"Reminescenze
e vagabondaggi nella bassa Valle d'Aosta" Tipografia ITLA, Aosta, marzo 1973. Pagine 226 più indice, fotografie in b.\n., formato 24x17 cm. Prezzo da concordare.
Elegante e gratificato da ampi margini, da un
testo ordinato e ben redatto, con uno stile di scrittura al contempo
sapiente e piacevolmente colto, Reminescenze
e vagabondaggi mi ha sorpreso in ogni senso. Un volume che
mi era, finora, sconosciuto; un Autore che ignoravo, uno scrittore la
cui profondità di vedute e passione si sono rivelate assolutamente
encomiabili. L'incontro casuale e la pronta raccolta della sfida ad
un'asta come tante, nel tardo marzo 2010, mi ha dunque consentito di
sfogliare ed ammirare una bella e rara copia di questo volume dedicato
alla Bassa Valle ed alle sue infinite, antiche storie. Adolfo Colliard fu il decano delle bande
musicali valdostane, fondando la Banda di Chambave già nel lontano
1940 e ricoprendo il ruolo di Maestro della Filarmonica Alpina tra il
1962 ed il 1979. Esperto cultore di musicologia alpina e non solo,
Colliard regalò ai posteri, nel 1973, la stupenda opera in esame in
questa pagina: un lungo viaggio nei borghi e nei boschi della Bassa
Valle, in quelle zone dove, sin dagli albori dell'epoca turistica, la
maggioranza delle persone si limita a sfrecciare oltre. Il volume è ripartito nei seguenti capitoli: Bard,
Hône, Pont-Bozet, La Riviere de Fenis, La vita nel villaggio,
Chambave, La collina di Cly. Il retro di copertina è
decorato dallo stemma blu, con i due pesci affiancati, dei Signori di
Bard; il Forte che tuttora ne porta il nome campeggia in un dipinto
sulla copertina anteriore. Un viaggio toccante e sorprendente,
piacevole ed al contempo profondamente nostalgico, in mondi ed
atmosfere oggi mutati. Un volume che mantiene la promessa della
bellissima introduzione presa da Louis Jaccod. Vieilles choses... Rêver et regretter, c'est là mon petit bonheur.
|
Torna
a Recensioni