate. In particolare, la
piccola baita meglio conservata presenta un sicuro punto di riferimento
al viandante: vi si trovava un curioso cartello giallo, molto vistoso, che
avvertiva di prestare attenzione al CANCELLO COMANDATO
ELETTRICAMENTE, scomparso nell'estate 2008.
La casetta risale al 1910 ed è stata raggiunta alle ore 11.20. Dopo un'altra monotona successione di pianori erbosi e salitelle, si raggiunge alle 12.34 il primo bacino lacustre, di un blu intenso. Si valica l'emissario su comodi sassi (segnali) risalendo l'erto dosso roccioso ed erboso a W del primo lago, il minore. Il lago successivo, più vasto, è il Gran Lago delle Cime Bianche, dove si tiene la " regata più alta del mondo". La ricezione dei cellulari, vista forse la vicinanza con Cervinia, è ottima. Salendo scopriamo in realtà la presenza di tre laghi, uno molto più elevato degli altri, alla loro destra (il Lac de la Pointe de Rollin). Alle 13.05, giunti ad attraversare la seggiovia
del Colle Inferiore delle Cime Bianche, ci ritroviamo in un paesaggio
lunare: immensi pianori sassosi, detriti metallici e vetrosi, assenza di
vegetazione, eccettuate poche margherite. Davanti e sotto di noi
si stende la valle del Breuil, con Cervinia e la sua diga artificiale.
Sulla destra, il Plateau Rosa, già visto a
fine giugno 2005 durante la salita al Breithorn
Occidentale. Alla nostra sinistra, una breve cresta di detriti. Partiti
alle 13.30 con buon slancio, arriviamo in vetta entro le 13.35, dopo una
facile salita dove sussisteva il rischio di smuovere schegge di roccia;
data l'esposizione, è forse corretto tenere i bambini per mano,
nell'ultimo tratto. Nuovo tracciato di avvicinamento, estate 2007 Lungo il tratto inferiore del TMR per le Cime Bianche e, inizialmente, per il Bivacco Città di Mariano, si segnala una variazione: appena oltre Fiery (N45 52.177 E7 43.708) è infatti stato realizzato l'ottimo sentiero che risale il valloncello di Tzére, accedendo innanzitutto al bosco retrostante la pensione Bellavista. Qui si alza descrivendo un'ampia curva sulla destra, panoramica sulla bella cascata proveniente da Tzére e dal lago omonimo: si passa sotto una evidente parete rocciosa nera, con alcuni nomi incisi in giallo, raggiungendo una bella terrazza panoramica con tanto di panchina e staccionata. Appena oltre il sentiero, recentemente messo in sicurezza, si inerpica sul lato destro (per chi sale) della cascata, con gradini e tubi blu in polietilene corrugato, atti a contenere eventuali tracimazioni. Appena sopra si accede, dopo gli ultimi alberi, al valloncello di Tzére: il sentiero corre sulla destra del pianoro e del torrente, con frequenti innesti di pietrame nei punti più cedevoli, in piano. Si arriva ad un ponticello in legname chiaro (N45 52.963 E7 43.307), con una unica balaustra sul lato a monte: da qui si scorge una bella vista del Palon di Tzére (N45 53.603 E7 42.785) e del Bivacco Mariano. I segni gialli - frecce e TMR- sono frequenti. Oltre il ponte, si piega a sinistra sotto alte pareti nere, risalendo poi di fianco ad un ruscello: si sorpassa una curiosa roccia grigia emergente dall'erba come un dente lungo e dotato di sperone, salendo poi ad unirsi al precedente tracciato TMR - 6,6A, 6B. L'arrivo nel vallone soprastante avviene presso il caratteristico ruscello dalle sponde rossastre (ferrose): procedendo a destra si prosegue per il Palon e per il Bivacco, a sinistra si rientra nel vallone di Cime Bianche. Varasc.it, martedì 09 agosto 2011, è tornato al Colle Sud delle Cime Bianche ed alla Gran Sometta, salendo dal Lac de Rollin e dal Colle Roisetta o Colle della Pointe Sud. La salita alla Sometta, iniziata alle ore 13.00 nel forte vento, è terminata in vetta alle 13.40; secondo il libro di vetta, la Madonna è stata sostituita con una nuova statua il giorno 03 agosto 2011, con l'ausilio di un elicottero. Non si sono notate variazioni di percorso rispetto a quanto riportato in queste pagine o nel manuale Le Vette della Val d'Ayas. Questa salita ha confermato e sottolineato l'indescrivibile bellezza del Vallone di Cime Bianche, vero gioiello d'alta quota, composto da un delicato ecosistema di pascoli, zone umide e ruscelli da preservare ad ogni costo.
|