Francesco Corni
“Segni
di pietra. Torri, castelli, manieri e residenze della Valle
d’Aosta”
Associazione Forte di Bard, Bard 2008. Stampato dalla Tipografia Duc di Saint- Christophe. Pagine 319, formato 29.5 x 21 cm. Disegni in bianco e nero dell’autore. Prezzo: Euro 25,00. E’ raro che una novità editoriale legata
alla disciplina storica e, in modo particolare, alla storia delle
fortificazioni valdostane – argomento che vanta uno scibile secolare
e vastissimo – susciti un’impressione così forte, così
inaspettata, così nuova. E’ parimenti raro individuare in un
testo divulgativo di carattere storico un sapiente equilibrio tra la
semplicità dei testi e l’approfondimento dei dati mostrati al
lettore. Segni di pietra costituisce
una vera e propria sorpresa, una vera scoperta, a livello sia storico
che personale: il suo punto di forza, ovvero un meraviglioso insieme
di disegni, prospetti e spaccati, permette all’appassionato di
storia valdostana di vedere con altri occhi le rovine mille volte
visitate. Ecco che da una parete ormai cadente si intravede un antico
camino, una canna fumaria; ecco che una cinta merlata si rivela, in
realtà, sovrapposta ad un precedente muro difensivo; ecco l’aspetto
di un castello primitivo, munito di bertesche mobili in previsione di
un attacco. Ecco infine una cappella magari attualmente sepolta da
elementi baroccheggianti, eccola ritornare al semplice e severo
splendore del X, dell’XI secolo. Il volume è aperto da un interessante saggio di Joseph- Gabriel Rivolin, intitolato Mille anni di storia valdostana, e da due brevi opere di Bruno Orlandoni, Castelli valdostani: una ricerca in corso e Più vero del vero. Seguono i capitoli dell’Autore: Introduzione. Le torri ottoniane. I castelli primitivi. Il donjon cilindrico. Verso una maggiore comodità- La residenza. Il castello compatto. Il momento magico. La casaforte. La casa borghese. Le residenze ecclesiastiche. La Grangia. L’avvento dell’artiglieria. La conversione barocca. Il volume termina con un’appendice dedicata agli Ospedali. Un’opera onestamente splendida ed inattesa, il cui massimo rilievo è costituito dalle opere artistiche e storiche dell’Autore: disegni curati in ogni dettaglio, didascalie e spiegazioni che conducono per mano il lettore nel nebuloso e complesso mondo dell’architettura. Svariati siti vengono perfino illustrati a cadenza secolare, come nel caso del castello di Villa- Challand, prima e dopo l’ampliamento voluto da Ebalo Magno di Challant (pagine 108 e 109). Semplicemente spettacolari le pagine dedicate ai manieri di Chenal e Montjovet, di Graines e di Villa - Challand, alla rocca di Verrès, alla Collegiata di Saint Gilles, ai manieri di Nus e Montmayeur, alla Torre di Bonod ed alla Porta Sancti Ursi, ai castelli di Avise ed Aymavilles ed a tante altre strutture valdostane. In sintesi, questo volume si pone come perfetta integrazione del vastissimo scibile testuale dedicato all’argomento, dai tempi dell’Aubert e di De Tillier agli anni di Andrea Zanotto ed Ottavio Giovanetto: perché se è vero che un’immagine vale più di mille parole, Segni di pietra è destinato a porsi come pietra miliare nell’affascinante panorama della storiografia dedicata alle antiche fortificazioni valdostane. Con i sinceri complimenti di Varasc.it a Francesco Corni, raro connubio tra competenza professionale e passione storica, per il coraggio e la perseveranza alla base di quest’opera palesemente complessa, da redigere con grande cura. |