Umberto Pelazza, Marica Forcellini

"Chissà perché si chiama così. A spasso nel vocabolario dei monti valdostani" 

CAI Valle d'Aosta, Tipografia DUC, Saint-Christophe (Aosta), 2011. Pagine 159, formato 23x16 cm, repertorio fotografico a colori. Prezzo non indicato.

 

 

Pubblicato nel dicembre 2011 dal CAI valdostano, con il contributo del Consiglio Regionale della Valle d'Aosta, Chissà perché si chiama così è un interessante e completo volume firmato da Marica Forcellini ed Umberto Pelazza. Presentato dal Presidente del Consiglio Regionale Alberto Cerise, il volume è introdotto dall'acuta prefazione di Sergio Gaioni, Presidente del CAI valdostano.

Ricco di dati e sorretto da un ampio corredo fotografico, a volte anche a doppia pagina, il libro si propone come valida ed innovativa guida all'affascinante, sorprendente e spesso misterioso mondo della toponomastica. Su cortese richiesta del Club Alpino Italiano, sezione valdostana, Varasc.it ha contribuito con del materiale fotografico, pubblicato tra le pagine 36 e 39; l'iniziativa ha infatti trovato riscontro nella politica divulgativa e di "riscoperta" culturale promossa da questo sito, anche in ambito toponomastico. 

Malgrado l'interessante connubio tra storia, curiosità e cultura, Chissà perché si chiama così riesce brillantemente ad evitare la trappola dell'eccessiva dissertazione. Il testo è sempre leggibile con vero piacere e diletto, l'impaginazione curata e dagli ampi margini; semplicemente splendide le tante fotografie a colori che ritraggono le più belle, note e meno note vette valdostane, una gioia agli occhi del lettore - a prescindere da quanto il lettore si sia precedentemente addentrato nella toponomastica locale. Il volume è strutturato nei seguenti capitoli: Il Monte Rosa e le sue valli. Dallo scoglio del Cervino. Dalle Grandes Murailles al Gran San Bernardo. Alla corte del Monte Bianco. Di là della Dora. L'Envers. Seguono due appendici dedicate alla toponomastica esterna alla Valle d'Aosta ed all'Italia, oltre alla Bibliografia, alla Linguistica e toponomastica, per finire con l'utile Indice dei nomi delle montagne valdostane.

Un lavoro eccellente ed imperdibile, un volume inaspettato e ricchissimo, da studiare ed apprezzare con calma. Uno scrigno in grado di fissare e preservare, per i prossimi decenni, tanti toponimi così soventemente minacciati dall'oblio e dal disinteresse.

 

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