Colle Tzécore Alto 1616 m., il Colle Tzécore o Col du Mont- Tseuc è un valico posto immediatamente a sud della Testa Comagna; secondo Mario Aldrovandi era anche chiamato Tsicore, e l'Autore ne ricorda la "flora interessante". Mette in collegamento la Valle di Challand, nella fattispecie Challand- Saint- Anselme, con la zona di Saint Vincent, ad ovest. Vai
alla Galleria fotografica - Vai a GPS Il valico si raggiunge comodamente in automobile, con strada asfaltata, via villaggio di Arbaz (1554). E’ un’area panoramica principalmente ad occidente, fino al Monte Bianco ed alle vette che circondano la Valle centrale, e ad oriente, verso le Dame di Challand ed il Colle Chasten. A sud del valico, oltre l’apposita area picnic, parte una traccia, molto esile, alla volta del Mont Obré o Mont d’Arbaz. A nord, mediante un sentiero più visibile, si raggiunge invece la Testa Comagna. Oltre alla ricca sezione dedicata agli aspetti
geologici della Val d'Ayas, Varasc.it ha acquisito nel gennaio 2013
la rara opera Ricerche
di minerali e cristalli in Val d'Aosta, edita nel
1971, che riportava un articolo di Achille Vineis, Il
quarzo ialino di Col Zuccore. Descrivendo l'itinerario in una
mappa ed a parole, a partire dalle antiche miniere di calcopirite,
l'autore indicava: Lungo tutto il tragitto si
notano filoni di quarzo con andamento parallelo nei quali si possono
trovare geodi di cristalli bellissimi, trasparenti, molto intrecciati,
lattei alla base e ialini sulle punte (l'anno scorso si rinvennero
campioni di 6-7 cm di lunghezza e 3 cm di diametro). Anche prima della
frazione di Arbaz, al primo tornante - dove sulla sinistra si nota un
casotto dell'Acquedotto e sulla destra una piazzuola per il parcheggio
dell'auto - si apre un sentiero in discesa che, in due minuti, porta ad
una conca con diversi filoni quarziferi sempre paralleli, incassati in
roccia micascistica, con fuchsite, nei quali si rinvengono geodi grandi
e piccole di cristalli ialini. Nella matrice del massivo si notano
tracce di azzurrite e malachite ed è stata anche trovata qualche
piccola geode. In un successivo articolo dello stesso autore, La
perowskite di Emarese (Valle d'Aosta), venne descritto un
giacimento dell'omonimo materiale a poca distanza dal colle, al disotto
del Monte Obré secondo la cartina stilizzata presente nel brano. (...)
Fu rinvenuta dell'ottima perowskite in cristalli cubici giallo-bruni di
notevoli dimensioni, simili a quelli di Balme, della Val Malenco e di
Sant'Ambrogio. Inoltre, specie nei massi ai piedi della parete, si
possono rinvenire: dolomite romboedrica in
grandi geodi ma molto difficile da estrarre; clorite in bei
pacchetti di lamelle verdi; magnetite in ottaedri
anche di notevoli dimensioni e lucenti; idromagnesite in
raggruppamenti sferoidali a struttura raggiata bianco-verdi e quasi
madreperlacei, molto belli ed estetici; artinite trovata, tempo
fa, in ciuffi di ottima qualità, bianchissimi con lucentezza sericea.
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