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Federico Sacco. Felix qui potuit rerum cognoscere causas

  

Nato a Fossano, in provincia di Cuneo, il 5 febbraio 1864, Federico Sacco ebbe i natali in una agiata famiglia piemontese. Egli divenne socio della prestigiosa Accademia delle Scienze di Torino dal 1827. Affascinato sin dall’infanzia dalla figura del grande Monviso, si iscrisse al Club Alpino Italiano e ne restò membro per tutta la vita, arrivando infine a dirigerlo. Fu acclamato autore di ben seicento testi dedicati alla geomorfologia, alla paleontologia ed alla stratigrafia, con particolare interesse verso gli anfiteatri morenici di Rivoli (1887), del Lago Maggiore (nel 1892), del Lago di Como (1893), del Lago d’Iseo (1894), del Lago di Garda (1896), di Ivrea. Pubblicò dettagliate monografie scientifiche inerenti al Monte Bianco, all’Argentera, al Monviso, al Gran Paradiso. Creò infine un attivo club, l’Urania, dedicato alle scienze naturali.

Federico Sacco ebbe una brillante carriera accademica. Egli divenne infatti Accademico dei Lincei, professore emerito di geologia applicata presso il Politecnico torinese. Fu nominato direttore dell’Istituto di Geologia del Politecnico di Torino, nonché Presidente del Comitato Geologico Italiano. Insieme ad altri glaciologi piemontesi, quali Bartolomeo Gastaldi, Luigi Bruno ed Umberto Monterin, contribuì a gettare le basi per il moderno studio dei grandi ghiacciai alpini, sia contemporanei che ormai scomparsi. Si dilettò infine di geologia, pubblicando una grande opera, Inno geologico alle Alpi. Insieme a Francesco Porro, egli fondò l’iniziale “Commissione per lo Studio dei Ghiacciai Italiani, nel 1895. Ne fu vicepresidente durante i primi anni del Novecento, mentre tale Ente cambiava nome in “Commissione Glaciologica Italiana” e, dopo al 1915, in “Comitato Glaciologico Italiano”, con sede presso le strutture del Politecnico di Torino. Egli ne fu infine presidente. Federico Sacco fu insomma uno scienziato eclettico, capace di spaziare tra diversi temi, come testimoniano opere diametralmente opposte allo studio glaciologico o geomorfologico, quali L'aérovoie. Une solution pratique du problème de la locomotion aérienne, del 1905. Studiò inoltre i fossili, pubblicando la rinomata opera I Molluschi dei Terreni Terziarii del Piemonte e della Liguria, copiosa monografia che vide la prima stesura nel 1872 ad opera di Luigi Bellardi e che venne continuata, fino al 1904, dallo stesso Federico Sacco.

Federico Sacco scomparve ottantaquattrenne a Torino, il 2 ottobre del 1948. Collega di lunga data del famoso glaciologo professore Umberto Monterin, ne scrisse un accorato epitaffio nel 1941, con titolo "Umberto Monterin, 1887- 1938. Cenni commemorativi".

Varasc.it, nel dedicare con ammirazione questa pagina alla figura di questo eminente studioso piemontese, ricorda al pubblico che la propria sezione Recensioni annovera due opere di Sacco, i citati Cenni Commemorativi in memoria di Umberto Monterin e "La fronte del Ghiacciaio di Verra (Valle di Ayas) nel 1923", testo scientifico redatto nel 1923 e stampato nel 1925 dalla Società Anonima Tipografica "Pliniana" per conto del prestigioso Comitato Glaciologico Italiano.  

 

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