Lago Perrin
Bellissimo e suggestivo, il Perrin
si può alternativamente porre come il perfetto bacino ittico, o
semplicemente come un divertente ma inconcludente pomeriggio di
"toccate & fughe" da parte delle trote. Nessun bacino
ayassino come questo, a mio parere, può porre una simile variabilità
di risultati. Le trote del Perrin, spesso Iridee,
sembrano infatti dotate di un'intelligenza collettiva quasi incredibile:
favorite dai bassi fondali che iniziano già a dieci metri dalla riva,
si scatenano in rapidissimi attacchi all'esca, senza lasciare troppe
possibilità al pescatore. E' praticamente impossibile scorgerle, poiché
la colorazione del loro dorso è molto vicina a quella del fondale. Nell'estate 2003, la maggior parte di queste
trote era troppo piccola, come misura, per poter essere catturata.
Nell'estate 2004 ed in quella 2005, invece, ve n'erano di maggiori,
specialmente ad inizio stagione.
Un consiglio? Scegliete la sponda del lago più
vicina all'arrivo del sentiero 14A, che offre una postazione abbastanza
avanzata per lanciare verso il lago aperto. E non dimenticate di
osservare l'acqua ed il vento: quando quest'ultimo soffierà esattamente
contro di voi, vale a dire provenendo dalla vallata di Gressoney, le
increspature sulla superficie tenderanno ad ingannare le trote. Per
qualche oscuro motivo, in questi brevissimi momenti in cui il lago si
ricopre di microscopiche onde, le trote tendono a restare attaccate
all'amo..
Un secondo consiglio? Se magari avete a
disposizione una tenda, non perdetevi lo spettacolo costituito dalle
trotelle del Perrin, al tramonto: è qualcosa che non si scorda mai.
Nell'estate 2006, il Perrin è stato coperto da
una patina di fanghiglia superficiale dovuta alle frane di luglio.
Questo strato ha tolto l'ossigenazione al lago, privandolo di vita
ittica apprezzabile. Nel 2007, osservati solo
pesci sotto misura.
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