Abbé Louis Bonin
“Vallée de Challand. Brusson, Guide et
Folk-Lore. Avec une carte”
En
vente chez l’Auteur: Abbé L. Bonin, Brusson (Aoste-Italie). Prix: 6 lires. Mondovì, Tipografia Commerciale, 1928. Pagine 155. Prezzo, da concordare, 70 Euro. Formato 12.5 x 17.5 cm. Fotografie in b.\ n. Pregevole ed estremamente rara, l’opera di Louis Bonin si colloca nel novero delle prime, pionieristiche guide redatte nel Novecento agli albori dell’epopea turistica: un prezioso colpo d’occhio, per lo studioso odierno, sulla toponomastica, le usanze, la condizione amministrativa, economica e sociale della media Ayas sul finire degli anni Venti. L’Abbé Louis Bonin, nel 1906, aveva salito la difficile cresta nord- nordest del Monte Emilius insieme a Nino Tofani ed ai religiosi Henry e Bovet: ancora oggi questa via viene usualmente definita La via dei curati o dei tre curati. Proprio il 26 aprile del 1928 il Regio Decreto 1088 aveva accorpato in un unico Comune i centri abitati di Challant- Saint-Anselme e Saint-Victor; sei mesi più tardi, in ottobre, l’abate Bonin pubblicò “Vallée de Challand. Brusson, Guide et Folk-Lore”, opera nota e più volte citata, ormai introvabile. Nelle intenzioni dell’autore, Je
n’entends pas pubblier ici un livre d’histoire ou de sciences,
moins encore un traité sur l’alpinisme de grand style; mais
simplement un Vade- mecum pour les
touristes et les promeneurs, sur lequel j’ai greffé un essai de
folklore. L’opera, agile e tascabile, consta di tredici capitoli. Il testo è redatto in caratteri ben leggibili e spaziosi, con ampi margini di pagina, la numerazione nella fascia superiore. Il francese dell’abate è scorrevole e fluente, estremamente semplice ed elegante al contempo, immediato e privo di eccessivi abbellimenti linguistici. Il primo capitolo descrive Verrès, soffermandosi sul castello, sulla Collegiata di Saint Gilles, sul maniero di Issogne; il secondo concerne Challand-Saint-Victor, il terzo, Saint-Anselme. Il quarto capitolo illustra diffusamente la zona di Brusson, soffermandosi sull’architettura religiosa, sulle vestigia medievali, sugli hameaux e località minori, sull’industria e sulle scuole, sulla Società Filarmonica e sul servizio antincendio del paese. Il quinto capitolo indulge sulla villeggiatura e sui servizi turistici offerti da Brusson, dai trasporti ai negozi, dal notaio alle funzioni religiose, fino alla Società “Pro Brusson”. Il sesto capitolo riguarda ascensioni alpinisitche al Nery, alle Dame di Challand, alla Guà, allo Zerbion, alla Comagna e così via. Il settimo, invece, concerne le escursioni: il valico del Ranzola e la discesa su Gressoney, Fiery ed il Lago Blu, la discesa a Saint Vincent dal Joux, la discesa a Valtournenche tramite il Colle di Cime Bianche, i laghi di Bringuez, Palasina e Frudiera. L’ottavo capitolo riguarda
le semplici passeggiate, quasi la miniera di Chamousira, il lago
Litteran, Gremot, Saint Valentin, e così via. Il nono si intitola Ayas,
trattando di Champoluc e Saint Jacques. I capitoli X, XI e XII
invece descrivono dettagliatamente i “passaggi” verso
Valtournenche (colli Portola, Tantané, Pillonet, Nana, Vascoccia,
Cime Bianche), Gressoney (Mascogna, Pinter, Rothorn, Colli di
Bettolina) e Zermatt (Teodulo, Porta Nera, Verra). L’ultimo
e conclusivo capitolo verte infine, terminando l’ideale risalita
della valle offerta dall’autore, sul Castore, il Polluce, i
Breithorn, la “capanna” Sella, le punte Perazzi e Tournalin, la
Testa Grigia. Ben congeniato il Petit
Dictionnaire-Table che, estendendosi da pagina 109 a 150,
fornisce una sorta di sommario e riferimento testuale immediato di
ogni vocabolo o toponimo presente nel manuale. L’esemplare in questione si
presenta, malgrado l’età (ottant’anni al momento
dell’acquisto, avvenuto a fine settembre 2008) si presenta in
condizioni perfette, pressoché intatto, privo perfino delle normali
tracce di usura sul dorso, usualmente provocate dalle frequenti
aperture in testi non rilegati. Manca, tuttavia, la cartina cui fa
riferimento l’errata corrigé di pagina 155; probabilmente
staccabile, è andata perduta. Superbe, invece, le numerose fotografie
a tutta pagina, che ritraggono Brusson, la fiera del bestiame del 23
settembre, le Dame di Challand, i 4000 di confine, le catene montuose
laterali, il castello di Graines e così via. In
sintesi, un’opera eccellente dal considerevole valore storico e
storiografico, purtroppo priva della ricca bibliografia cui fa
riferimento l’autore. Un manuale per turisti ed alpinisti che,
miracolosamente sopravvissuto attraverso otto decenni, assurge ora a
preziosa fonte di spunti e scoperte per l’appassionato. |