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Luca Gibello "Cantieri
d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi" Lineadaria Editore®, Biella 2011; stampato
presso la Tipografia Botalla srl. di Gaglianico (Biella) su progetto
grafico Segnidartos®, Biella. Formato 26x21 cm, 143 pagine, centinaia
di fotografie a colori ed in b.\n. Prezzo: 20,00 Euro. Intrigante ed interessante sin dal titolo e dalla bella copertina, Cantieri d'alta quota si propone come fortunata pubblicazione inerente alla storia dei rifugi di alta montagna e, conseguentemente, all'evoluzione tecnologica e logistica della loro difficile costruzione, ampliamento, ricostruzione. Il libro è stato presentato a Biella, presso il Circolo Commerciale, giovedì primo dicembre 2011: una bella ed appassionante presentazione che ha visto la partecipazione del famoso storico alpinistico Pietro Crivellaro, oltre alla proiezione di parte delle immagini custodite nel volume. Varasc.it, su cortese richiesta, ha contribuito
al corredo fotografico con la pubblicazione di un'immagine inerente al
rifugio Rifugio
Guide d'Ayas al Lambronecca (pagina 107). Cantieri d'alta quota
è stato realizzato con il contributo della Fondazione
Courmayeur, dell'ANA di Torino e della ditta edile biellese Ronchetta
& C., specializzata in lavori ad alta quota. Il volume vanta altresì
il patrocinio del Club Alpino Italiano, sezione centrale, del Museo
Nazionale della Montagna e della Biblioteca Nazionale del Club Alpino.
Introdotto da una prefazione di Enrico Camanni, contiene contributi del
citato giornalista e storico Pietro Crivellaro e dell'architetto aostano
Roberto Dini; particolarmente curate la grafica e l'impaginazione,
realizzate da Giorgio Masserano e Maria Carola Saccoletto de Segnidartos,
www.segnidartos.it. L'Autore, il
biellese Luca Gibello, è architetto e caporedattore del Giornale
dell'architettura, nonché appassionato alpinista. Come
evidenziato da Crivellaro nel corso della serata di presentazione,
Gibello ha dunque potuto coniugare la passione per la montagna ad una
solida competenza storica e tecnica in merito all'evoluzione
bicentenaria dei rifugi alpini. Il volume, oltre all'innegabile interesse per l'appassionato di montagna, si pone come primo baluardo nella terra incognita della storia dei rifugi alpini, quasi totalmente ignorata ad eccezione di vetuste, spesso introvabili monografie dedicate a singole strutture. L'Autore ha ripercorso l'evoluzione dell'accoglienza e del riparo in alta quota dal 1750 in poi, dall'epopea del primo alpinismo fino alla nascita degli osservatori d'alta quota, dalla "rottura" con il binomio rifugio-baita fino alle moderne strutture a basso impatto ambientale e sempre maggiore risparmio energetico. Il libro, corredato da un ricco e spesso
stupefacente corredo iconografico, recensisce e narra (spesso, in più
momenti della loro lunga "vita") circa 190 rifugi e 20
bivacchi alpini in Italia e Svizzera, Francia e Germania, Slovenia ed
Austria. L'opera è ripartita in quattro parti: I
parte: 1750-1900. II parte: 1900-1943. III parte: 1943-1991. IV parte:
1991... Seguono infine la Bibliografia
essenziale ed i contributi di Pietro Crivellaro, Il
primo rifugio. Appunti sul sito dei Grands Mulets e la nascita
dell'alpinismo, e di Roberto Dini, L'architettura
dei rifugi alpini contemporanei. Elementi per il progetto. Si tratta in sintesi di un lavoro storiograficamente e professionalmente ineccepibile che, se sfogliato, rende quasi incredibile l'aver dovuto attendere la fine dell'anno 2011 per poter gustare un saggio così dotto, piacevole ed approfondito in materia di rifugi e cantieri di montagna. Caratterizzato da uno stile piacevole e scorrevole, da un layout accattivante con margini ampi e spaziosi, da doviziose didascalie ben integrate tra testo ed immagini, Cantieri d'alta quota si conferma come una bella e notevole pubblicazione, da studiare e regalare. Con l'augurio, rinnovato anche dalle pagine de Varasc.it, che possa trattarsi solamente di un primo passo verso l'approfondimento di una tematica tanto cara, antica e nobile - l'evoluzione delle centinaia di rifugi sulle Alpi europee, cuore dell'alpinismo e dell'escursionismo tanto amati da generazioni di "malati di montagna".
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