Cappella Sarteur all'alpe Vascotchaz 

 

Un ambiente estremamente panoramico e scarso di vegetazione arborea, ventoso ed assolato, conosciuto ed apprezzato da generazioni di escursionisti; la zona della cappella Sarteur si inserisce in un contesto di pascoli e dolci pendii digradanti verso i sottostanti alpeggi di Métsan, ad est, e del Pian Pera, verso sud. L'intera zona è dominata dalla lunga cresta erbosa del Monte Facciabella, nel cuore dell'alta Val d'Ayas.

Nel periodo invernale, l'ampio pianoro dell'alpe Métsan e la panoramicissima Cappella Sarteur sono meta di sciescursionisti e di ciaspolatori. Occorre tuttavia tener presente che i pendii del monte Facciabella e della soprastante Becca di Nana o Falconetta sono potenzialmente valangosi; è dunque necessario valutare con attenzione la risalita che, solitamente, evita di ripercorrere pedissequamente il sentiero estivo numero 3. 

La storia di queste terre è, come inevitabile in Val d'Ayas, antica. Nel 1341 i signori di Challant, Giovanni, Pietro, Bonifacio e Giacometto concessero la zona dell'alpe Vachochy agli abitanti di Bisou, pascoli compresi. Più recente è la storia del piccolo edificio bianco che domina l'Alpe Métsan, perfettamente visibile anche da lontano, dal Crest o dall'alto vallone di Cuneaz, per esempio: la cappella Sarteur, posta a circa 2254 metri di quota. Essa venne originalmente edificata dai sacerdoti della famiglia Sarteur, zio e nipoti, nel 1850 e dedicata a San Lorenzo, secondo Monsignor Edoardo Brunod; era una cappella privata della famiglia ed appartiene ora al Comune di Ayas. Restaurata una prima volta nel 1928-1929 e benedetta il 10 agosto di quest'ultimo anno da parte del canonico Pierre-Philip Sarteur, venne abbattuta e ricostruita nel 1971 dalla ditta Berguet Marco. E' oggi votata alla Madonna della Neve ed è recentemente stata ristrutturata, arrivando all'attuale ed eccellente aspetto dopo anni di trascuratezza in cui era palesemente dileggiata da scritte, sporcizia e graffiti. Nell'estate 2004 la bella cappella, consacrata dal vescovo di Aosta Giuseppe Anfossi di ritorno dalla Trentesima Falconetta e dedicata a Notre Dame des Montagnards, si è rivelata in tutto il suo splendore grazie ai pazienti lavori di restauro, grazie all'iniziativa del signor Giorgio Francia che la considera in simbiosi con la suddetta celebrazione alla Becca di Nana. Dal 2005, il primo sabato del mese di luglio vi viene celebrata una messa alle ore 11.00 per gli amanti della montagna.

Alle sue spalle si stende la lunga struttura di un alpeggio, a quota 2280 metri, cui corrisponde l'inizio del sentiero numero 3 per il Colle Vascotchaz e, successivamente, il monte Facciabella. Da qui parte anche il 3A per la Becca di Nana o Falconetta; la zona della Cappella Sarteur funge occasionalmente da luogo di accoglienza per i viandanti.

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La cappella Sarteur si raggiunge facilmente da Mandriou con la carrabile che, con alcuni tornanti, sale sulla destra del Pian Pera. Tuttavia il fondo di tale percorso è quantomeno pericoloso per l'integrità di vetture diverse dai fuoristrada. Oppure, la si può raggiungere con altrettanta facilità e meno tempo grazie al piacevole sentiero numero 3, bordeggiato da rododendri, che sale dall'Alpe Métsan, all'incirca in corrispondenza del laghetto artificiale sul margine del boschetto retrostante. Il sentiero risale il pendio retrostante l'alpeggio, vi gira intorno fino ad avere sulla sinistra lo Zerbion ed il Portola, arrivando quindi appena sotto la cappella. Si scorgerà innanzitutto la croce di legno che la precede, opera di Arturo (Romano) Chapellu, poi la piccola torre campanaria.

Il percorso richiede dai quindici ai venti minuti e non presenta difficoltà, offrendo invece un panorama spettacolare sulla sottostante conca di Antagnod, sul già citato Mont Pers, sul fondovalle.

 

 

 

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