Andre Guex

"Geiger Pilote des Glaciers" 

B. Arthaud, Collection Sempervivum n. 26, dirigée par Félix Germain, Paris le 15 Mars 1955. 6 dessins à la plume, 48 illustrations, 6 croquis techniques. N° d'édition: 614. N° d'impression: 427. Pagine 152+12, formato 21x16 cm. Una carta geografica staccabile. Sovracopertina. Prezzo: Euro 20,00 (da concordare).

 

 

 

Acquistato nel tardo dicembre 2011 presso la libreria Libri in movimento di Biella, Geiger Pilote des Glaciers ha colpito l'autore de Varasc.it per svariati motivi. Anzitutto, la sobria ma interessante copertina in bianco e nero, virata verso toni d'azzurro in grado di attrarre l'attenzione dell'alpinista (soprattutto se questi, al momento, si trovava confinato in città); un monomotore civile ritratto al decollo su un pendio nevoso, guardato da possenti speroni rocciosi. Secondariamente, le buone condizioni del volume ed il suo invidiabile status di prima edizione; pur risalente al 1955, salvo qualche danno alla sovracopertina esterna, l'esemplare si presenta in modo impeccabile.

Infine, il nome, un richiamo appena percettibile. Geiger? Un pilota dei ghiacciai, vero pioniere dell'aviazione di montagna nel secondo dopoguerra. Il ricordo è quasi immediato: ma certo!, si tratta del coraggioso pilota che nel settembre 1964 decollò da Sion per soccorrere gli alpinisti precipitati dalla Roccia Nera, sul confine tra Ayas e la Confederazione. In quella occasione non poté fare altro che recuperare i corpi della Guida alpina di Champoluc Giancarlo Fosson e dei due giovani milanesi, Giulio Cicogna ed Alberto Vigorelli.

Nel giugno 1965, ai comandi di un elicottero, Hermann Geiger portò in quota 120 quintali di materiali destinati al rinnovamento ed ampliamento del rifugio Ottorino Mezzalama. L'impressione di un potenziale interesse per Ayas, oltre che personale, viene subito confermato da una stupenda ed ampia fotografia dei Lyskamm, con il Monte Rosa in secondo piano. L'opera, pubblicata nel 1955 senza alcun risparmio dall'editore parigino Arthaud, venne riproposta nel 1959 (208 pagine) e nel 1961, con 207 pagine, secondo i cataloghi. Splendide e numerose le fotografie, sia panoramiche che inerenti a decolli ed atterraggi su piste innevate e del tutto improvvisate; impressionante la collezione di vette. Una bella e piccola cartina separabile, in bianco e nero, intitolata Oberland Valais Haut-Rhône, estesa fino alla Valpelline, alla Valtournanche ed alle valli di Ayas e del Lys. 

Il libro è aperto da un Avant-Propos, cui seguono i vari capitoli: Naissance d'une vocation. Largages. Atterrir. Technique 1954. Première action de secours. Une inauguration mouvementée. Voler à leur secours. Des souvenirs. Avenir. Table des Illustrations. Table des Matières.  

Opera originale e di tutto rispetto, ben redatta e dagli ampi margini, richiama per certi versi un capitolo del libro Gente di qua, a sua volta dedicato da Ezio Capello ad uno dei pionieri italiani del volo in alta montagna. Da ricercare ed acquistare. 

 

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